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salve dottore, da circa una settimana mi sono accorta di avere un prolasso dell'ano, sto provando ad usare una pomata prescrittami dal mio medico, ma anzichè andare avanti, la situazione peggiora, cosa devo fare?? mi da dolore nel sedermi e nel camminare e vorrei risolvere il prima possibile grazie mille.
Cara Signora Anna Rita,
probabilmente quella che lei descrive come un prolasso dell’ano può essere una malattia emorroidaria che rispnde ai sintomi da lei descritti. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia è necessaria per porre una adeguata diagnosi e quindi prescrivere un adeguato percorso di terapia.
Cari saluti
Egregio Dottore, ho subito un'operaizone chirurgica alle emorroidi! Con una certa requenza purtroppo vede ancora sangue quando vado di corpo! Sono tornato in ospedale per una visita e mi hanno detto che il fatto è dovuto alla proctite! C'è una cura e quindi dei farmaci che possono dare un sostanziale sollievo, che possano efficacemente dare una soluzione al problema? Grazie per la cortese attenzione. Distinti saluti.
Caro Singor Marco,
la proctite può complicare un decorso dopo un intervento di emorroidi ed è per questo che la diagnosi deve essere posta prima dell’intervento e quindi intraprendere le cure adeguate e preventive. Comunque esiste una proctite conseguenza a determinate tecniche usate per la cura delle emorroidi. Ad esempio la tecnica con susturatrice meccanica comporta l’insirgenza della proctite sulla cicatrice circolare.Una visita proctologica con videoproctoscopia digitale permette di stabilire l’entità della proctite e quindi consilgliare un adeguato percorso di terapia.
cari saluti
sono stato operato 5 mesi orsono di anopessi ( secondo Longo). Recentemente è stato riscontrato quanto segue: cicatrice a cavallo della linea pettinata - granuloma di 2 cm per 1 per 1. mi viene suggerita l'exeresi del granuloma. che fare? ( il suddetto impedisce la mobilità della mucosa dopo il ponzamento). grazie.
Caro Singor Mauro,
esiste un doppio problema a mio parere: la cicatrice a cavallo della linea pettinata (troppo bassa) e la presenza del granuloma. Il granuloma andrebbe asportato ma andrebbe fatta anche una valutazione sul residuo della ferita e dell’intervento in quanto il solo granuloma non spiega la persistenza dei sintomi.
Cari saluti
Gentile dott. Nicastro, Le scrivo per avere un suo parere. Sono stato operato circa quattro mesi fa per l'asportazione di un nodulo emorroidario trombizzato, un polipo anale, l'escissione di una ragade e l'asportazione di tre clips metalliche relative al precedente intervento effettuato con tecnica Longo tre anni prima. Il decorso postoperatorio è stato subito difficoltoso, a causa del persistere di sanguinamento, dolore alla defecazione e nelle ore successive. Il chirurgo che mi ha operato mi ha fatto usare una pomata alla nitroglicerina. Ho eseguito una rettoscopia ai primi di febbraio che non ha evidenziato nulla di particolare se non un polipetto reattivo. Secondo il chirurgo che mi ha operato il mio è un problema psicologico che mi porta ad aver una contrazione paradossa dello sfintere al momento della defecazione, con la conseguenza di far sanguinare le mucose e avere dolore a causa del muscolo contratto. Vorrei chiederle: è plausibile che una motivazione psicologica possa essere l'unica causa dei miei sintomi? Quali terapie o indagini dovrei effettuare per poter ottenere un miglioramento della mia condizione, che effettivamente mi sta logorando dal punto di vista psicologico. Attualmente ho sempre sanguinameno dopo la defecazione e un dolore persistente nel punto in cui avevo il nodulo trombizzato. Infine, Lei esegue sempre la videoproctoscopia nelle sue visite? La ringrazio per le risposte che vorrà fornirmi e Le invio i mie più cordiali saluti, nell'attesa di una visita diretta.
Caro Signor Ireneo,
purtroppo il decorso post-operatorio dopo reinterventi per risolvere situazioni patologiche create da precedenti interventi può essere gravato da sintomi più o meno persistenti e fastidiosi. Ma giusto a livello di fastidio e non complicato come quello che lei descrive. A parte i prblemi psicologici (?) credo che il suo dolore possa dipendere da altri fattori che andrebbero ben investigati anche con la videoproctoscopia digitale che nella mia esperienza completa sempre la visita colonproctologica.
Cari saluti
Egregio Dottore, ho 27 anni e circa un anno fa mi è stata diagnosticata una emorroide interna. A suo tempo è stata curata con una crema e l'aggiunta di un integratore, di tutti e due però non ricordo il nome. Da circa 2 giorni sono ricomparse le emorroidi, solo che questa volta esterne e senza fuoriuscita di sangue. Al momento la sto curando con arvenum500 2 volte al dì, consigliato in farmacia. Ma non so se tutto ciò mi permette di risolvere il problema e per quanto tempo posso prenderlo. La ringrazio anticipatamente Cordiali Saluti
Cara Signora Francesca,
se la diagnosi è esatta la terapia con i flavonoidi è idonea. Devo dirle comunque che l’automedicazione o peggio l’autodiagnosi (chi le ha diagnosticato le emorroidi?) sono due fenoemni pericolosi per la salute. Consulti un medico, meglio se specialista colonproctologo, al fine di confermare la diagnosi e quindi intraprendere un adeguato percorso di terapia.
Cari saluti
Gentile Dott. Nicastro ho letto con interesse e soddisfazione le sue considerazioni circa la tecnica di Longo sul sito Medicitalia. Io credo di esserne una delle tante vittime, perchè operato due volte (pur in cura anticoagulante) con questa metodica sono esattamente al punto di partenza. Notavo però l'ostinazione del primario nel fare eseguire questa tecnica ai suoi dottori. Mi permetto di chiederle se saprebbe indicarmi un proctologo, nella zona di Bologna, che condivida, sul tema, le sue opinioni. La ringrazio,cordialmente
Caro Signor Fabrizio, penso che perseverare nell’errore è criminale. Posso capire (non giustificare) il primo intervento, ma non il secondo. Credo che a Bologna ci siano tanti medici che la possono aiutare ma è dificile (poco etico) indicarle un nome in quanto farei torto alla professionalità di tanti. Forse rivolgendosi alla struttura universitaria potrà trovare utili consigli.
Resto a sua disposizione
Cari saluti
Buongiorno Dott. Nicastro, vorrei porle 3 domande: 1) Ho praticato la legatura eleastica su ben 3 emorroidi, ma nonostante questo sulla parte sinistra del retto sento ancora dolore (il mio proctologo esclude la presenza di ulteriori prolassi, ragadi o altro). Sa dirmi qualcosa in più del mio proctologo? 2) Secondo lei può aver senso intervenire ora (dopo 3 legature) con la THD per risolvere, anche senza sapere bene a cosa sia dovuto, il problea di cui al punto precedente? 3) Infine: qualcuno sostiene che il punto con il quale si lega l'arteria nel metodo THD potrebbe nel tempo cadere, rompersi o latro e quaindi vanificare l'intervento. E' corretto secondo lei? Grazie per le risposte e grazie per la Sua professionalità... scarsina di questi tempi.
Caro Signor Roberto,
spero che non si riferiva alla mia professionalità? Scherzo. Cercherò di rispondere ai suoi pertinenti punti di domanda. Premetto che, a mio parere, la legatura elastica ormai deve essere considerata una tecnica un tantino desueta, soprattutto se eseguita sui tre peduncoli, e potrebbe avere un ruolo ormai solo nel trattamento estemporaneo su un unico peduncolo tra il primo e secondo grado. Detto questo al rpimo e secondo punto posso ripondere che ancora non sono dotato di poteri sovrannaturali e che alcune risposte da parte di un medico possono essere date solo dopo aver visitato la persona sofferente. Al terzo punto risponde che i fili di sutura utilizzati nella THD sono di quelli che a medio termine si riassorbono completamente. La chiusura dell’arteria per sole poche ore ne determina la trombosi interna e la chiusura definitiva per questo il terzo punto di domanda è un “falso tecnico”. I punti trasfissi sulla arteria sono anche eseguiti in un particolare modo in modo da scongiurare la loro non immediata tenuta e quindi aversi un sanguinamento. Ma questi sono dettagli tecnici “fini”, da specialista, da praticante e conoscitore della materia e non credo possano interessare il paziente.
Cari saluti
Egregio dottore,circa 5 anni fa sono stata operata di emorroidi con il metodo Morgan-Milligann.Oggi mi trovo nella condizione di averle nuovamente.Il mio timore,dopo tutto quello che ho passato,è che mi si possa dire che sia necessario un nuovo intervento.La prego mi dica è possibile?
Cara Signora,
ogni interevnto riconosce complicanze e lei mi dice che 5 anni fa è stata operata eseguuita l’asportazione chirurgica delle emorroidi. Se adesso ha di nuovo le emorroidi questo singifica che la prima volta non sono state asportate totalmente. Si sottoponga a visita specialistica completata con videoproctoscopia digitale, solo dopo è possibile stabilire un adeguato percorso di terapia.Cari saluti
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