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Egregio Dottore sono un uomo di 48 anni e sono stato operato il 27.01.07 dal Professor T. a B. con la tecnica in oggetto : riduzione del prolasso, riposizionamento delle emorroidi nella sede originaria e legatura arteriosa. Ha distanza di quasi 2 mesi continuano a persistere alcuni fastidi ed occasionalmente anche del sanguinamento. Secondo il Professore che mi ha operato (visita del 7.03.07) il tutto è dovuto ad un non completo risarcimento delle ferite e che, sempre a suo dire, tutto procede secondo il normale decorso post-operatorio. Io invece non sono molto certo di quanto mi ha detto anche perchè prima dell'intervento mi aveva parlato di un'operazione banale che non avrebbe prodotto soluzione di continuità con le normali attività della mia vita lavorativa ed extra. La cosa invece si è rilevata assolutamente non vera avendo avuto non pochi disturbi e conseguenti disagi. In sintesi non mi fido più e sono anche abbastanza preoccupato. E' vero che il fastidio si acuisce molto dopo uno sforzo (attività fisica, palestra ecc...) ma vorrei avere un suo parere se questo può essere ritenuto normale. In attesa di un suo graditissimo riscontro la ringrazio e la saluto cordialmente
Egregio Sig. Orazio,
mi perdoni la franchezza, ma la descrizione dell’intervento non descrive niente. In termini specialistici potrei dire che è una tecnica “mista” tra la tecnica di Longo e la dearterializzazione. La prima prevede l’uso della suturatrice meccanica la seconda del doppler. Quale mezzi ha usato il Prof.? Presumo che la patologia di base fosse la malattia emorroidaria, ma di quale grado? se è stato sottposto alla tecnica di Longo lei non ha risolto il problema emorroidario (per definizione non asporta le emorroidi), la dearterializzazione ha una qualche efficacia nella patologia emorroidaria di II e III grado. Come vede non posso che rispondere con alcune domande ai suoi quesiti. Il mio consiglio è di sottoporsi a visita proctologica con videoproctoscopia digitale in modo da “fotografare” il suo suo stato patologico e su quella base trovare una adeguata impostazione terapeutica.
Salve, sono una giovane dottoressa di 27 anni e ho da porLe questo quesito: ho un dolico colon ipotonico con ptosi de tratto distale discendente (dignosticato con clisma opaco a doppio contrasto) che mi creada sempre problemi dd stipsi,ma ho anche problemi rettali, ovvero emorroidi, rettocele e intussuscenza. Mi è stata consigliata la Tecnica Starr-Longo, ma ho qualche perplessità. Lei cosa mi consiglia pr la mia complessa situazione? La ringrazio molto per la sua gentile attenzione. Cordiali saluti Dott.ssa M. Carla
Cara Dottoressa,
come avrà capito non sono favorevolissimo alla tecnica pph. I motivi non sono ideologici ma scientifici. Ognuno di noi è libero di interpretare segni e sintomi ed arrivare a conclusioni anche diverse. Ma accettare che un unico intervento, fatto per 3/4 ad occhi chiusi (senza che il chirurgo veda quello che succede ed in particolare durante la sezione e sutura dei tessuti) e che questa tecnica è valida per tutti gli individui del pianeta, questo intelligentemente non lo posso accettare. Inoltre la tecnica riferita è gravata da complicanze severe che portano ad una sofferenza cronica e di difficile risoluzione. Vi è una eccessiva spinta commerciale sulla metodica, pari solo a quella dell’uso di purganti. Comunque nel suo caso dovremmo prendere in considerazioni diversi fattori per indicare una giusta terapia. Il mio consiglio, se ne avrà voglia, e di farmi valutare personalemnte gli acertamenti e se avrà tempo di sottoporsi ad una visita specialistica (valutazione di emorroidi e rettocele), e poi rispondere ad alcune mie curiosità su sport, figli, inizi della stipsi ecc, ecc. Resto a disposizione nel pieno rispetto del giuramento di Ippocrate
Spett. Dott.Nicastro Sono uno studente di quasi 30 anni. Circa dieci giorni fa il mio medico di base mi ha diagnosticato una trombosi emorroidale e, come cura, mi ha prescritto Proctosedil,crema rettale 2 volte al dì e Asacol 500 in supposte 1 la sera..Sembrava che la cura stesse migliorando la situazione, finchè 3 giorni fa ho avuto un peggioramento. Il fastidio è diventato dolore e l'emorroide è diventata dura e non più retraibile manualmente.Sono tornato dal medico e mi ha allora prescritto Luan pomata 4 volte al dì e Arvenum compresse 3 volte al dì e mi ha detto di continuare la cura di Asacol. Oltretutto mi ha consigliato di stare a riposo e di fare degli impacchi con acqua tiepida e sale. Queste cure mi aiuteranno a stare meglio? E se anche questa cura dovesse fallire lei cosa mi consiglierebbe per una più rapida guarigione? in attesa di una sua risposta, la ringrazio anticipatamente. Cordiali Saluti F.
Caro Sig. Francesco,
le cure prescritte per la trombosi emorroidaria e alquanto corretta. Bisogna stabilire se la trombosi coinvolge una vena esterna o coinvolge i peduncoli principali. Le pomate che applica agiscono sul sintomo e non sulla patologia, inoltre dovrebbe correggere eventuali disturbi della defecazione e rendere più morbide le feci. Le consiglio l’uso di Proctovasa crema (le prime applicazioni posssono dare bruciore), di lavarsi con SapigenK o similari, di assumere 2 cps di arvenum 3 volte al giornno per almeno 7 giorni e poi continuare con 3 cps al giorno per altri 10 giorni. Se la trombosi non tende a regredire è utile un controllo specialistico. Resto a sua disposizione
Buongiorno dottore vorrei segnalarle il disturbo di natura emorroidaria di cui soffre mai madre. Nel 2000 è stata operata di emorroidi e fino a quest'anno non ha più avvertito alcun dolore.A seguito di una visita gli è stata riscontrata una ragade anale con prolasso della mucosa rettale curata con dilatan e colostrum gel.Per sicurezza ha effettuato una colonscopia e la cistografia che non hanno evidenziato nulla di patologico se non diverticolosi e rettocele.Ad un recente e ulteriore controllo oltre al prolasso che nel frattempo si è ridotto gli stato riscontrato un polipetto anale fibroso di circa 5 mm a ore 6. Le rassicurazioni sul fatto che sia un reperto abbastanza frequente in chi soffre di emorroidi e ragadi hanno rassicurato mia madre ma meno il sottoscritto.L'eventuale asportazione del piccolo polipo verrà decisa o meno durante la rettoscopia a cui dovrà sottoporsi.So che esiste il carcinoma anale e non vorrei che quel polipino degenerasse.In ultima istanza vorrei una deluci dazione,il polipo fibroso penso dipenda dal fatto che sia ricoperto di fibre nervose,non può essere che mia madre oltre alla patologia all'ano abbia un disturbo neuromuscolare?,mi dicono siano parti dove ci sono molti recettori di centri nervosi e mia madre soffre da tempo di ansia cronica, dolori cervicali e sindromi vagali.Può esserci una correlazione con l'ansia e l'innesco di un circolo vizioso in tal senso? Mi scuso per la lunghezza ma volevo darle un quadro preciso dei disturbi. Le sarei grato se mi fornisse un suo parere. Pier Paolo
Caro Signor Pier Paolo,
il polipo fibroso è frequente nella patologia emorroidaria ma non alcuna attinenza con una eventuale sindrome ansiosa e vagale. Inoltre il carcinoma anale ha delle caratteristiche precise che non pongono dubbi rispetto al polipo fibroepiteliale. Maggiori delucidazioni potrei darle se mi informasse sul tipo di intervento effettuato nel 2000. Il mio consiglio è comunque eseguire una videoproctoscopia digitale al fine di definire meglio la patologia (prolasso mucoso, emorroidi recidive, rettocele). Cari saluti
Le scrivo per avere un suo parere.Ho 42 anni.Da tre anni ho problemi al colon. In seguito a sanguinamenti, non sapendo se erano le emorroidi o altro ( ho fatto 3 legature) ho fatto una rettoscopia e poi una colonscopia.Premetto che soffrivo di stitichezza.La prima volta il dott. mi diagnostica mucosa congesta,piccole erosioni superficiali, emorroidi di primo grado,piccolissimi pseudo-polipi.Pentacol gel e lavaggi interni. Dopo vario tempo faccio una colon-scopia da un altro dott.( fino all'ileo distale). Diagnosi:- mucosa integra in tutti i suoi tratti, pareti ben distensibili, all'insufflazione d'aria, reticolo ben rappresentato, emorroidi di primo grado. In retrovisione ampollare si evidenzia presenza di lesione ulcerata e ricoperta di fibrina come da recente sanguinamento alle ore tre. Mi dice di rivolgermi ad un chirurgo. Ritorno dal dott. che mi aveva fatto le legature ( non quello della rettoscopia)che mi dice che la lesione è una legatura fatta da lui 20/ 25/ gg. prima. Boh!Lui dice che mi devo operare. Non lo faccio perchè per 1 anno non ho più sanguinamenti. Prendo fibre e benefibra e la mia stitichezza sparisce. Da questo momento le mie feci sono sempre molli e a volte ho quasi diarrea. Smetto di prendere le fibre ma le mie feci da allora non sono più normali. Ho avuto episodi di muco giallognolo, e altri episodi di sangue. Sono le emorroidi? non so! ho pure diarrea nel contempo. E dire che non avevo mai avuto diarrea nella mia vita..prima di fare la cura delle fibre. Ero stitica. Adesso vado ogni mattina, quando non mi svuoto completamente( se le feci sono più dure)anche tre volte.Soffro di bruciori agli occhi, per ora ho un orzaiolo. Ho letto che il colon malato porta anche questi problemi.E i miei capelli sono molto fini e cadono.Non so più che fare...e non so a chi rivolgermi. Il sangue può venire dalle emorroidi? anche quando le feci non sono dure?è rosso vivo e sembrerebbe non mischiato alle feci.Grazie per la risposta,Distinti Saluti, Claudia
Cara Signora Claudia,
assodato che le emorroidi di 1° grado possono essere sintomatiche e dare sanguinamento all’evacuazione, credo che il suo problema può essere correlato alla sindrome del colon irritabile. Il mio consiglio è di sottoporsi ad una visita specialistica per confermare la diagnosi che deve essere completata con una videoproctoscopia digitale al fine di definire lo stato emorroidaria.
Cari saluti
D:Grazie per la celere risposta. Io abito a Marsala, lei conosce qualche medico bravo delle mie parti? anche Trapani o Palermo.La video-proctoscopia chi la fa? i dottori ai quali mi sono rivolta credo proprio di no.Secondo lei serve un’altra colonscopia per confermare la diagnosi?Grazie ancora,
R:Cara Signora Claudia , purtroppo non conosco medici che eseguono la videoproctoscopia in sicilia ma posso consigliarle di rivolgersi al Dott. TN di Palermo o al Dott. AF di Messina. Conosco i due professionisti e credo che siano persone serie ed affidabili, qualora dovesse rivolgersi a loro può fare il mio nome e porgere i miei saluti Come faccio con lei restando a sua disposizione
Ill.mo dottore, La ringrazio per la velocissima risposta. Chi parla male della Sanità Italiana e dei Medici che ne fanno parte non ha capito nulla. Il problema vero, si sa, sta da un'altra parte !!! Mi perdoni se approfitto ancora, ma vedo che Lei non accenna, con riferimento al sanguinamento,alla possibilità che il continuo sali/scendi delle emorroidi possa aver provocato delle fissure. Nel caso affermativo la dearterializzazione risolverebbe anche il problema delle fissure eventuali? L'infiammo può essere combattuto con il nimesulide? Grazie infinite ancora una volta.
Caro Signor Massimo,
Il sanguinamento non necessariamente proviene dalle fissure, se con questo termine intendiamo ragade anale (in inglese fissure) ma semplicemente dalla lesione della vena emorroidaria ed in tal caso la dearterializzazione è efficace anche sul sanguinamento. In caso di ragade l’intervento da proporre è doppio: fissurectomia e THD. L’infiammazione può essere combattuta con gli antinfiammatori ma non bisogna abusarne.
Cari saluti
Buongiorno Dottore, le esplico il mio caso: negli anni passati ho sofferto di emorroidi. Una volta dignosticate di II/III grado mi sono deciso per mettere fine a un autentico calvario all intervento sec. Longo (dicembre 2007).Piano piano alcuni sintomi sono ricomparsi come se l intervento avesse ridotto ma non risolto il problema. Da giugno mi sono sottoposto a 2 sedute di legatura elastica che hanno leggermente migliorato la situazione fino a quando settimana scorsa dopo un evacuazion ho avuto una trombosi che non avevo da un paio d'anni. Cosa vuol dire? Conviene rioperarsi? Mi illumini, la prego.
Caro Signor Carlo,
se ha avuto modo di leggere sui vari forum e anche sul mio potrà trovare molte situazioni simili alla sua. Purtroppo, non mi stancherò mai di ripeterlo, la tecnca sec. Longo non è adeguata, secondo il mio modesto parere, per la cura della patologia emorroidaria e la sua diffusione e pubblicità è dovuta più a fattori “commerciali” che ad un vero interesse scientifico. Secondo me lei dovrebbe sottoporsi a una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale che metterà in chiara evidenza la reale situazione della patologia che l’affligge. Solo dopo è possibile stabilire un adeguato percorso di terapia con l’intento di risolvere definitivamente la malattia.
Cari saluti
gentilissimo dottore premetto che non ho problemi di stipsi. sono al 9 mese di gravidanza e nonostante prenda ferrograd non ho problemi di "defecazione" anzi! 6 giorni fa ho iniziato ad avvertire una strana sensazione dopo il rilascio dello sfintere...dolorosa ma finiva li, l'ho presa come un riscaldamento da salame piccante e non le ho dato la giusta importanza! tre giorni fa è invece iniziato il vero calvario...sono fuori uscite le emorroidi di cui non avevo mai sofferto..tutte da uan parte dell'ano,..nella sera il dolore è diventato atroce ed ho usato "preparazione h" ma non m'ha fatto assolutamente nulla! dopo una notte insonne ho cambiato crema e sono passata a "proctoril" col quale ho iniziato ad avvertire piano piano il miglioramento! quello che non riesco però a capire è come mai sento tipo una serpentina che mi tira le emorroidi su e poi sole sole riscendono. e' la terza volta che mi capita in due giorni....e' normale, è comunque un buon sintomo! mi scusi se mi sono dilungata e spero di essermi spiegata. la saluto fiduciosa buona serata e buone feste
Cara Signora Maria,
la patologia emorroidaria spesso insorge, complicandola una tantino, durante la gravidanza
indipendentemente se la persona è stitica o meno. In molte donne è il parto naturale l’elelmento scatenante la patologia ma in ogni caso prima di praticare automedicazioni sarebbe opportuno rivolgersi al medico, farsi visitare per accertare la reale diagnosi e sarà il medico a dare le adeguate cure compatibili anche con il particolare stato di gravidanza o di allattamento.
Cari saluti
Gentile professor Nicastro, La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.Ho 33 anni e nell'aprile 2008 mi sono sottoposta ad un intervento di emorroidectomia (con criotrapia selettiva e legatura)in seguito ad una tromboflebite.Dopo una degenza di circa 1 mese (in cui ho patito le pene dell'inferno a letto per via della legatura e il distacco delle emorroidi) ho incomiciato a accusare forti dolori all'interno dell'ano all'altezza del coccige(zona in cui durante la crisi emorroidaria sentivo maggiormente dolore).Tali dolori e fastidi erano talmente persistenti che mi vedo costretta a Luglio a tornare dal chirurgo,il quale dopo una visita "manuale"mi dice che avevo una ragade proprio dove c'era il trombo e che non aveva visto durante l'operazione!.Così mi sottopongo a sfinterectomia laterale.Ma da quel giorno non ho più pace..Non riesco più a stare seduta perchè ho dolore persistente al coccige e che si espande al gluteo destro.A ciò si aggiungono i fastidi interni all'ano quali bruciore e sensazione di avere ancora le emorroidi.Premetto che non ho dolore durante la defecazione (salvo i giorni in cui c'è stitichezza)nè tantomeno perdite di sague.Alla visita postoperatoria il chirurgo mi tocca "col dito" sotto la punta del coccige e mi dice che c'è una lussazione.Da qui seguono risonanze magnetiche e radiografie che però non rilevano niente a livello osseo.Intanto non riesco neanche a piegarmi in avanti poichè sento che qualcosa si strappi o tiri.Non so più che fare.ho provato di tutto:supposte, antinfiammatori..ma nulla.Che devo pensare? Che l'intervento non sia stato eseguito bene?Che hanno reciso un nervo? Cucito male?Hanno creato ua contrattura?Tagliato troppo il muscolo? Toccato qualcosa(a livello osseo)che non dovevano toccare?Mi dia,per favore,un suo parere( e/o consiglio) Lei su cosa fare. Spero di averLe fornito le necessarie informazioni. Grazie per la cortese attenzione.
Cara Signora Ilenia,
sinceramente qualcosa è accaduto durante l’intervento se è stato necessario 1 mese di ricovero quando normalmente sono necessarie 24 ore. Sicuramente la sua ragade andava
meglio definita e diagnosticata e la sola esplorazione rettale non è sufficiente, secondo il mio parere, per eseguire una sfinterotomia. Sicuramente bisogna che lei si sottoponfìga a una visita colonproctologica (vera) completata con una videoproctoscopia digitale al fine di documentare e diagnosticare la situazione attuale della patologia ano-rettale che la sta facendo soffrire. Solo un appunto la crioterapia delle emorroidi è da anni bandita dalle società chirurgiche specialistiche colonproctologiche di quasi tutto il pianeta. Mi perdoni la radicalità della risposta ma penso ( con un po di sdegno) che il “chirurgo” che ha avuto modo di curarla doveva almeno approfondire la diagnosi per stabilire la causa della sua sofferenza.
Cari saluti
Buongiorno, sono una donna di 50 anni; una visita proctologica effettuata a febbraio di quest'anno (successiva ad una colonscopia nella quale si sono individuate emorriodi di II-III grado) ha rilevato: presenza di marische perianali e sotto ponzamento prolasso emorroidario, sfintere normotonico, ampolla libera, presenza di emorroidi di II-II grado. Il medico mi ha consigliato una emorroidectomia chirurgica. Per motivi psicologici (ero nel pieno di una crisi coniugale) ho deciso di rimandare l'intervento, anche perchè raramente ho ed ho avuto dolore (unica eccezione in occasione di una trombo-flebite) Ora a 9 mesi di distanza ho praticamente sanguinamenti quotidiani al momento della defecazione e spesso sono molto consistenti. Sarei propensa all'intervento ma vorrei sapere quale è il decorso post operatorio.
Cara Singora Vania,
la patologia emorroidaria di II e III grado è possibile curarla con altri procedimenti diversi dalla emorroidectomia classica. Ad esempio la THD (dearterializzazione) con proctopessi in caso di prolasso mucoso è una nuova tecnica mininvasiva e con poche sequele post-operatorie. Si ha una pronta ripresa post-operatoria con una ripresa delle attività quotidiane quasi immediata.
Cari saluti
salve, ho letto molte delle sue risposte e a saperlo prima non avrei affrontato un'operazione. Dopo il parto anche durante la gravidanza sono fuoriuscite le emorroidi con sanguinamento in certi periodi. Dopo 2 anni e mezzo mi sono convinta che era giusto andare a fare una visita da un chirurgo ho cencato e ricercato su internet tutte le tecniche dopo potevo soffrire di meno perchè sapevo di dovermi operare scelgo e anche su consiglio di alcune ragazze il metodo thd. Il mio problema era la fuoriuscita delle emorroidi un prolasso del retto che dovevo far rientrare manualmente. ok mi sono operata ma il problema ci sta ancora uguale identico solo il sanguinamento è scomparso per il resto tutto come prima adesso mi chiedo ma qual'è la tecnica dove si può definitivamente risolvere questo problema? io sono ancora in cerca dell'operazione che mi faccia soffrire meno io sono andata convinta ad operarmi senza pensarci un attimo senza paure psicologicamente felice ed alla fine sono rimasta delusa e psicologicamente sto male perchè comporta un sacco di disagi in qualsiasi momento della giornata. Grazie per l'attenzione aspetto qualsiasi consiglio risolutivo.
Cara Signora Caterina,
non esiste una sola tecnica e quella più indicata è possibile deciderla solo dopo una visita completata con videoproctoscopia digitale. Riguardo la THD tecnica che eseguo con soddisfazione mia e soprattutto dei pazienti è una valida tecnica mininvasiva ma deve essere attuata con precisione e indicazione certa. Ma non è una panacea universale.
Cari saluti
Buongiorno Dottore, sono un ragazzo di 30anni e che da un'anno sto vivendo con angoscia il mio stato di salute. Mi spiego a dicembre dell'anno scorso per la seconda volta in vita mia soffro di emorroidi esterne e dolorose, ma stavolta più dolorose e non guarite dopo cura medica, allora i chirurghi dell'ospedale del mio paese decidono di operarmi con metodo Longo, ma è proprio da quel momento che non ho più pace, dopo i primi 20giorni di miglioramenti ho una ricaduta di dolore, mi viene diagnosticata una comune ragade anale scatenata da un ipertono sfinterale, ma ad aprime dopo mesi di cure mediche e infinite visite, decidono nuovamente di operarmi per cauterizzare la ragade. Durante detto intervento mi viene aportato un polipo anale(diagnosticato di natura infiammatoria). Dopo 20gg da questo intervento comincio ad avere nuovamente gli stessi sintomi, detto fatto come sopra, si arriva a fine luglio con nuovo intervento per lo stesso motivo(stavolta al policlinico di Palermo) sempre rgade e polipo(di natura infiammatoria). Inutile dire che dopo circa 20gg tutto ritorna come prima e quindi vai di cura medica senza esiti positivi, e siamo a mercoledì c.m. rioperato di ragade e asportazione di 2 polipi (da accertare la natura). Il Proctologo che mi ha avuto in cura mi ha liquidato dicendomi che sono polipi di natura infiammatoria dovuti con ogni probabilità alle graffette in titanio previste dal metodo Longo, quindi reazione naturale del corpo), chiedo se esiste una soluzione a ciò perchè per me non è normale che devo attendere(non si sa quanto) che cadano da sole queste graffette. Credo che non sia possibile che ogni 4 mesi devo operarmi e che devo rimanere con questi dolori generati da questi polipi. Le chiedo se Lei mi può consigliare qualcosa perchè io fino ad oggi ho conosciuto 5 colonproctologi che non mi sanno dire come poter uscire da questo tunnel in maniera certa e risolutiva. per il momento mi curo con fitostimoline matt e sera, detergente anestin. Mi scusi se sono stato troppo prolisso ma la storia è lunga e va menzionata tutta, per poter meglio valutare la mia situazione. In attesa di una Sua cordiale risposta le auguro buon lavoro e buon week-end.
Caro Signor Daniele,
la sua storia clinica non è rara o inusuale. Dopo l’intervento con suturatrice meccanica sono molti i pazienti che non riescono a risolvere i problemi e anzi peggiorano il loro stato. Nel suo caso credo sia opportuno porre una diagnosi corretta e inequivocabile prima di prendere in considerazione un trattamento chirurgico o farmacologico e il fatto di essere stato sottoposto a ben cinque interventi chirurgici senza alcun beneficio ben evidenzia come la diagnosi sia stata di difficile definizione. Riguardo i polipi infiammatori sono detti anche granulomi da corpo estraneo e dipendono dal tipo di intervento effettuato e non è vero che non sono un problema anche perchè se così fosse perchè asportarli? Invece essendo una nuova patologia evidenziata solo con l’avvento di questo interento ancora non ci sono dati specifici sulla loro entità patologica.
Una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile a definire la diagnosi e permettere un corretto percorso di terapia.
Cari saluti
Buongiorno, la mia eta' e' anni 48 e mi e' stato diagnosticato un prolasso anale di terzo grado,con piccolo nodulo emorroidiario. Il medico proctologo che mi ha visitato,mi consiglia una dieta a base di fibre ed un cambiamento delle mie abitudini attuali (tempo di seduta sul water,uso di acqua fredda al bidet....) ed una terapia di sostegno a base di venoruton,rivedendo la situazione tra sei mesi per valutare se intevenire o se,in caso di riduzione del prolasso,sia sufficente continuare solo con la dieta. La domanda che volevo porre e' la seguente: Secondo la vostra opinione, sara' sufficente attenersi a quanto indicato dal medico per ovviare al problema,o nella maggioranza dei casi,in base alla vostra esperienza,visto il grado della mia patologia si dovra' ricorrere all'intevento? Volevo inoltre sapere se ci sono delle cure o delle modalita' di intervento innovative rispetto alle classiche procedure. Grazie per la vostra risposta e distinti saluti.
Caro Signor Prospero,
se la patologia emorroidaria è stata correttamente diagnosticata come di terzo grado la terapia medica può solo prevenire fasi acute della patologia ma non curarla. Il terzo grado di emorroidi si cura con un trattamento chirurgico e quello meno invasivo attualmente è la THD cioè la dearterializzazione dei plessi emorroidali. Se vi è associato prolasso mucoso è possibile eseguire durante lo stesso intervento una proctopessi a punti senza asportare tessuto rettale e anale.
Buonasera dott. Nicastro, forse non mi sono spiegato bene, ma quello che mi hanno diagnosticato, e' un prolasso anale di terzo grado, con una modesta emorroide, pertanto per cortesia mi puo' o meno confermare se la sua risposta e' altrettanto valida, o se esiste una cura alternativa,grazie.
Caro Signor Prospero,
mi dispiace confermare quanto detto. Per quanto mi riguarda il prolasso anale è una patologia “inventata”. Esistono emorroidi dal 1° al 4° grado, ma mi creda alla sua età il prolasso anale o rettale è un falso ideologico. Questo lo affermo secondo scienza, coscienza e conoscenza. Mi dispiace solo che alcuni appartenenti alla mia stessa categoria professionali usino definizioni per giustificare esclusivamente un tipo di intervento “di moda”. Mi permetta di finire qua ogni commento.
Cari saluti
gentile dottore, sono un uomo di 58 anni, sono affetto da morbo di wilson, l'anno scorso sono stato operato con il laser per un linfoma faringeo alla corda vocale dopo di che sono state eseguite 22 applicazioni di radioterapia.Le devo premettere che il mio medico di base mi aveva curato con abbondanti dosi di antibiotici una probabile cistite che dopo visita dallurologo si definita unsìa ipertrofia benigna della prostata. assumo giornalmente 9 pemine per il morbo di wilson un pastiglia di avocart per la prostata più un diuretico, Questa è la situziuone sino ad un mese fa. Infatti e da un mese che ho un continuo stimolo nel defecare. Le poche feci che evacuano senza alcun dolore, sono normali e non presentano tracce di sangue o di muco, Sono andato a visita dallo stesso urologo ,perchè primario in un ospedale ed ha riscontrato dei noduli che lui ha definiti emorroidi interne ed una piccola ragade. come cura mi ha prescritto una supposta di topster alla sera e della pomata trofodernin. Dopo otto giorni non ho avuto nessun miglioramento sto anche bevendo delle tisane per regolarizzare il ciclo delle evacuazioni. Non so che fare, sono stressato per le precedenti malattiei sopra decritte, il 14 dicembre devo presentare un mio libro, sono disperato mi dia un consiglio anche provvisorio per arrivare senza questo tremendo fastidio e bruciore a quella data. la ringrazio anticipatamente per la risposta
Caro Signor Salvatore.
se la diagnosi dell’urologo è esatta purtroppo la terapia consigliata è inadeguata. Le supposte di Topster (cortisonico) possono curare le infiammazioni dell’ultima parte del retto ma non le emorroidi così la presenza di una eventuale ragade anale non può essere curata con la semplice crema di trofodermin. Comunque è buona norma prima di prescrivere una terapia confermare una diagnosi. Una visita procotlogica completata con una videoproctoscopia dirimerebbe ogni dubbio e permetterebbe un adeguato percorso di terapia. Mi perdoni se non posso essere pi esaustivo ma mi creda è contro ogni principio etico prescrivere terapie senza visitare un paziente e soprattutto attraverso l’etere.
Cari saluti
gentile dottore,in data 11/11/08 ho subito un intervento di emorroidectomia ed sfinterotomia sx. dopo una settimana circa dall'intervento e' spuntato un ascesso sx,cosi descritto dal chirurgo che mi ha operato,e ricevevo una prescrizione di antibiotico "tavanic 500" (una ad di x cinque giorni. In data 27/11 mi ripresentavo dallo stesso chirurgo che nell'effettuare la visita mi riferiva che l'ascesso si era aperto e che potevo sospendere l'assunzione dell'antibiotico visto che vi era la fuoriuscita del materiale e che previo complicanze mi rimandava per una visita dopo quindici giorni. Oggi 02/12 il problema permane,ho letto qui su internet che sembrerebbe essere inevitabile la trasformazione da ascesso a fistola.posso fare qualcosa adesso per evitarlo? grazie mille
Caro Singor Ignazio,
la complicanza dell’ascesso è rara e bisognerebbe capire quale tecnica è stata usata per la cura delle emorroidi. Se l’ascesso è stato ben drenato e non vi è persistenza di infezione, con le dovute medicazioni, non sempre residua una fistola perianale. Comunque bisognerebbe comprendere da dove è originato l’ascesso stesso.
Cari saluti
A mio figlio di 29 anni hanno diagnosticato dei condilomi e delle emorroidi di secondo grado. Ha effettuato la visita dal dermatologo e dal chirurgo. Si Propone un intervento ghirurgico contemporaneo per asportarle entrambi ed effettuando l'anestesia locale. E' utile intervenire insieme? Non comporta più dolore per il paziente? Quale intervento potrebbe essere fatto successivamente? Ringrazio
Caro Singor Giuseppe,
l’interevnto potrebbe essere esguito con un unico tempo operatorio e secondo me se le emorroidi sono di secondo grado potrebbe essere indicato l’intervento con THD in modo da essere il meno invasivi possibili.
Cari saluti
gentile dottore, sono una ragazza che si e' operata di recente di marasche delle emorroidi apparse in seguito a emorroidi II grado; la domanda che le vorrei fare e' : come mai in seguito all'escissione e' apparsa una trombosi (eliminata durante la guarigione dell'escissione) e non solo, a 1 mese della guarigione mi sono rimaste delle escrescenze al livello dell'ano dure e abbastanza dolorose che provocano prurito; secondo lei l'escissione non è stata ben fatta oppure dietro alle marische c'era dell'altro che ne e' uscito fuori solo ora? Lei che mi consiglia : di operarmi un'altra volta? grazie
Cara Signora Narcisa,
l’asportazione delle marische solitamente è eseguita contestualmente alla asportazione delle emorroidi. Mi sembra di capire che non è stato fatto alcun trattamento sulle emorroidi e forse per questo è comparsa la trombosi e le escrescenze rappresentano le coicatrici residue all’intervento. Si sottioponga a visita specialistica per poter definire meglio lo stato atuale della malattia, magari completata con una videoproctoscopia, solo dopo è possibile stabilire un adeguato percorso di terapia.
Cari saluti
Salve dottore, la contatto perchè sono anni che ormai ogni tanto mi fuoriescono le emorroidi dal plesso anale e risultano sanguinare, a volte solo una piccola strisciata sulla carta-igienica, a volte abbondantemente. Dalla colon eseguita 4 anni fà risultava che avevo emorroidi di secondo grado e un prolasso. Io soffro di Morbo di Becket a livello intestinale che a volte mi fà infiammare l'intestino che mi sanguina. Cosa posso fare? Tra l'altro non so se è normale ma se faccio sforzi pesanti sento subito un peso in basso a dx all'addome e mi fuoriescono le emorroidi. Mi può dare una dritta per favore. Solitamente mi curo con capsule di arvenum. Grazie per la risposta. Stefano
Caro Stefano,
una buona dieta per mantenere una evacuazione più morbida possibile è il primo accorgimento da attuare (evitare gli alcoloci, i cibi piccanti ecc), ma questo credo che sia già attuato nel suo caso. La patologia di secondo grado se è sintomatica può essere trattata con beneficio con la sola terapia medica; questa comunque deve essere sempre prescritta dal medico che ha la possibilità di visitarla e quindi porre i giusti provvedimenti. I flavonoidi vanno bene per la prevenzione degli attacchi acuti e anche l’uso di detergenti e di creme e pomate idonee possono essere di corredo alla terapia.
Cari saluti
buon giorno subito dopo intervento con metodo milligan-morgan-ligasuremi sono comparse altre protuberanze simili alle emorroidi dolorose e fastidiose la cosa è normale si riassorbono con il tempo . la ringrazio
Caro Signore,
se queste protuberanze appaiono nell’immediato post operatorio probabilmente rappresentano solo l’edema infiammatorio delle ferite chirurgiche e dovrebbero diminuire e scomparire man mano che avviene la cicatrizzazione. Se persistono per molti mesi credo sia opportuno consultare il chirurgo che ha effettuato l’intervento per una nuova valutazione clinica.
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