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emorroidi | ragadi | fistole anali | stipsi cronica | condilomi | rettocele
Proctologo a Roma | Lecce | Lamezia Terme
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Sai cos'è la sindrome del colon irritabile?
È una patologia estremamente invalidante, che impedisce a chi ne è affetto una regolare attività intestinale, ma causa frequenti episodi di diarrea, stipsi, dolori addominali e crampi.
Leggi questa pagina per scoprire tutto sulla sindrome del colon irritabile: da cosa origina, le sue cause, come si può trattare e risolvere.
La sindrome del colon irritabile, conosciuta anche colite spastica, intestino irritabile e colopatia distonica, è un disturbo funzionale dell’apparato gastro-intestinale molto frequente, caratterizzato da vari sintomi, non sempre associati tra di loro, che assumono un carattere ricorrente e cronico, con l’alternaza di periodi di apparente benessere a quelli di riacutizzazione della sintomatologia.
La caratteristica comune dei pazienti affetti dalla sindrome è comunque l'irregolarità intestinale e le conseguenti e continue alterazioni dell'alvo, che causano un grande disagio e influiscono grandemente sulla qualità della vita.
I pazienti con sindrome del colon irritabile lamentano solitamente dolore addominale, gonfiore (meteorismo), irregolarità delle evacuazioni, e una alterazione della consistenza delle feci, che nella maggioranza dei casi diventa poltacea, semisolida.
Questa cronica irregolarità delle evacuazioni, di gravità variabile a seconda del periodo e dello stato psico-fisico del paziente causa quindi diarrea oppure stipsi, e spesso i due stati si intervallano, con periodi di feci semi-solide e periodi di feci troppo dure per il tipico assorbimento anomalo dei liquidi causato dalla costipazione.
Sia la diarrea che la stipsi provocano evacuazioni irritanti per il tratto ano-rettale: feci troppo dure causano un’aumento della pressione intraaddominale e lacerazioni della mucosa, mentre feci troppo molli o liquide, spesso acidificate, irritano le delicate pareti ano-rettali.
A lungo termine, ciò può portare all’insorgenza di patologie come emorroidi, ragadi e prolasso rettale: tutte complicazioni causate principalmente da prolungate e costanti variazioni della normalità intestinale e della pressione intraaddominale.
Non è quindi raro che i pazienti sofferenti della sindrome del colon irritabile mai (o oppure non efficacemente) curata, sperimentino con il passare del tempo anche casi di prolasso emorroidale e ragadi peri-anali in percentuale statistica maggiore rispetto ai pazienti sani, non sofferenti di intestino irritabile.
La diagnosi del colon irritabile è essenzialmente clinica e si basa su una corretta valutazione della storia clinica del paziente e sulla rilevanza dei sintomi.
La visita, nella maggioranza dei casi, mette in evidenza il dolore sul lato sinistro dell’addome (fossa iliaca) dove è possibile apprezzare un irrigidimento del colon (segno della “corda” colica), l’ipertimpanismo enteroicolico, dovuto alla distensione gassosa, l’aumento e l’irregolarità dei rumori peristaltici (borborigmi).
Il ricorso ad altri esami specialistici (ematochimici, colonscopia e radiologici) è soprattutto indicato per escludere la presenza di altre patologie specifiche, come la rettocolite ulcerosa o la malattia di Crohn.
Può essere anche utile l’esame delle feci, con lo studio delle caratteristiche chimiche, batteriologiche e parassitologiche.
È importante che il paziente che si riconosce nei sintomi descritti non inizi mai terapie ‘fai da te’, oppure ascolti i consigli (non medici) di amici, parenti o conoscenti, o ancor peggioche reperisca informazioni non verificate sull’Internet.
Il colon irritabile è una patologia seria, e come qualsiasi altra patologia deve essere curata e trattata da personale medico specializzato.
Il trattamento della sindrome del colon irritabile è essenzialmente dietetico-comportamentale.
Il ricorso ai farmaci deve essere limitato agli stati acuti mentre è sempre consigliabile la somministrazione di sostanze fitoterapiche (fibre purificate, estratti di malva, finocchio, camomilla, centella, olio di menta, carbone vegetale, ecc.), che somministrati per lungo tempo, associati a fermenti lattici probiotici, alleviano i sintomi e tendono a ristabilire una normale motilità intestinale.
A questi semplici provvedimenti bisogna associare una dieta povera di scorie vegetali fermentanti, di latte e suoi derivati freschi, e degli altri alimenti che tendono ad accelerare il transito intestinale e a fermentare nel colon (determinando la distensione gassosa e gli spasmi dolorosi).
È opportuno comunque spiegare al paziente che la terapia del colon irritabile deve essere prolungata nel tempo e ripetuta, dopo un primo periodo, a cicli fino ad un ristabilimento (sperato) della normalità intestinale.
Purtroppo, data l'imprevedibilità della patologia e la sua causa sospetta psicosomatica, è abbastanza frequente che il paziente debba convivere con il suo colon particolarmente sensibile per tutta la vita, ripetendo i trattamenti su base periodica, con una mirata terapia di mantenimento.
Il medico specialista che può diagnosticare e trattare la sindrome del colon irritabile è il chirurgo colon-proctologo: un professionista specializzato nell'ultimo tratto dell'apparato gastrodigerente, ossia il colon, il retto e l'ano.
Il medico colon-proctologo dispone nel suo studio di tutti i macchinari adatti per eseguire ogni genere di esame utile ad appurare la presenza di svariate patologie ano-rettali, come ad esempio il Videoproctoscopio Digitale e l'ecografo endoanale con sonda rotante a 360°.
Il chirurgo colon-proctologo, grazie alla grande esperienza specifica sull'intestino crasso e l'ano, può operare con efficacia e competenza, prescrivendo terapie farmacologiche atte a ristabilire la regolarità intestinale del paziente affetto da colon irritabile.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.