Proctologia d'alta specializzazione per risolvere senza dolore i tuoi problemi di:
emorroidi | ragadi | fistole anali | stipsi cronica | condilomi | rettocele
Proctologo a Roma | Lecce | Lamezia Terme
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Il rettocele è una delle patologie più invalidanti per una donna.
Oltre a seri problemi alla defecazione, può portare pesanti conseguenze anche nella sfera sessuale, rendendo i rapporti molto difficili quando non totalmente impossibili.
È una condizione in cui si trovano molte donne già puerpere che hanno superato la fase giovane della vita, e che spesso ignorano di esserne affette: in tanti casi, il rettocele è lieve ed asintomatico, e pertanto la sua origine e presenza è ignorata.
Se vuoi sapere tutto sul rettocele, da cosa è causato e come può essere trattato, continua a leggere questa pagina.
Le cause primarie dell’insorgenza del rettocele sono il tipo e il numero dei parti, l’obesità, la stipsi ostinata, gli sforzi e la pratica di alcuni sport.
Tutti gli eccessivi sforzi in generale, sia isolati che protratti nel tempo, causano un aumento della pressione intraddominale e quindi il cedimento delle strutture musco-legamentose che dividono la cavità vaginale dal retto, e questo cedimento è la causa principale del rettocele.
In generale quindi, datosi che la patologia ha una chiara e certa origine fisico-meccanica, i fattori di rischio sono tutte le sollecitazioni muscolari e gli sforzi di un certo spessore a carico del pavimento pelvico.
Come molte altre patologie degenerative muscolari, anche il rettocele si manifesta solitamente in età avanzata, oltre i quarant'anni, e questo per il motivo ben noto del deperimento dei muscoli pelvici ed il deterioramento della quantità e di collagene presente nelle fibre muscolari.
Il rettocele è una condizione che può presentarsi asintomatica nella donna, non causando quindi alcun disturbo.
In questa statistica, si ritiene rientrino la maggioranza delle donne puerpere che hanno superato i quarant'anni.
Un rettocele di lieve entità ed asintomatico non è considerato patologico: lo diventa solo quando comincia a manifestare disturbi e fastidi per la paziente.
I sintomi tipici correlati al rettocele sono il dolore ano-vulvare, la stipsi espulsiva, l’ingombro vaginale.
Se il rettocele è conseguente o correlato ad una discesa della muscolatura perineale possono coesistere incontinenza urinaria, incontinenza fecale e disturbi sessuali.
A volte i disturbi sessuali sono causati da dolori molto intensi durante la penetrazione, che rendono quindi impossibile la stessa.
Analogamente al prolasso emorroidario, anche per il rettocele si identificano stadi specifici dell’estrusione anomala, tra loro differenti a seconda della gravità del prolasso rettale nella conca vaginale:
Solo i rettoceli sintomatici ed invalidanti devono essere trattati.
Rettoceli asintomatici di primo livello e di lieve entità non necessitano di trattamento.
Come in molte alte patologie, la prevenzione del rettocele è da considerarsi prioritaria e preferibile alla cura.
Datosi che lo sforzo del parto, la dimensione del feto ed il numero totale di puerperi sono alcune delle cause maggiormente scatenanti la patologia, è opportuno che le giovani donne in età fertile siano adeguatamente informate dal medico e vengano seguite per tutta la durata della gravidanza.
dovuti dovuti controlli durante la stessa sono quindi essenziali e, qualora il medico ginecologo lo prescriva e lo consigli, si può prendere in condizione il parto cesareo al posto del parto naturale.
Gli sforzi in generale (soprattutto quelli a carico dei muscoli del pavimento pelvico) dovrebbero essere sempre limitati, così come un’attività sportiva particolarmente stressante per il pavimento pelvico dovrebbe essere sempre moderata.
La terapia del rettocele è combinata in quanto oltre alla somministrazione di emollienti fecali (per diminuire gli sforzi della defecazione), è indicato sottoporre la paziente a riabilitazione del pavimento pelvico mediante fisioterapia, elettrostimolazione e biofeedbak (per migliorare la funzionalità neuromuscolare).
Tali terapie riabilitative sono in grado di ridurre i sintomi più fastidiosi del rettocele avanzato, ma non possono ridurrere la gravità dello stesso, che prevede necessariamente un intervento chirurgico di ricostruzione.
Il medico specialista che può diagnosticare e curare il rettocele è il chirurgo colon-proctologo: un professionista specializzato nell'ultimo tratto dell'apparato gastrodigerente, ossia il colon, il retto e l'ano.
Il medico colon-proctologo dispone nel suo studio di tutti i macchinari adatti per eseguire ogni genere di esame utile ad appurare la presenza di svariate patologie ano-rettali, come ad esempio il Videoproctoscopio Digitale e l'ecografo endoanale con sonda rotante a 360°.
Il chirurgo colon-proctologo, grazie alla grande esperienza specifica sull'intestino crasso e l'ano, può operare con efficacia e competenza, prescrivendo terapie farmacologiche ed operando in prima persona per mezzo della chirurgia quando questa è invece richiesta come soluzione suggerita o obbligata.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.