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Gentilissimo Dottore, In gennaio 2006 sono stato operato con la tecnica Longo di emmoroidi e successivamente per la presenza di una plica mucosa sono stato rioperato a luglio con la tecnica starr dal dottor B. di M. In modo particolare dopo la seconda operazione , ho avuto sempre seri problemi di evacuazione e dolore continuo sia per costrizione allo sfintere anale sia per dolore effettivo all'interno dell'ano. Come terapia mi è stato suggerito il dilatan ,cure a base di mesazalina , antrolin e antidolorifici. I risultati di queste terapie sono molto scarsi, e pertanto le chiedo la possibilità di una visita per conoscere effettivamente la causa dei miei problemi e magari consigli per una terapia più efficace. Abito a Saronno(Varese), ma non ho problemi a spostarmi. Sarebbe importante avere la Sua disponibilità per una visita in tempi brevi. La ringrazio per l'attenzione e La saluto cordialmente.
Caro Signor Stefano,
credo che i suoi sintomi siano insiti nella tecnica attuata. Un primo intervento con stappler è già uno sparo nel buio un reintervento con doppia strappler, mi perdoni la schiettezza, è veramente un atto, a mio parere, sconsiderato. Non si risolvono i prblemi dei pazienti con macchinette miracolose e deve essere sempre il chirurgo con scienza e coscienza a operare la scelta giusta in varie opzioni teraputiche mentre è sempre più diffusa la scelta monotematica per tutti.
saluti
Buon giorno Dottore, sono un ragazzo di 30 anni che ha sempre praticato attivita' fisica.Qualche anno fa soffrivo di emorroidi praticamente trovavo qualche piccolissima traccia di sangue nella carta igenica e mi faceva male nell'espletare il bisogno. allora sono andato dal mio medico il quale mi ha fatto fare una visita specialistica nella quale e' stata trovata una emorroide interna. Mi era stata data una pomata che avro' messo un paio di volte dato che il problema non si era piu' manifestato. E' da un po di tempo pero' che non sempre quando vado in bagno insieme alla feci c'e' molto sangue di colore rosso vivo addirittura il sangue schizza contro le pareti della tazza ma non ho assolutamente nessun tipo di male anzi mi sento quasi "libero" quando lo faccio. Aggiungo anche che nella mia famiglia nessuno e' affetto ne da emorroidi ne nessun altro problema correlato. Cosa potrebbe essere?
Caro Signor Marco,
penso che a sanguinare sia la patologia emorroidaria già diagnosticata. La patologia emorroidaria è dolorosa quando è complicata da trombosi e infiammazione e il suo senso di sollievo dopo il sanguinamento è reale perchè implica lo svuotamento del plesso venoso congesto. Il mio consiglio è di sottoprsi ad una valutazione specialistica completata con videoproctoscopia digitale in modo da definire l’esatta gravità della patologia e impostare un adeguato percorso di terapia.
Buon giorno La disturbo dopo aver letto sue interessanti ed esaurienti risposte su alcuni siti web. Sonos tato operato circa un mese fa di emorroidectomia con metodo Longo a seguito del quale ho avuto una complicanza dovuto ad un ematoma ora totalmente assorbito. Il mio problema rimane ora quello di sentire spesso stimoli di defecazione, spesso solo dovuti alla presenza di aria e pur non assumendo più farmaci da almeno una settimana di feci di piccola/media grandezza, sempre di colore verde scuro, con uno strano odore sempre simile nonostante un cambio frequente nell'alimentazione. Devo precisare di aver avuto dolori per quesi tre settimane a causa dell'ematoma e che la dagnosi sull'operazione é stata di una buona riuscita. Non sono ovviamente tranquillo di aver dopo un mese le difficoltà di vita sociale causate dai falsi o veri stimoli a più riprese durante il giorno. Tutto ciò può rientrare nella normalità ed é destinato a terminare col tempo oppure può essere l'effetto di una complicanza nell'operazione per cui necessito ulteriori controlli ? Ringraziando per una cortese risposta porgo cordiali saluti
Caro Signor Franco,
le complicanze con la cosiddetta emorroidectomia secondo Longo sono numerose e spesso lasciano degli strascichi molto lunghi. I sintomi descritti possono essere correlati sia alla complicazione avuta sia ad una ulteriore complicazione che è la stenosi del retto nella zona operata. Nella mia pratica clinica ho assistito e assisto molti pazienti con problemi correlati alla metodica di longo e il mio consiglio è di sottoporsi a visita specialistica completata con videoproctoscopia digitale al fine di stabilire l’esatta diagnosi della situazione attuale e quindi decidee un adeguato percorso di terapia.
Buongiorno Dottore, mi scusi per il mio disturbo, ma la mia disperazione "dolorosa" e soprattutto la mia insicurezza mi costringe di avere alcune informazioni. Mi sono sottoposto ad una visita proctologica nel mese di agosto e mi hanno riscontrato una ragade anale.Il medico mi ha cosigliato di operarmi e in tal caso mi toglieva anche le emmorroidi. Visto il mio rifiuto (ho visto mia sorella soffrire peggio di un cane), mi ha prescritto una crema contenente glicerina (Tricogesic). Dopo un po' di tempo, il dolore è scomparso, ma nel mese di novembre tutto è ricominciato. Ho fatto nuovamente una visita proctologia nel mese di febbraio da un altro proctologo. Le scrivo brevemente la diagnosi: "La espolorazione rettale ed anuscopia hanno messo in evidenza un prolasso emmorridario di terzo grado ed una ragade cronica posterolaterale destra.... tuttavia il paziente oltre che in trattamento con atenololo soffre anche di cefalee riccorrenti per cui il trattamento con nitroderivati è controindicato. Consiglio dunque un ciclo di autodilatazioni con Dilatan per un mese e mezzo 5 minuti al dì due volte al giorno. Continuerei con il Fleboral per 20 giorni." Inoltre a voce mi ha detto se vi è una recrudescenza della sintomatologia bisogna operare la ragade, mentre per le emmorroidi aspetterebbe o altrimenti vedrà se possibile effettuare il "metodo Longo" in sede operatoria. Ho provato il Dilaan (cosa non molto piacevole), per due mesi, dolore passato, ma dopo una "dura" defecazione il dolore è ritornato come prima. Continuo ancora oggi a soffrire (faccio di tutto per non operarmi) ma oramai ho capito che prima o poi devo cedere (non ho paura dell'operazione, ma del dopo). Oggi ho visto in Internet il suo sito e devo dire che “mi ha dato fiducia” . Le pongo alcune domande: "Per la ragade esiste un metodo operatorio non doloroso alla degenza?" E per quanto riguarda la doppia operazione Lei cosa consiglia. Ho sentito parlare per le emorroidi del metodo THD, ma non trovo nessun Ospedale che lo pratica nel Veneto. Dottore sono disperato e non so più che pesci pigliare. Vorrei inoltre sapere se Lei fa visite ambulatoriali nel Veneto (sono di Treviso) o se bisogna assolutamente venire a Roma. E se decidessi di venire ad operarmi a Roma da Lei, il viaggio di ritorno sarebbe per me “tragico”?
Caro Signor Giorgio,
mi spiace contraddire il medico che ha proposto il metodo Longo in quanto (a parte la mia personale avversità alla tecnica) come complicanza ha la ragade anale. Capisce bene che il rischio di non risolvere il problema è alquanto elevato. In caso di ragade anale con emorroidi è mia esperienza sottoporre il paziente ad intervento chirurgico di THD sulle emorroidi (mininvasivo e non doloroso) e di fissurectomia. Le due tecniche sono sicure e non dolorose noel post- operatorio e la ripresa delle normali attività è quasi immediata. Putrtoppo non visito nel Veneto e sarò onorato di poterla aiutare se decidesse di farsi un viaggio a Roma (anche di piacere vista la
bellezza della città).
Carissimo Dott. Nicastro, sono Stefano e scrivo da Napoli e sono rimasto colpito dal suo Curriculum, pertanto le pongo una domanda raccontandole brevemente la mia storia. Sono stato operato di emorroidi con metodo Longo che mi ha provocato l'insorgenza di una ragade anale. In seguito quindi ho subito una Sfinterotomia anale sinistra. Per circa un anno e mezzo, dopo varie vicissitudini, sono stato bene non accusando nell'arco di questo tempo nessun fastidio. Poi, in circa una quindicina di giorni mi capitò per 2 volte di defecare in modo molto difficoltoso, con feci dure. Da allora senza mai sanguinare è iniziato di nuovo il calvario che avevo già attraversato anche se in misura inferiore,accusando il solito dolore e bruciore che mi abbatte nel fisico e nella mente. Ora, sto facendo una terapia: un dottore mi pratica, senza l'uso dei dilatatori, un massaggio manuale anale con lo scopo di ammorbidire la parte coinvolta. Vorrei un suo parare a riguardo. Spero quanto prima di poter fare una visita con lei.
Caro Signor Stefano,
la ringrazio per la fiducia. Come avrà letto anche nel forum dedicato nel sito la sua storia clinica non è molto diversa da quella di tante persone operate con il metodo Longo. Il mio consiglio è di evitare eccessive manipolazioni e di sottoporsi a visita specialistica completata con videoproctoscopia per meglio definire la attuale situazione del canale ano-rettale. Fatta la diagnosi è possibile stabilire un adeguato percorso di terapia.
Buonasera egr. dottore,vorrei se possibile delle delucidazioni in merito al mio intervento fatto il 27 febbraio scorso e che ancora oggi nonostante siano passati due mesi mi da dei dolori atroci.Premetto che sono stato operato con la tecnica Milligan-Morgan in quanto mi erano state diagnosticate delle emorroidi di IV grado,quindi il chirurgo che è intervenuto non ha ritenuto applicabile la Longo.Ciò premesso le racconto cosa mi è accaduto dopo l'intervento:Come dicevo il 27 febbraio sono stato operato in anestesia epidurale,l'intervento è durato 15 minuti dopodichè circa tre ore dopo l'intervento ho cominciato ad accusare forti dolori di pancia,credendo fosse aria e sapendo di avere uno zaffo,non ho fatto nessuno sforzo per espellerlo cosi come da consiglio dei medici.Ma Verso le 23:00 i dolori si sono intensificati tali da farmi ritirare le gambe nonostante fossi a letto e ho cominciato ad avere conati di vomito.Il risultato è stato che alle due e mezza di notte son dovuto ritorn are in sala operatoria perchè era in atto un forte emorragia.Il giorno dopo ho subito una trasfusione talmente i valori erano bassi e si è prolungata la mia degenza in clinica perchè il medico voleva vederci chiaro.Morale della favola mi fa fare una gastroscopia e si accorge che ho una gastrite erosiva. Cominciata la cura per la gastrite,risaliti i valori dell'emocromo mi mette in uscita.Adesso io dico:è normale che dopo due mesi dall'intervento debba ancora soffrire di dolore atroce sia durante la defecazione sia del fatto che stando in piedi non riesco a espellere l'aria ma al contrario mi da lo stimolo di defecare e quando ci provo non c'è fuoriuscita ma è come se le stessi facendo?Il chirurgo dice che è tutto a posto,devo solo aspettare.
Caro Signor Vincenzo,
dopo l’intervento di emorroidectomia con tecnica aperta il dolore post operatorio può essere dato dalla presenza delle ferite sull’ano. Solitamente questi dolori sono ben controllabili con gli antidolorifici che lei per la situazione gastrica non può assumere se non con moderazione e sotto stretta sorveglianza. L’interevnto di emorroidectomia aperta se condotto con tecnica idonea non prevede dolore post-operatorio e anche le complicanze sono molto ridotte a percentuali trascurabili. Un proctologo ormai esegue l’emorroidectomia aperta con opportuni strumenti e tecniche che permettono una cicatrizzazione adeguata e rapida e l’abolizione del dolore. Una visita proctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per definire lo stato attuale della sua situazione ano-rettale.
Cari saluti
Salve D-r Nicastro!La sua elevata professionalita alle risposte mi ha conquistata subito e vorrei avere un consiglio da Lei. Dopo una visita proctologica,eseguita fino a 15cm, mi è stato diagnosticato: Ndn all addome.Normotono sfinterico.Presenza di emorroidi di 2^grado il gozzo anteriore congesto e di prolasso mucoso occulto di 1^.Mucosa per il resto regolare.; Voglio precisare,che tutto ciò mi è venuto dopo aver subito 5 mesi fa un intervento Laparoisterectomia con asportazione del utero.Che tipo di intervento mi consigliarebbe e se ci sono altri modi meno invasivi? Grazie anticipatamente!!Cordiali saluti!!
Cara Signora Evelina,
se la diagnosi è corretta l’intervento proponibile è la THD tecnica non invasiva per la terapia delle emorroidi e anche del prolasso mucoso del retto.
salve sono una ragazza di 22 anni soffro di emorroidi esterne che a volte mi sanguinano. sono andata a fare la visita proctologica ma non ho un prolasso tale per un operazione chiurgica tradizionale. siccome sono anche un atleta e volevo eliminarle mi chiedevo se Lei applicava la radiofrequenza ed era possibile farla. Grazie anticipatamente
Cara Signora Clarissa,
la patologia emoroidaria prevede diverse tecniche che devono esser attuate in base al grado della stessa. La tecnica a radiofrequenza prevede comunque l’escissione delle emoroidi ed è una tecnica comunque invasiva rispetto ad esempio alla THD che risolverebbe il suo problema senza asportare alcun tessuto. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia è necessaria per stabilire il grado della patologia e programmare un adeguato percorso di terapia.
Egr dottor Nicastro, gradirei un consiglio per un' eventualmente visita specialistica presso la sua struttura.Ho 45 anni e da più di 2 anni soffro di emorroidi con abbondante perdita di sangue dopo la defecazione, soprattutto nella fase premestruale.Pur non avendo mai avuto in passato problemi di stipsi, ultimamente ho problemi nella defecazione avendo un'ostruzione nell'espulsione delle feci.Ho fatto una visita specialistica e mi è stato riscontrato al proctoscopio presenza nel canale anale di fenomeno polipoidale con emorroidi di III ° grado.Mi è stata consigliata una colonscopia ed è stata prescritta una terapia di 30gg con Movicol,Laevolac e Alvenex, per asportare in seguito chirurgicamente il polipo.In seguito verrà valutato con apposite indagini l' eventuale intervento chirurgico per la resezione del tratto terminale del retto e/o intervento delle emorroidi.Gradirei un consiglio.Grazie dell'attenzione.
Cara Signora Rosa,
non mi permetto mai di criticare le terapie date da altri medici ma la cura prescritta per la sua stipsi mi sembra un tantino esagerata. Mi sembra anche strano come non sia stata presa una decisione immediata riguardo la formazione polipoide che se destasse sospetti dovrebbe, a mio parere, avere la massima priorità. Comunque sono tutte mie considerazioni che potrebbero cadere se avessi valutato direttamente la sua condizione. Solitamente le formazioni polipoidi del canale anale sono una coseguenza fibrotico-cicatriziale di attacchi emorroidari di vecchia data e possono essere asportate durante una chirurgia della patologia emorroidaria che, nel suo caso, se confermate di III grado potrebbero essere trattate con la THD senza asportare o resecare alcuna parte del retto e rispettando l’anatomia e la fisiologia
Caro Dottore, facendo salvo di una sua visita, le formulo a braccio poche domande: a) mi è stata fatta diagnosi di "emorroidi di 3° grado" e consiglato l'intervento b) non ho sanguinamento, tuttavia devo aiutare digitalmente il rientro in sede delle emorroidi dopo evacuazione c)dopo evacuazione rimane un tenesmo rettale CHE FARE?
Caro Signor Mario,
la patologia enmorroidaria di 3° grado riconosce come terapia un trattamento chirurgico. La metodica indicata potrebbe essere la THD, tecnica sicuramente mininvasiva, ma ogni intervento per una patologia benigna deve essere indicato con una attenta valutazione dei sintomi del paziente.
Gentile dott. Nicastro ho 42 anni, circa 10 anni fa ho iniziato a soffrire di emorroidi causate, credo, da feci grandi. Prima di affrontare una seconda gravidanza mi sono rivolta ad un chirurgo che mi ha consigliato le legature. Il decorso è stato tragico ed è durato più di sei mesi, due punti si erano "inscistati internamente" (credo il medico abbia usato questa espressione). Sono stata bene neanche un anno durante il quale ho avuto il mio secondo figlio. Durante la gravianza e l'allattamento, durato 14 mesi, ho sofferto da morire perchè potevo fare solo cure palliative e non potevo prendere antidolorifici.La mia vita familiare, sociale e sessuale è andata a farsi friggere, ero sull'orlo della depressione, tra l'altro in quei due anni sono morti entrambe i miei genitori. Considerata la siuazione mi sono rivolta ad un noto proctologo di Roma che mi ha diagnosticato prolasso emorroidario di IV grado con trombizzazione. Mi sono operata nell'agosto del 2006 con un intervento di retto-retto anastomosi (doppia star), sono stati resecati circa 4 cm. di retto. Decorso di nuovo tragico con dolori insopportabili per mesi , due volte al pronto soccorso, gonfiore persistente, grosse marische che si irritano e gonfiano spessissimo. Come se non bastasse da un anno soffro di ragade anale per ipertono sfinterico, secondo me causato dall'intervento, sono andata da un altro proctologo che mi ha prescritto dilatan e asacol per due mesi. Finita la terapia bene per circa due mesi poi di nuovo da capo. Ho usato anche la pomata rectogesic ma mi dà mal di testa e poi costa tantissimo. Per concludere ogni due mesi al massimo la ragade si ripresenta, le marische si infiammano , il dolore mi avvilisce, il toradol mi provoca gastrite, sono irritabile con i miei familiari, ho dolori durante i rapporti sessuali e quindi tendo ad evitarli, insomma la mia vita sta andando alla deriva, cosa devo fare? Ho dimenticato di dirle che da alcuni anni il mio problema non è la stitichezza ma le feci non formate, inoltre ho un lupus anticoagulante LAC. Spero di avere una sua risposta al più presto, così non si può più andare avanti,un piccolo buco condiziona tutta la mia vita.
Cara Signora Morena,
la sua triste storia non è diversa da quella di tante persone operate con la suturatrice meccanica che ha tra le sue consieguenze proprio la ragade anale ma, soprattutto la non cura della patologia emorroidaria. Suppongo che le grosse marische che l’affliggono siano prorpio una patologia emorroidaria mai curata. Una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebe essere utile per una valutazione obiettiva della situazione patologica e solo dopo è possibile stabilire un adeguato percorso di terapia.
Gent. Prof. Nicastro, Sono stato operato di emorroidi di III grado, con legatura elastica presso il Policlinico di Roma, in varie fasi durate tre mesi, ma alla fine continuo a sanguinare all'atto della defecazione. A questo punto il prof. mi ha consigliato di effettuare un intervento con la tecnica THD per chiudere i vasi sanguigni. Io sono rimasto alquanto perplesso anche perché, dopo tante sofferenze credevo di aver risolto il problema ed invece mi ritrovo punto e accapo. Potrebbe lei obiettivamente darmi un qualche consiglio in merito? E se c'è un'alternativa all'intervento per far smettere il sanguinamento?
Caro Signor Salvatore,
la legatura elastica trova la sua indicazione nelle emorroidi sintomatiche di 1° e 2° grado. Se la sua patoogia era di 3° andava trattata con una tecnica diversa sin dal principio. La tecnica meno invasiva adottata per la cura delle emorroidi (a mio parere) è la THD ma la sua indicazione deve essere supportata da una reale diagnosi sul grado della patologia.
Buongiorno dottore, vorrei chiederle se esiste la possibilità di cura di emorroidi di 4° grado (già diagnosticate) con tecnica Hal doppler. Aggiungo che ho 52 anni e una certa paura per l'anestesia ....la mia domanda nasce dal fatto che ho già subito un intervento a Cosenza con hal doppler (con emorroidi già di 4° grado) purtroppo mal riuscito. Il chirurgo mi ha poi infatti detto di non aver effettuato l'ancoraggio della mucosa, per cui non ho risolto il problema. Distinti saluti
Caro Signor Giovanni,
più che Hal dopller consiglierei la THD tecnica più selettiva e che permette un ancoraggio mucoso più selettivo. Comunque le emorroidi di 4° grado sono un vero limite alla metodica e la su applicazione dipende molto da una corretta valutazione dello stato patologico. Una visita specilistica comopletata con una videoproctoscopia potrebbe essere utile al fine di definire il grado della patologia e le opzioni terapeutiche.
Cari saluti
egregio dott.nicastro avrei bisogno di un parere sono stata operata due mesi fa di emorroidi interne con un prolasso e un trombo? con il metodo ligasure post operatorio molto doloroso adesso mi ritrovo con l'ano notevolmente ristretto e ho difficoltà ad andare in bagno. il dott. che mi ha operato vuole farmi una plastica (che ho gia avuto nella prima operazione)lui dice che adesso on sarà molto dolorosa sono terrorizzata he fare? la prego mi aiuti
Cara Singora,
presumo che si sia instaurata una stenosi anale post-operatoria. Una valutazione proctologica adeguata potrebbe essere utile per capire se la stenosi potrebbe essere superata con altre tecniche utili ad evitare un ulteriore intervento. Se la stenosi è serrata invece l’intervento si rende necessario.
Cari saluti
Gentile Dr.Nicastro, ho letto le sue risposte di consulenza riguardanti la patologia emorroidara e da come puo' immaginare cercavo risposte in merito ad una mia patologia in atto. In agosto ho sofferto per una ragade anale, (vistadel medico di base che è anche chirurgo) che si è "risolta" (so che rimane una patologia silente) spontaneamente in un mese con l'uso di un siero che favoriva la riformazione delle cellule (non rammento ora). In seguito a cio' ho inziato a soffire di emorroidi compatibilemnte con l'inizio di un nuovo lavoro (sedentario e stressante) che mi ha portato a mangiare male, di fretta a dover rinunciare allo sport, congiuntamente all'esigenza di molte ore seduta perchè sono una psicologa e mi sto' specializzando. La cosa piu' strana è che sono diventata stitica, cosa che nn mi ha mai riguardata. Sono sempre stata regolare con rari casi di stipsi e di diarrea Soffro moltissimo il cambiamento di orario. Prima lavoravo di pomeriggio e la mattina "ero calma" ed il mio orario di regolarità "era" le 11.00. Non riesco a regolarizzrmi mi sento sempte stanca bevo caffe'..e poca acqua! Ora vado in bagno ogni 3/4 giorni e non sempre bene..faccio fatica. La seduta è lunga ho sempre la sensazione che "non ho finito" e mi sembra di dover partorire un drago. Non ho avuto gravissimi episodi di sangunamento se non lieve, poi il sanguinamento si è interrotto, ma ho sempre una sensazione di pesantezza anale, anche quando vado ad urinare, ho uno stato di tensione come se avessi una ferita che tira. alla palpazione sento delle strutture molli tra l'interno e l'esterno e una lieve tensione anale. Ho usato la famosa preparazione h che mi da sollievo sopratutto x defecare senza "graffiare", ma già sapevo che non sarebbe stata curativa. Ho usato anche ultraproct, che mi toglie il dolore ma cmq.. le chiedo quindi la possibilità di una visita per una cura ed eventualmente valutare l'opzione chirurgica col thd, che ho sentito essere meno invasivo, risolutivo e poco doloroso. Le chiedo in ultimo: qualora il metodo THD dovesse essere unito a sfinteroctomia interna (x ragade, come leggevo), l'intervento è piu' doloroso? Le dico questo perchè sono molto paurosa, sopratutto di manovre e visite e post-operatori(gli psicologi sono i peggiori pazienti!) grazie per un suo prezioso consiglio
Cara Signora Silvia,
la ringrazio per la fiducia e sarò onorato, qualora lo ritenesse opportuno, di visitarla e poterle dare, lo spero, utili consigli. Ma il primo che mi preme dare è quello che DEVE bere almeno due litri di acqua al giorno per poter contrastare la sua stipsi. Già questa potrebbe essere una prima cura per farla soffrire di meno. La visita proctologica, completata con la videoproctoscopia, sarà dirimente sullo stato attuale della patologia anale anche per poter stabilire un adeguato percorso di terapia. Riguardo la THD ormai è entrata nell’uso comune del trattamento della patologia emorroidaria mentre pratico il meno possibile la sfinterotomia, necessaria solo nel caso la ragade sia mentenuta da un “vero” ipertono. Qualora si renda necessario un trattamento per la ragade questo sarà assolutamente indolore anche se qualche fastisdio potrebbe insorgere in relazione alla sola ferita anale.
Cari saluti
Buongiorno dott. Nicastro, sono uno studente universitario nonchè sportivo e ho 24 anni. La contatto nella speranza che lei possa darmi utili consigli a un problema che ormai mi porto da un paio di anni. Soffro infatti di emorroidi e lo scorso anno sono stato operato secondo il metodo Longo a causa di evidenti dolori. I riscontri del'intervento non sono stati buoni, dopo infatti due mesi dall'operazione ho riscontrato delle nuove fuoriuscite emorroidiali, in modo particolare dopo la defecazione con conseguente perdita di liquido spesso molto imbarazzante e fastidioso. Questa primavera ho fatto dunque un esame rettoscopico e mi sono state riscontrate nuovamente congestioni e prolasso, mi è stata consigliata perciò una nuova operazione, anzi due, metodo Starr e quello piu tradizionale. Sono un po' scettico e volevo sapere dunque cosa ne pensa lei e se può consigliarmi, fino a quando troverà la convinzone di sottopormi a una nuova operazione, a qualche cura per alleviare la congestione.
Caro Signor Samuele,
l’intervento di Longo, a mio parere, non cura la patologia emorroidaria. Vista la sua condizione non trovo adeguato nemmeno l’intervento di STARR, oltretutto gravata da serie complicanze post-operatorie. Le consiglio di sottoporsi a visita proctologica completata con videoproctoscopia digitale al fine di stabilire lo stato attuale della patologia e quindi prescrivere un adeguato percorso di terapia.
Buon giorno dott. Nicastro, ca 5 anni fa sono stato operato alle emorroidi con il metodo Longo e ca 2 mesi fa durante una defecazione dolorosa presumo per stitichezza, ho avuto delle perdite di sangue rosso vivo (solo 1 volta) e da ca 2 settimane ho un forte dolore nella zona anale che al tatto sembra gonfio,persiste inoltre la difficoltà a defecare. Domanda: Potrebbereo essersi riformate le emorroidi? Ho sentito che i casi di recidiva con il metodo Longo sono più frequenti degli altri metodi è vero? Se fossero emorroidi si possono rioperare con il metodo classico? Che esami mi consiglia per appurare le cause del dolore?
Caro Signor Walter,
a mio parere l’intervento di Longo non cura la patologia emorroidaria e la maggiorparte dei pazienti operati a distanza variabile di tempo ripresentano i sintomi della malattia. Si potrebbe dire che è una recidiva ma il termine è improprio in quanto la malattia non è stata mai curata. Una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per definire meglio la diagnosi e stabilire un corretto percorso di terapia.
caro dottore volevo per cortesia dei chiarimenti in merito.operato 2 volte di emorroidi ho 46 anni 1 operazione anno 2000 nel giro di 8 mesi dall"intervento sono ritornato come prima, il dottore che mi aveva operato mi dice che l"intrvento non eriuscito mi consiglia di operararmi per la 2 volta,operazione fatta con suturatrrice e messo i punti,fino al 2010 andava tutto bene,poi mi e" venuta una ragade anale ho fatto delle cure con pomate e dilatatori, il a distanza di 1 anno il problema persiste,nello stesso tempo mi si sono ripresentate le emorroidi con un gavocciolo alla parte sinistra con forti dolori e bruciori,dallo specialista mi ha sconsigliato fare un altro inervento,perche dopo 2 interventi posso avere problemi di incintinenza,volevo chiederle per cortesia,mi devo operare ancora?posso avere l"incontinenza?i tessuti quate operazioni possono reggere senza conseguenze irreversibili?la ringrazio tanto.
Caro Signor Piero,
ogni intervento proctologico se eseguito impropriamente può provocare incontinenza. Nel suo caso bisognerebbe stabilire correttamente lo stato patologico e comprendere quale è il residuo di malattia emorroidaria e quali sono state le conseguenze dell’intervento con suturatrice meccanica. Una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
Cari saluti
carissimo dottore, non so più cosa fare.le racconto. nel febbraio del 2010 vengo operata di emorroidi esattament 3, prolasso con il metodo Longo. non sono rimasta soddisfatta in quanto per oltre un mese o dovuto assumere antidolorifici, ma superato il periodo, diciamo critico, le cose sono andate discretamente bene. da quest'estate, però, ricomincio ad avere dolori durante defecazione il chirurgo mi rassicura ed io correggo l'alimentazione e pratico un po' di moto. ma ad oggi la situazione è precipitata.Ho un'escrescenza anale dura dolorosa, sensazione di lance in fiamme durante la defecazione ed il bruciore continua a fitte anche per diverse ore. E' invalidante. sempre il chirurgo mi diagnostica una ragade per cui Anonet lavaggi, Anonet Plus, Antrolin,ma dopo 15 giorni nessun miglioramento, aggiungiamo fiale di Fleboside e dopo 4 giorni rivado a visita. esito? Rectogesic ancora Anonet e Fleboside. Ma oggi dopo l'evacuazione delle 7,00 mi sono alzata dal letto alle 15,00 dopo una compressa di voltaren. ne uscirò da questa situazione?
Cara Signora Loredana,
è mio parere che la tecnica di Longo non cura la patologia emorroidaria ed è gravata da complicanze che non ne giustificano l’applicazione. Nel suo caso credo sia indispensabile una esatta valutazione colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per comprendere lo stato attuale della patologia che la sta facendo soffrire e stabilire un corretto percorso di terapia.
Cari saluti
Spett. Dott. Nicastro, mi scusi se la disturbo ma avrei bisogno di un suo parere medico in quanto affermato colonproctologo. Sono stato operato di emorroidi di 2°-3° grado mediante tecnica Longo in data 21 Sett. 2011 e ad oggi (5 Ottobre) devo dire che i tempi di recupero brevissimi eccetera sono assolutamente falsi. Forse dipende da caso a caso, dipende dalla bravura / esperienza del chirurgo, dipende da mille cose, ma di certo non sto avendo una guarigione miracolosa. Praticamente adesso (dopo 2 settimane dall'intervento) mi trovo a defecare in maniera quasi normale nel senso che sanguinamento non ne ho praticamente più, ma ho un problema di urgenza mostruoso nel senso che quando sento lo stimolo devo precipitarmi in bagno nel giro di pochi secondi . Seconda cosa: dopo le prime defecazioni post operatorie ho notato la presenza di un prolasso (grosso circa come un Tic-Tac per capirci) costante. A volte tale prolasso si indurisce e diventa fastidioso (non dolorosissimo però), a volte sembra quasi inerte.... Terza cosa: sto continuando ad assumere Olio di Vaselina prima dei due pasti principali e per caso ho notato sulla confezione di non insistere nell'uso per più di 1 settimana (io sono quasi a due). Dato che ho delle perdite di muco (sostanza marroncina) dall'ano e la sera ho delle irritazioni nella zona anale, potrebbe darsi che l'uso di Olio di Vaselina insistito mi stia dando dei problemi ? Qual'è il suo reale uso ? Purtroppo la visita col chirurgo ad una settimana dall'intervento ho dovuto disdirla in quanto l'ospedale (lontano 150 km da casa mia) era una meta troppo lontana per poter essere sopportata da me in quanto dopo una settimana non riuscivo ancora a stare seduto per più di 30 minuti... Mi dia un parere, Dottore, la prego, questo metodo Longo è sicuramente innovativo ma su internet si leggono cose terribili e non vorrei illudermi o scoraggiarmi.
Caro Signore,
a mio parere queste sono le conseguenze dell’intervento di Longo e la sua esperienza non è diversa da quella di tante persone sottoposte a questo tipo di intervento. Anche se l’esito probabilmente dipende da tutte le variabili da lei descritte credo che per un medico è importante curare una persona non attuare un intervento. La tecnica di Longo non cura le emorroidi e quello che lei descrive come prolasso non è altro che la persistenza di malattia. L’urgenza alla evacuazione è solo uno dei problemi e le consiglio di sostituire l’olio di vaselina con delle fibre.
Cari saluti
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