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Un mese fa ho avuto un secondo intervento (il primo un anno fa) di legatura di emorroidi.Però questo secondo intervento è stato un po’ più traumatico. Ora , dopo un mese, ho ancora molto gonfio fuori,soprattutto un punto in cui vi è come una pallina al tatto dura che fa male, soprattutto quando sto un po’ più in piedi.. Come posso cercare di farla sgonfiare? Si deve riassorbire? E' normale? Ringrazio Silvia
Cara Sig.ra Silvia,
è probabile che la legatura elastica sia stata eseguita su un peduncolo venoso particolarmente prolassato (II grado) e quindi deve attendere la risoluzione della necrosi determinata dalla legatura per la risoluzione dei sintomi.
Cari saluti
Chiedevo se nel mentre che aspetto la completa guarigione posso eventualmente fare qualche cura o utilizzare qualche farmaco che mi allevi il dolore. Ringrazio
Cara Sig.ra,
può utilizzare un antidolorifico antiinfiammatorio (Brexin, Toradol) e dei lavaggi locali idonei (fisian, anonet, sapigen k). Terapie locali non sono efficaci. Cari saluti
Sono affetto da diverticolosi massiva del sigma e delcolon discendente. Sono affetto inoltre da molti anni da emorroidi interne che fuoriescono durante la defecazione ma che faccio rientrare lubrificando con pomate ed effettuando pressione verso l'alto.Da diverso tempo ormai mi rimane un forte dolore urente nella regione anale e nella prima parte del retto ( posso dire un paio di cm verso l'interno). Spesso mi accade di assistere alla fine dell'evacuazione al gemizio di sangue che si arresta quando faccio rientrare le emorroidi al di sopra dello sfintere anale . Intanto Le chiedo se in attesa di eventuale intervento ci sia un rimedio serio per evitare il sanguinamento. Ho notato che Lei è forse contrario al metodo Longo, perchè? E comunque ,considerato il mio quadro clinico, sarebbe efficace l'intervento in parola? Grazie per i suggerimenti che vorrà darmi e mi scuso per la lunghezza del quesito.
Caro Signor Massimo,
non sono contraio a priori al metodo cosiddetto di Longo sono contrario alla sua applicazione su tutti i pazienti e su tutti i tipi di patologia emorroidaria. Ho visto troppi danni causati da questo intervento che mi fanno ben pensare prima di doverlo proporre su un mio paziente. Di sicuro non lo proporrei nel suo caso con uno stato di patologia emorroidaria compreso tra il 2° ed il 3° (per quello che descrive). Forse sarebbe più ragionata una dearterializzazione sotto guida doppler ma prima di dare una giusta indicazione sarebbe necessario stabilire la vera gravità della patologia. Non si fidi delle pubblicità non esiste nessun intervento miracoloso e soprattutto nessun farmaco che guarisca completamente dalle emorroidi.
Cari Saluti
buona sera,voglio un suo consiglio sn molto preocuppato ke sn celiaco.ho i seguenti esami fatti rx del tenue,regolare la canalizzazione delle anse digiuno-ileali.l'ultima ansa dell'illeo presenta modeste irregolarita di calibro ma senza segni patognomici riferibele a malattia infiammatoria cronica intestinale.esami celichia ema(anti.endomisio)negativo,anticorpi anti trasglutaninasi 0.67.anticorpi anti-gliadiana IgG 0.24.anticorpi anti gliadina 0.44 cioe tutto a posto,ma la cosa ke mi preocuppa e l'esito della biopsia duodenale mucosa duodenale con parcellare atrofia del profilo villare.reperto compatibile con sindrome da malassorbimento.sn disperato e celiachia?altri esami sideremia 133.ferritina75.transferrina 264.ves 7.emocromocitometrico tutto ok.fibrinogemo 213.calprotectina fecale 144.colonscopia si completa lo studiodel colon fino al ceco senza mettere in evidenza lesioni mucose visibili nn ho fatto le biopsie.ho fatto tutti quest esami x ke da 1 soffro di diarrea e feci irregolari pangia gonfia CON SCARICHE 2 VOLTE AL GIORNO .cordiali saluti e grazie x il suo tempo.desitero la sua risposta al mio indirizzo email. TUTTO E NATO KE DA 1 ANNO SN STATO OPERATO DI EMMOROIDI PRIMA NN SOFFRIVO DI QUESTI DISTURBI.
Caro Signor Filippo,
sarebbe interessante sapere il tipo di intervento subito per le emorroidi. Inoltre perchè pensare alla celiachia e non alla sindrome del colon irritabile considerato che i suoi sintomi sono tipici?
cari saluti
Salve, ho 35 anni e da una settimana circa trovo del sangue rosso nelle feci (ma non so esattamente da quanto tempo questo accade).Saltuariamente ho sofferto di emorroidi, anche durante la gravidanza (ho partorito il 5/10/2006), ma non ho mai avuto grosse emmorroidi esterne (casomai solo una piccola vena). Adesso non ho dolore, non ho niente all'asterno e casomai ho solo un leggerissimo bruciore dopo aver defecato. Ho preso l'appuntamento per effettuare una rettosigmoidoscopia, e dato che in alcuni ospedali non sanno neanche cosa sia, Le vorrei chiedere se è un esame doloroso tipo colonscopia, se viene praticata una anestesia o terapia sedativa e quale dieta mi consiglia (perchè anche su questo ci sono pareri discordanti).Inoltre volevo sapere se è normale che non debba fornire delle analisi del sangue(che sono richieste se si effettua l'esame privatamente).La ringrazio, Cecilia
Cara Signora Cecilia,
la rettoscopia non prevede alcun esame preliminare ma solo un piccolo clistere per pulire l’ampolla rettale. La rettosigmoidoscopia è un eame un pò più invasivo e prevede una preparazione più accurata che sarà consigliata dal centro al quale si rivolge. Entrambi gli esame se ben condotti non sono dolorosi e non prevedono alcun tipo di sedazione.
Cari saluti
Buongiorno professore, Vorrei porle una domanda : ho letto che la legatura elastica è una tecnica per il trattamento della patologia emorroidaria sostanzialmente indolore e conservativa ma quali sono le controindicazioni più importanti nell'utilizzo della stessa tecnica e quali le problematiche che potrebbe determinare in seguito?In attesa di una sua risposta la ringrazio e la saluto cordialmente.
Caro Sig Marco,
la legatura elastica è indicata nella patologia emorroidaria di 1° e 2° grado sintomatica. Se la legatura è condotta all’origine del plesso emorroidario è indolore, a volte si ha una sensazione di pesantezza retto-anale dovuta all’edema ed alla necrosi del peduncolo. A necrosi completata il nodulo si stacca e può verificarsi una live perdita di sangue. Solitamente si praticano più di una legatura in più sedute. Le controindicazioni sono quelle generali: difetti di coagulazione, emorroidi di 3° e 4° grado ecc.. Se persistono le cause che hanno condotto alla patologia emorroidaria dopo un periodo variabile di tempo si ha la ricomparsa della patologia emorroidaria. Oggi si preferisce alla legatura elastica la dearterializzazione del plesso emorroidario sotto guida doppler, tecnica ambulatoriale, non dolorosa e che nel tempo garantisce una migliore risoluzione della patologia. Le indicazioni e le controindicazioni sono identiche a quelle della legatura elastica. Cari saluti
ho avuto una piccola trombosi emorroidaria (circa 1,5 cm).il medico mi ha prescritto daflon, impacchi di acqua calda e proctosoll pomata. Il tutto è molto migliorato perché non ho dolore o fastidi ma sento che ancora è rimasta una piccola pallina che spesso rientra. Sarebbe prezioso un suo parere:si potrebbe riassorbire sola? quanto tempo passa?ha qualche consiglio da darmi? la causa può essere stato il fatto che mi sono depilata nella zona intorno all'ano? non soffro di emorroidi e non mi era mai successo prima. grazie in anticipo e complimenti per il suo lavoro
Cara Sig.ra Adriana,
non credo che la depilazione possa causare una trombosi emorroidaria, anche se i traumi diretti sono citati come predisponenti. La trombosi esterna non deve essere considerata, come unico episodio, malattia emorroidaria. Occasionali trombosi delle vene cutanee perianali possono causare sofferenza momentanea ma tendono a regredire spontaneamente anche se lentamente. Continui la terapia consigliata dal suo medico. Unico cambiamento sulla pomata, potrebbe sostituirla con un prodotto naturale. Resto a sua disposizione
Cari saluti
Egregio dott. Nicastro, ho letto le sue risposte sul web e mi sembra una persona seria, anche perchè non è favorevole al metodo Longo che ho subito due anni fa. Beh, le mie emorroidi sono tornate tali e quali, dolorose non sanguinanti, pulite, ma assolutamente proibitivo per me durante il picco camminare. Cosa fare? Qual è il posto più vicina a Firenze dove Lei visita?
Cara Signora Alessandra,
non sono favorevole al metodo Longo non per “ideologia” quanto per l’osservazione di quanto accade ai pazienti che subiscono questo tipo di intervento. Nel suo caso una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile al fine di definire l’esatta gravità della patologia e quindi stabilire un adeguato percorso di terapia. Mi spiace non poterle dare conforto sulla possibilità di visitarla a Firenze, rimanendo Roma la sede principale dove svolgo la mia attività professionale. Cari saluti
Egregio Dottore, ho 26 anni e penso di soffrire di emorroidi già da parecchi anni di emorroidi(penso perchè non mi sono mai rivolta a un medico per questo problema). Dopo il parto ho notato un piccolo prolasso che però non mi ha mai dato problemi. Negli ultimi mesi riscontro sempre del sangue rosso vivo sulla carta igienica dopo la defecazione. Potrebbe essere qualcosa di grave? Aggiungo che nel momento dell'espulsione delle feci sento come "grattare" se così si può dire e a volte, almeno una volta al mese sento l'addome gonfio. La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
Gentile Signora,
i suoi sintomi potrebbero derivare da una ragade anale. Il prolasso anteriore è frequente nelle donne che hanno partorito e non sempre è una emorroide. Comunque sarebbe prudente sottoporsi ad una visita specialistica con videoproctoscopia digitale per meglio definire la diagnosi. Cari Saluti
Soffro RCU da 10anni con forte resistenza farmacologica. sn in attesa di effettuare accertamenti diagnostici per verificare la possibilità di utilizzare infliximab, presso Ospedale "cervello" di Palermo. Vi chiedo quali sn gli accertamenti necessari? Ultimamente le emorroidi di III° grado fuoriescono ad ogni evaquazione ed ho perdite di sangue per circa dieci minuti (con orologio puntato; è possibile che le frequenti rettorragie siano dovute in parte alle emorroidi? Di recente ho subito un ricovero ospedaliero per "severa anemia da RCU" ricevendo due sacche di sangue più "ferlix" per dieci gg. e sono in attesa dell'esito degli esami. Cosa posso fare per eliminare la causa delle perdite di sangue? Conviene che intanto rimuova il problema delle emorroidi? Grazie.
Posso dire solo che le emorroidi non vanno al momento trattate chirurgicamente. Per gli altri quesiti sarebbe opportuno sapere l’età, il sesso, il lavoro ed altre notizie utili (altre malattie ecc.) del/la paziente per poter dare delle risposte.
Caro dottore la consulto per il seguente motivo: soffro di emorroidi . Sinora è stata una situazione abbastanza gestibile . Ho avuto fastidi 2 - 4 volte l'anno per pochi giorni ,del tipo dolore interno all' ano e prurito.Rimediavo con farmaci di automedicazione ( ANUSOL ecc..) Qualche anno fa feci una visita specialistica nella quale mi fu detto che avevo una " predisposizione " e che forse prima o poi avrei dovuto intervenire chirurgicamente. Il problema è che in questi ultimi 2-3 mesi ho avuto episodi più frequenti e dolorosi , fino al punto di sentire fastidio anche per sedermi .In più quello che mi fa più pensare è che contestualmente ho un fastidio-dolore alla zona dei genitali , dal pereineo fino alla base del pene escusi i testicoli .La sensazione è che mi dolga (se si esercita una piccola pressione ) il muscolo che comprende il pene e prosegue fino al perineo . Vorrei sapere da Lei se tutto ciò è riconducibile alle emorroidi e come intervenire . La ringrazio anticipatamente per la cortesia.
Egregio Signore, la patologia emorroidaria è abbastanza complessa nella sua semplicità. L’indicazione al tratamento chirurgico dipende dal grado della patologia e dai sintomi. Nel suo caso l’irradiazione dolorosa al perineo anteriore potrebbe essere una condizione differente ma associata alla patologia emorroidaria. Tenga presente che la muscolatura del perineo anteriore e posteriore sono intimamente connesse per inserzioni, vascolarizzazione ed innervazione. Nel suo caso una attenta visita proctologica con contestuale Videoproctoscopia Digitale può essere l’inizio di un iter diagnostico appunto semplice, che potrebbe prevedere l’esecuzione di una manoimetria anale, ma che porterebbe ad una corretta diagnosi sul grado, sulla gravità e sulla patologia associata alla sua malattia emorroidaria. Cari saluti ed Auguri.
Buonasera , le scrivo in merito alla metodica HAL Doppler , precidandole che dalle Visite che ho effettuato (anche Anoscopia) le mie emorroidi interne risultano essere tra un 2 e 3 grado.A tal riguardo le preciso che di norma ho fastidi del tipo legg.sanguinamento e dolore di media/bassa intensità circa 3 volte all’anno di norma in prossimità dei cambi stagionali.L’unica cura che eseguo oltre alla dieta..classica sono le bustine di Venosmine per 5 o 6 giorni.Sarei interessato ad avere un suo autorevole parere ovviamente comprendo perfettamente è necessaria almeno una visita preventiva.Ecco anche a tal riguardo gradirei info.
Caro Sig. C,
la metodica HAL Doppler per la cura delle emorroidi può essere effettuata in caso la malattia sia di 1°- 2° grado e consiste nella legatura (tramite un punto di sutura) della arteria che fornisce la vascolarizzazione alla vena emorroidaria. La metodica e di facile esecuzione e la cura viene fatta in DH. Bisogna comunque precisare che non vengono asportate le emorroidi e che tale metodica tende a ridurre il grado della patologia ed i sintomi ad essa correlata. Per tale motivo in caso persistono le cause dell’insorgenza della patologia emorroidaria questa, in un tempo variabile, si ripresenta. Al fine di valutare meglio il grado della patologia è importante eseguire la visita proctologica durante la quale il proctologo eseguirà una Videoproctoscopia Digitale, quest’ultima metodica diagnostica modernissima, che permette l’esatta valutazione della patologia. Spero di aver risposto alle sue domande rimanendo a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cari saluti
Salve dottore, volevo info su legatura emorroidale con elastico. Due giorni fa, ho effettuato la legatura per un emorroide di 1 grado, per altro senza sentire alcun dolore. Cercando varie info su internet, ho sentito che praticamente la pratica indolore dovrebbe protrarsi, invece a due giorni dalla legatura, sento prurito nell'ano, e una continua sensazione di evacuare anche se non ho lo stimolo. Questa sensazione è leggermente dolorosa, e per questo motivo mi è stato somministrata una bustina di Alven per due volte al giorno. Ho paura di andare in bagno e sentire dolore, è normale tutto questo? Grazie e scusi il disturbo
Caro Sig. Fabrizio,
in teroria la legatura elastica delle emorroidi non è una pratica dolorosa. In alcuni casi, quando la legatura è effettuata troppo vicino alla linea pettinata dell’ano si possono verificare episodi di dolore e bruciore. I suoi sintomi potrebbero anche derivare da un edema della parte sottoposta a legatura e dovrebbero regredire quando si completa la necrosi del gavocciolo emorroidario legato. Comunque queste sono supposizioni che andrebbero verificate con un controllo clinico. Mi scuso per la tardiva risposta legata a problemi tecnici sperando che quando legge la mia risposta i suoi sintomi sono del tutto regrediti. Se lo ritiene necessario potrà contattarmi anche
direttamente oppure darmi informazioni tramite e.mail.
Ill.mo Dottore, Ho 47 anni peso 115 kg e 185 cm di altezza. Svolgo un lavoro di dirigente e ho uno stile di vita abbastanza sedentario. Da circa un anno soffro di malattia emorroidaria, in particolare, secondo quanto descritto nel suo sito e a seguito di visita c/o un gastroenterologo di Roma, soffro di un vaso trombizzato (trombosi emmorroidaria ?) grande quanto un piccolo fiammifero che mi provoca dolori molto intensi e improvvisi dopo ogni evacuazione quotidiana(regolare ogni mattina)e che si attenuano solo dopo 6/8 ore. Non ho perdite di sangue (salvo qualche piccolissima macchia da sfregamento). La terapia che ho seguito ha compreso iniezioni di Fleboside, arvenum, creme luan e ruscoroid. Non è stata efficace. C'è soluzione di terapia medica o è più efficace e risolutiva la terapia chirurgica? Vivo a Roma e avrei fiducia di effettuare una visita medica c/o il suo studio di Roma. La ringrazio immensamente per quanto vorrà anticiparmi via mail
Caro Sig. Marco,
la trombosi emorroidaria è un evento doloroso, ma l’entità di quella descritta non è plausibile con la sua sintomatologia. Credo sia necessaria una ulteriore valutazione completata con una videoproctoscopia digitale. Se lei è disponibile e lo ritiene opportuno potrei visitarla presso il mio studio presso l’European Hospital. Potrà telefonare al numero 06.65975188 il luned’, mercoledì e venerdì dale 13 alle 19. La mia segretaria è a sua disposizione nel fissarle il primo appuntamento possibile.
Buonasera Dott. Nicastro, volevo porle una domanda. è più o meno un anno ormai che soffro di disturbi riconducibili alla patologia emrroidaria; provo infatti una sensazione di fastidioso peso a livello anale, bruciore ma soprattutto estremo fastidio nel mantenere la posizione seduta. mi sono sottoposto di recente ad una visita proctologica in cui mi sono state diagnosticate emorroidi di II grado ma il suo collega che il suo collega ha considerato da non trattare. vengo al punto: dato che ho 25 anni (e tale situazione è davvero decisamente fastidiosa) vorrei sapere se ritiene giusto non trattare emorroidari di II grado magari mediante legatura elastica? questa tecnica permetterebbe di risolvere in maniera definitiva il problema? o ritiene che sia controproducente intervenire data la mia età? in attesa di una sua risposta la ringrazio sinceramente
Caro Sig. Gianni,
se le emorroidi di II grado sono sintomatiche vanno trattate. Le terapie sono sicuramente conservative (dieta, terapia medica, legatura elastica o dearterializzazione). Le terapie conservative riducono il grado della patologia ma non possono essere considerate definitive. Ad esse bisogna associare la prevenzione della patologia valutata con un adeguato inquadramento diagnostico (visita e videorpoctoscopia digitale).
Egregio Dottore, volevo avere alcuni chiarimenti in merito ad un problema che continua a persistere a seguito di un intervento di prolasso anale e ragade (diagnosi: prolasso emorroidario; tipo di intervento: proctopessi con Stapler n. 33) effettuato in unica soluzione nel settembre del 2005. A seguito dell'intervento, manifestavo bruciore e grande fastidio: a febbraio 2006 la diagnosi è stata: presenza di granulomi da corpo estraneo (agraphes) dal canale anale in pz.; sottoposto ad un secondo intervento per rimozione di agraphes e D.T.C. di alcuni granulomi. Il bruciore continuava a persistere e in aprile 2006 ho effettuato una RSScopia; qui riferico il referto: esame limitato al sigma medio per feci formate. La mucosa appare edematosa senza peraltro evidenti erosioni o ulcere. A livello sovranfiterale parete posteriore presenza di ulcera con agraphe metallica al centro e tessuto pseudopolipoide di granulazione E' passato più di un anno, visite e consulti non sono bastati a risolvere questo fastidio; assumo FLAGYL 250 mg compresse 3 volte al giorno e applico con la regolarità di 2 volte al dì ANTROLIN pomata. Il Dott. M. Urologo presso l'ospedale di C., a seguito di una visita effettuata il mese scorso, ha riscontrato presenza di adenoma centrale di modesta entità; ecostruttura interna lievemente disomogenea. Può esprimere un giudizio al mio caso? Questo disturbo alla prostata può essere causato dal problema anale? La ringrazio per l'attenzione prestatami
Egregio Sig. Decio,
sono purtroppo frequenti le complicanze legate alla proctopessi con suturatrice meccanica. La complicanza da lei subita è anch’essa frequente, infatti granulomi e proctite ulcerativa sono lesioni riscontabili in molti pazienti sottoposti a tale intervento (nell’ultimo mese ho operato quattro pazienti nella sua medesima situazione). Quello che non è chiaro nella sua richiesta è se hanno mai fatto un esame istologico sulle lesioni asportate e se hanno eseguito biopsie (soprattutto sull’ulcera) durante la sigmoidoscopia e se l’agraphe è stata rimossa. Inoltre non si fa cenno all’eventuale stato del canale anale. Riguardo il problema prostatico l’intervento non ha potuto causare un adenoma, invece molte delle patologie anali hanno come sintomi collaterali disturbi prostatici infiammatori (prostatiti). Il mio consiglio è di valutare correttamente la situazione anatomico ano-rettale con una videoproctoscopia e fare una giusta diagnosi della patologia anale che l’affligge, perchè una patologia persiste altrimenti perchè userebbe antrlin da più di anno?
La ringrazio per la tempestiva risposta Volevo informarLa circa gli ultimi accadimenti sul mio caso. Nell’ultima settimana si è manifestata un’eruzione perianale a livello esterno. Rispondo alla sua domanda se ho effettuato un esame istologico: no nessuno me lo ha mai consigliato, ne ho mai eseguito biopsie. Inoltre ho subito un primo intervento a febbraio dello scorso anno per la rimozione di agraphes, ma evidentemente non riuscito poichè la agraphe o le agraphes sono ancora presenti; solo i primi mesi dopo l’intervento mi sembrava di stare meglio, ma appena è arrivato l’autunno il problema è risorto. Proprio l’altro giorno il Dott. N. mi ha effettuato una videoproctoscopia; qui recito il referto: “Abbondanti feci in ampolla rettale. Mucosa sostanzialmente normale con evidente irregolarità pseudopolipoide a livello del retto sovrasfinteriale, con agraphe metallica. Dermatite della regione perianale” Ho smesso nel frattempo di applicare ANTROLIN e assumere FLAGYL non per consiglio dei medici, ma perchè ho iniziato ad avere problemi di stomaco, e perchè penso che l’eruzione perianale sia dovuta a un uso eccessivo di espedienti per alleviare il dolore. L’unica cosa di cui faccio uso al momento è DORA-DOL, una iniezione alla sera per calmare il dolore che è estenuante e profondo: un minimo per alleviare per pochi istanti questo bruciore che spesso è causa anche di
sensi di vomito. Mi creda Dottore, non ho più la forza di andare avanti Cosa ne pensa? Della rimozione dell’agraphe nessuno ne parla: a questo punto penso che non sia la fonte del mio problema Spero possa aiutarmi anche solo leggendo tra le poche righe, a trovare una risposta al mio caso e se Lei lo riterrà opportuno ai fini della risoluzione definitiva, sarei disposto ad affrontare un viaggio per venirLa a trovare… ma non ha idea di quanto mi costi questo sacrificio
in questo momento! La ringrazio ancora per l’attenzione Cordialità
Caro Sig. Decio,
lei non ha eseguito una videoproctoscopia (dalla sua descrizione) ma una normale rettoscopia che non ha dato evidenze relative allo stato del canale anale. Mi scuso si insisto ma credo che nel suo caso è necessario una attenta valutazione. Anche la presenza della eruzione cutanea e della dermatite sono sintomi correlati che andrebbero valutati.
Gentile dottore, soffro emorroidi ho 36 anni il gasrtoenterologo mi ha diagnosticacato tra II e III grado non congeste, inoltre ha individuato individuato una ragade che sto curando con antrolin le chiedo mi dovrei operare in vista di una futura gravidanza? grazie
Cara Sig.ra Paola,
prima di ogni cosa bisogna stabilire perchè ha una ragade e le emorroidi. Se alla base delle patologie vi è una stipsi bisogno correggerla. Se la ragade è cronica potrebbe essere indicato l’intervento chirurgico. Nelle emorroidi di II grado si può prescrivere una terapia medica, nelle emorroidi di III grado l’indicazione è prevalentemente chirurgica ed in base alle caratteristiche cliniche, scegliere il migliore tattamento. Se lei è affetta da emorroidi di III grado, quindi prolassate al di fuori del canale anale una gravidanza potrebbe causarle un peggioramento e renderle sintomatiche (dolore e sanguinamento) ed è giusto valutare la risoluzione della patologia. Il cosniglio è fare una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale ed in base ai risultati programmare una adeguata terapia che contempli anche il trattamento della ragade anale.
Buongiorno, ho 52 anni e da circa 10 giorni soffro di una che penso sia una crisi emorroidaria particolarmente dolorosa. Abito in Basilcata anche se sono di Pizzo Calabro, ho visto sul web il suo sito e ho telefonato per prendere un appuntamento allo studio di Lamezia Terme che mi hanno detto potrà essere probabilmente entro fine mese. Stò prendendo delle pillole di Arvenum 500 e varie pomate, con scarsi risultati. Mi potrebbe consigliare qualcosa per favore per attenuare il dolore in attesa dell'appuntamento? La ringrazio e la saluto cordialmente
Egregio Sig. Graziano,
appunto lei presume che siano emorroidi ma non ne siamo sicuri. Quindi qualsiasi terapia deve essere differita quando si potrà fare una diagnosi di certezza. Per il dolore può utilizzare un antidolorifico generico (nimesulide, ketoralac), senza abusarne ed assumendolo a stomaco pieno.
buongiorno, ho 38 anni, da qualche anno soffro di emorroidi, ho fatto varie visite e i dottori a cui mi sono rivolta mi hanno dato consigli sull'alimentazione e su farmaci ad uso locale, nel 2001 ho fatto una colonscopia (per altri motivi) che hanno confermato la diagnosi di emorroidi di II livello. qualche mese fa ho deciso di risolvere il problema con un'eventuale intervento chirurgico. ho fatto una visita fuori regione e una presso l'ospedale della mia città (potenza) e la diagnosi è stata diversa: 2 polipi a livello del retto, nella parte "bassa". mi è stao consigliato di asportarli, anche per la storia familiare che non depone bene. lei cosa mi consiglia? che tecniche esistono per questo tipo di problema? in attesa di una sua risposta. Cordiali slaluti
Cara Signora Antonella,
non si deve meravigliare della diversità della diagnosi in quanto mi pare di capire che sono stati diagnosticati dei polipi del retto e questi posssono essere concomitanti alla patologia emorroidaria. Asportare i polipi del retto basso non è un grande problema di tecnica quanto di stabilire dimesioni e sede di impianto. Per tale motivo non posso darle un sincero consiglio per la scarsità delle notizie ricevute. Un giudizio più corretto è possibile dopo averla visitata e sottoposta ad una videoproctoscopia digitale. Ricambio i cordiali saluti
Egregio Dottore sono un uomo di 48 anni e sono stato operato il 27.01.07 dal Professor T. a B. con la tecnica in oggetto : riduzione del prolasso, riposizionamento delle emorroidi nella sede originaria e legatura arteriosa. Ha distanza di quasi 2 mesi continuano a persistere alcuni fastidi ed occasionalmente anche del sanguinamento. Secondo il Professore che mi ha operato (visita del 7.03.07) il tutto è dovuto ad un non completo risarcimento delle ferite e che, sempre a suo dire, tutto procede secondo il normale decorso post-operatorio. Io invece non sono molto certo di quanto mi ha detto anche perchè prima dell'intervento mi aveva parlato di un'operazione banale che non avrebbe prodotto soluzione di continuità con le normali attività della mia vita lavorativa ed extra. La cosa invece si è rilevata assolutamente non vera avendo avuto non pochi disturbi e conseguenti disagi. In sintesi non mi fido più e sono anche abbastanza preoccupato. E' vero che il fastidio si acuisce molto dopo uno sforzo (attività fisica, palestra ecc...) ma vorrei avere un suo parere se questo può essere ritenuto normale. In attesa di un suo graditissimo riscontro la ringrazio e la saluto cordialmente
Egregio Sig. Orazio,
mi perdoni la franchezza, ma la descrizione dell’intervento non descrive niente. In termini specialistici potrei dire che è una tecnica “mista” tra la tecnica di Longo e la dearterializzazione. La prima prevede l’uso della suturatrice meccanica la seconda del doppler. Quale mezzi ha usato il Prof.? Presumo che la patologia di base fosse la malattia emorroidaria, ma di quale grado? se è stato sottposto alla tecnica di Longo lei non ha risolto il problema emorroidario (per definizione non asporta le emorroidi), la dearterializzazione ha una qualche efficacia nella patologia emorroidaria di II e III grado. Come vede non posso che rispondere con alcune domande ai suoi quesiti. Il mio consiglio è di sottoporsi a visita proctologica con videoproctoscopia digitale in modo da “fotografare” il suo suo stato patologico e su quella base trovare una adeguata impostazione terapeutica.
Salve, sono una giovane dottoressa di 27 anni e ho da porLe questo quesito: ho un dolico colon ipotonico con ptosi de tratto distale discendente (dignosticato con clisma opaco a doppio contrasto) che mi creada sempre problemi dd stipsi,ma ho anche problemi rettali, ovvero emorroidi, rettocele e intussuscenza. Mi è stata consigliata la Tecnica Starr-Longo, ma ho qualche perplessità. Lei cosa mi consiglia pr la mia complessa situazione? La ringrazio molto per la sua gentile attenzione. Cordiali saluti Dott.ssa M. Carla
Cara Dottoressa,
come avrà capito non sono favorevolissimo alla tecnica pph. I motivi non sono ideologici ma scientifici. Ognuno di noi è libero di interpretare segni e sintomi ed arrivare a conclusioni anche diverse. Ma accettare che un unico intervento, fatto per 3/4 ad occhi chiusi (senza che il chirurgo veda quello che succede ed in particolare durante la sezione e sutura dei tessuti) e che questa tecnica è valida per tutti gli individui del pianeta, questo intelligentemente non lo posso accettare. Inoltre la tecnica riferita è gravata da complicanze severe che portano ad una sofferenza cronica e di difficile risoluzione. Vi è una eccessiva spinta commerciale sulla metodica, pari solo a quella dell’uso di purganti. Comunque nel suo caso dovremmo prendere in considerazioni diversi fattori per indicare una giusta terapia. Il mio consiglio, se ne avrà voglia, e di farmi valutare personalemnte gli acertamenti e se avrà tempo di sottoporsi ad una visita specialistica (valutazione di emorroidi e rettocele), e poi rispondere ad alcune mie curiosità su sport, figli, inizi della stipsi ecc, ecc. Resto a disposizione nel pieno rispetto del giuramento di Ippocrate
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