Menu

Domande e Risposte su argomenti vari

Cerca tra le FAQ

Usa il form qui sotto per cercare una FAQ

in

Visualizzazione 361 - 380 di 45214151617181920212223

Buongiorno,sono un uomo di 27 anni. Alla fine del 2010 ho cominciato a stare male nella zona dello stomaco e a febbraio 2011 dopo varia analisi (feci, colonscopia, analisi del sangue, ecografia) sono andato da un gastroenterologo il quale mi ha diagnosticato che il mio colon era molto irritato. Come cura mi ha dato per una settima Humatin e per un mese Motilex. Dopo circa qualche tempo il dolore è passato e sono tornato a vivere serenamente senza alcun dolore mangiando normalmente molta frutta e verdura, bevendo tranquillamente latte e caffè e sgarrando alcuni giorni con pizze, grigliate, bibite gassate, birra, cibi piccanti senza alcun problema. Da quando sono stato bene ho iniziato ad andare in palestra regolarmente 2/3 volte a settimane ed andare a correre/bici negli altri giorni settimanali. Circa un mese fa ho avuto la febbre nel fine settimana e quando lunedì mi era passata ho ri-iniziato ad avere un senso forte e persistente di nausea, gonfiore su tutta la pancia (il solo poggiare una mano sopra mi fa male), dolore forte ed intenso su entrambi i fianchi e stipsi (quando prima andavo regolarmente ogni giorno); ovvero gli stessi sintomi del 2010. Calcolando che la dieta era ok e facendo molta attività ho pensato che la causa di questo malessere sia stata l'ansia/paura provocata dalle 2 operazioni che ha dovuto subire mia moglie nell'ultimo mese. La dottoressa mi ha consigliato di seguire la stessa cura e di fermarmi momentaneamente da fare esercizi in palestra per non sforzare lo stomaco ma mi sembra di non migliorare molto (sempre Humatin per una settimana e Motilex per 1 mese a cui ho aggiunto Alginor che mi allieva un po' il dolore, niente fritti ne latte, caffè, thè, bibite gassate, alcolici, etc.).Che cosa mi consiglia di fare al termine del mese di cura (venerdì 8 novembre)?Riprovo a ritornare in palestra e seguire l’alimentazione normale che seguivo quando stavo bene o è meglio effettuare un'altra visita dallo specialista e continuare la cura?

Caro Signore,

innanzitutto continui a seguire la terapia prescritta. Il colon irritabile è una patologia funzionale che riconosce anche cause psicosomatiche. Forti stress emotivi possono provocare una disfunzione del nostro secondo cervello, il colon.  A mio parere, oltre a svolgere le normali attività quotidiane, sportive e lavorative, il paziente affetto da colon irritabile dovrebbe adeguatamente seguire, nella fase acuta, una adeguata alimentazione ( diversa da quella a lei prescritta) e con l’aiuto di alcuni fitoterapici a medio lungo termine si ha l’attenuazione dei sintomi. Purtroppo non posso aiutarla con una prescrizione diretta anche perché sarebbe poco etico prescrivere terapie per via virtuale a persone sofferenti di cui non si conosce il reale stato clinico.

 

Gentile Dottore, la mia sintomatologia non ha elementi comuni con nessun'altra mi sia capitato di leggere o di ascoltare. Il sintomo è il bruciore anale, ma la sua comparsa avviene due o tre ore dopo la defecazione e dura dalle otto alle dodici ore... se non più. Tutto inizia un paio di anni fa con un qualche episodio di emospermia. Le analisi rilevano la presenza di un Enterococco fecale, faccio tre o quattro cicli di antibiotici e dopo qualche mese il problema si risolve. Contemporaneamente o subito dopo sorgono sintomi di indolenzimento nella regione prostatica in fase di eccitazione sessuale, che dopo qualche mese si rivelano di origine anale o rettale. Faccio la prima visita proctologica che diagnostica tre piccole emorroidi interne di 2 grado. Decido il trattamento sclerosante in endoscopia a Lecco; il problema pare risolto per una decina di giorni, ma poi ricompare. Mi ripresento dopo qualche mese a Lecco dove mi dicono che non ci sono più emorroidi né alcun altra visibile causa dei miei sintomi, ma essi rimangono tali e quali. Vado ancora una volta dopo quattro mesi precisando il punto dove avverto il dolore puntorio che scaturisce due o tre ore dopo la defecazione, e che dura dalle otto alle dodici ore, ma i medici sostengono quel che io stesso sullo schermo posso notare, cioè che non si vede alcunché nel mio ano e nel mio colon a parte una piccola zona leggermente infiammata nella parte alta dell'ano, vicino alla prostata, e tre piccole escrescenze bianche, il cui nome non ricordo, da loro considerate incapaci di rocurare i sintomi che lamento. Ho fatto ancora due visite proctologiche a Torino, dove vivo, cioè anoscopie che non hanno rilevato alcunché di nuovo rispetto a quanto detto. Ho provato tutte le creme e anche i dilatatori senza successo. Per ottenere un pò di sollievo ho preso l'abitudine di defecare a giorni alterni. Il secondo giorno, ovviamente, sto benissimo. Che ne dice? E' venuto a conoscenza con qualcosa di simile nella sua storia clinica?a quanto esposto aggiungo una informazione che spero utile.Nell'ultima visita proctologica, parlando con il medico, ho confidato che da circa due anni, cioè dal periodo in cui ero affetto da prostatite infettiva, avevo preso l'abitudine di lavarmi il retto, tramite il dito medio, con il sapone, in modo tale da poter saggiare la consistenza della prostata. Considerando che i sintomi nascono in quel periodo non è da escludere che la causa sia stata e sia il lavaggio quotidiano con il sapone. Da qualche giorno ho smesso di farlo e mi sembra che i sintomi, anche se molto leggermente, si siano ridotti di intensità. Ammesso che sia stata questa la causa cosa mi consiglia di fare e quanto tempo suppone debba trascorrere perché la cosa possa risolversi? Ringraziandola anticipatamente la saluto Giulio

Caro Signor Giulio,
spesso i sintomi prostatici si associano o trovano la causa a patologie anali o rettali. Il suo caso sembra ben iscriversi a questa categoria. Quanto lei descrive e quanto riferito dai medici rivelano una patologia anle in qualche modo risolta. Le emorroidi di 2° grado sono state ben trattate ed
è riferito uno stato di normalità. A questo punto è da prendere in considerazione solo l’eccessiva manipolazione del tratto retto-anale che lei persegue con i lavaggi con sapone. Queste manovre non sono proprio usuali e possono rapprenetare un traumatismo continuativo della mucosa ano-rettale.
E’ verosimile che si possa essere instaurata una proctite che andrebbe ben individuata. Il mio consiglio è di smettere con il lavaggio del retto, inutile e dannoso, e di provare con una terapia locale a base di mesalazina (tipo pentacol gel rettale 500 mg una volta al giorno per 20 giorni).
Cari saluti

Salve dottore , sono un ragazzo di 24 anni volevo chiederle una cosa 6 anni fa ho subito un'intervento per una fistola sacro coccigea tutto perfettamente riuscito. Da un po' di tempo circa 5 mesi ho avuto un po' di arrossamento e dolore che a volte passa. Sono andato dal dottore e mi ha detto che sicuramente è rispuntata ma io non ho intenzione di levarla perché mi fa male poche volte e non ho ne perdite ne buchi ma solo arrossamento della cicatrice. Vorrei sapere cosa succede se non la tolgo può provocare danni all'interno al lungo andare? Grazie di tutto

La presenza di un semplice arrossamento o meglio infiammazione della ferita non significa che si sia riformata la fistola. Potrebbe essere solo una infiammazione della ferita dovuta a sfregamenti o ad altre cause. Prima di prendere in considerazione  un nuovo intervento sarebbe utile eseguire una ecografia della zona sacocroccigea per comprendere se effettivamente esiste una fistola o altra patologia. Fatta la diagnosi è possibile stabilire una corretta terapia.

Buongiorno, da otto anni soffro di emorroidi, sei anni fa ho subito un intervento di legatura elastica con pessimi risultati, visto che dopo un paio di mesi il problema si è ripresentato. In questi otto anni mi sono rivolto a diversi ospedali di Torino, la mia città, tutti però mi dicevano che non era nulla di grave e mi facevano infilare nell'ano tre coni di diverse misure per allargarlo ma OVVIAMENTE non è cambiato nulla. Poi un giorno tramite un mio conoscente vengo visitato privatamente da uno dei proctologi più famosi di Torino se non d'Italia e grazie a un aggieggio doloroso che NESSUN ospedale ha mai usato nei miei otto anni, mi trova un prolasso muco emorroidario con emorroidi di 3° grado, quindi mi spiega che verrà usato lo stapler se i tre govaccioli principali sono allineati, se no verrà usato il laser dopler, se no verrà usata l'esportazione chirurgica tradizionale.Vengo operato da questo medico e il giorno della mia dimissione chiedendo se aveva usato lo stapler lui mi disse che lo stapler non si usa più perchè l'ano maschile è più stretto e quindi mi ha esportato chirurgicamente l'emorroidi secondo Phillips. Il giorno stesso quando torno a casa controllo l'ano e mi trovo un bel pezzo di pelle gonfia da una parte e dall'altra un piccolo govacciolo.Contattato immediatamente il medico mi disse che erano due rigonfiamenti di pelle e che con il tempo sarebbero spariti. Sono passate 3 settimane e nulla è andato via, anzi il govacciolo è diventato una grossa emorroide prolassa e il rigofiamento di pelle è più grosso e carnoso. Poi c'è la questione gonfiore anale, fino a due settimane e mezzo dopo l'operazione mi sentivo l'ano aperto, forse un pò poco elastico e ancora con un pò di dolore quando evacuavo ma sentivo che il prolasso non c'era più, tantè che quando mi sdraiavo sul letto a pancia in giù e rilassavo l'ano, sentivo che si apriva bene tanto da sentire l'aria penetrarvi, poi chiedendo prima al medico ho avuto un rapporto eterosessuale intenso e duraturo con la mia ragazza, da li le cose sono complicate di molto, mi sento l'ano gonfio, che mi prude, mi brucia e mi pulsa, in più non riesco più a espellere aria e evacuare bene. Ora è passata una settimana dal rapporto sessuale e sono ancora così, in più durante l'ultima visita di controllo il medico mi ha detto che esporterà l'emorroide e la pelle li nel suo studio. La mia intenzione invece è quella di farmi rioperare da lui in clinica e rivisitando bene il mio ano/retto con strumentistica speciale per vedere se c'è qualcosa da rimettere in sesto, perchè ora come ora non sono assolutamente soddisfatto dell'operazione e il tutto mi sta creando una forte depressione. Per cui le mie domande sono:1) è possibile uscire da un operazione che dovrebbe essere quella più radicale con ancora tutti questi problemi?2) l'ano "perfetto" se rilassato può far sentire l'aria penetrare? O era perchè le pareti dell'ano erano più rigide e quindi stava più aperto?3) il rapporto sessuale che ho avuto può aver compromesso qualcosa?4) perchè lo stapler fino a 3 settimane prima dell'operazione andava bene e poi 3 settimane dopo non va più bene per l'ano maschile?5) ho diritto a essere rioperato in clinica per risolvere definitivamente il problema? Grazie anticipatamente! Attendo risposte.

Caro Signore,

le sue domande sono più che lecite ma dovrebbero essere rivolte al chirurgo che ha effettuato l’intervento e che avrà operato secondo scienza, coscienza e conoscenza. Potrei trovarmi in pieno accordo sulla scelta di non aver effettuato l’intervento con la stappler, tecnica che non solo non cura la patologia emorroidaria ma è gravata da complicazioni anche gravi. Il rapporto sessuale potrebbe aver causato un iperafflusso di sangue a livello dell’ano e causato qualche problema a livello della zona operata. Comunque credo che il chirurgo possa risolvere il suo problema.

Al mio compagno circa un mese fa è stato fatto un intervento per ripristinare la normale funzione intestinale dopo aver portato per circa 11 mesi un ileostomia temporanea.Il problema è che ora va in bagno con dolori anche 8 volte al giorno nonostante dieta strettissima in bianco e carne ai ferri!Sta quasi rimpiangendo il sacchetto !Oltretutto soffrendo di ragadi che in questa situazione si sono riaperte è ulteriormente sofferente.P.S l ileostomia era stata fatta poiche dopo 7 giorni da un intervento di neovescica ricostruita con un tratto di ileo ha avuto la complicanza di una necrosi di un tratto ileale.La ringrazio anticipatamente per i consigli che ci vorrà dare.

Cara Signora Lucia,

i disturbi del transito intestinale dopo interventi sull’apparato digerente sono frequenti e solitamente si risolvono con il tempo. Nel caso di suo marito credo che l’asportazione di un tratto del piccolo intestino provochi una accelerazione del transito e le feci liquide arrivino nel colon non ancora ben digerite. Questa potrebbe essere la causa della diarrea. Una alimentazione priva di scorie vegetali in questo momento potrebbe essere utile insieme ad una buona idratazione. Inoltre potrebbe essere utile una terapia locale per attenuare i sintomi della ragade anale. Consulti gli specialisti che curano suo marito o anche un colonproctologo per una adeguata terapia.

caro dottore, è da un pò di anni che ho sulle borse scrotali delle cisti sebacee, prima erano piccoline ora sono diventate grosse quasi un centimetro.volevo sapere se c'è qualche rimedio per poterle eliminare o bisogna asportarle chirurgicamente?. La ringrazio in anticipo

Caro Signor Pasquale,
le cisti sebacea non sono una patologia grave ma possono andare incontro a processi infiammatori ed infettivi. Per tale motivo si decide di asportarle soprattutto quelle che tendono ad aumentare di volume.
Cari saluti

Salve dottore, io vorrei sapere come mai ho sempre dolore sotto l'addome (dove c'è l'appendice). L'appendice l'ho tolta più di 15 anni fa e soffro di stitichezza. Il mio medico mi ha dato delle erbe per farmi defecare e le erbe funzionano ma ho sempre dolori forti sotto l'addome, non riesco neanche a tossire perché adesso quando tossisco non solo ho forte dolore ma ho anche perdite di urina lei mi può aiutare a capire un po cos'è, la ringrazio

I sintomi accusati potrebbero far sospettare la presenza di un colon irritabile. La stitichezza e la perdita di urina ai colpi di tosse potrebbero essere determinati invece da una disfunzione del pavimento pelvico. Il mio consiglio è di consultare uno speciaalista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Gentile dottore, sono un ragazzo di 23 anni, ho subito un intervento di rimozione totale del colon con successiva ileostomia che ho portato per 5 anni. Dopo sono stato ricanalizzato ma a distanza di 4 anni ho ancora scariche frequenti (circa 10 al giorno, specialmente dopo i pasti. La mia terapia attuale è pentasa 500mg per 3 volte al giorno. Le chiedo se ritiene che è possibile ridurre le scariche.

Caro Signor Francesco,

è possibile diminuire le scariche, ma prima è necessario comprendere il perché dopo tanti anni continuano con tanta frequenza. Le cause potrebbero essere tante e diverse: problemi della pouch, infiammazioni, ma le più frequenti sono alimentari.

 

Caro dottore sono una ragazza di 28 anni da circa 4 soffro di sindrome da defecazione ostruita , vorrei risolvere il problema drasticamente ma senza operazioni ... ho cambiato alimentazione mi aiuto con il movimento bevo molto anche se molto migliorato il problema sussiste ancora ...ho notato che con l uso della senna migliora moltissimo la situazione ma cerco di usarla poco sono molto stanca non ho mai parlato a nessuno di questo problema che mi stravolge la vita.... oltretutto per anni ho subito delle forzature sessuali che hanno secondo me la loro influenza sulla mia malattia .. vorrei essere serena finalmente ....grazie anticipatamente di tutto

Cara Signora,

quello che mi sorprende è la diagnosi di ostruita defecazione alla sua età e, soprattutto, fatta senza aver mai parlato con nessuno della sua stipsi e presumo nemmeno con il medico curante. La stipsi riconosce diverse cause, che andrebbero tutte sudiate e individuate per indicare un adeguato percorso di terapia. In quella che è definita sindrome da ostruita defecazione le cause possono essere funzionali e/o morfologiche e queste vanno ben distinte tra di loro per poter stabilire se sia necessario un intervento chirurgico (raro), una terapia medica e riabilitativa (frequente). Consulti un colonproctologo che abbia esperienza anche nelle disfunzioni del pavimento pelvico per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Gentile dott. vorrei capire una cosa il 24 gennaio ho fatto un intervento chirurgico di emmorroidectomia sec. milligan morgan di due gavoccioli e sfinterotomia laterale interna a ds. A distanza di gg ho ancora molti dolori specie a due peduncoli che sono fuoriusciti. Uno è bello gonfio l'altro meno. Sembrano emorroidi ma il ma chirurgo dice di no. Ma secondo lei mi si appiattiscono dopo? Non ce la faccio più dal male.

Cara Signora Marianna,

probabilmente il chirurgo ha ragione e quello che lei avverte sono solo le ferite conseguenti alla asportazione del tessuto del canale anale che sono edematose, infiammate, evocando dolore. La tecnica della emorroidectomia aperta, descritta per abitudine come tecnica di Milligan Morgan, ormai è profondamente stata modificata dai chirurghi proctologi e non sia mai che ancora sia applicata come descritta all’inizio del secolo scorso. Solo in casi particolari prevede dolore dopo l’intervento che comunque è ben controllato con la terapia media e regredisce in tre, quattro giorni.

 

Gentile Dott. Nicastro sono stato operato di un prolasso di 3° grado che mi procurava forti emorargie. La tecnica che è stata usa è la tanto famigerata Longo che a lei lascia molte perplessità. Dopo quasi 4 mesi posso dire di stare bene non ho più avuto sangue e dopo un controllo non è rimasta dentro neanche una clips....è possibile che io sia così fortunato?? Ho letto sul web cose terrificanti di questo metodo cose che in realtà a me non sono capitate, cosa devo aspettarmi in futuro? Posso ritenermi fuori pericolo? L'ultima domanda....posso tornare a fare sport e calcio in particolr modo?? La ringrazio e la saluto cordialmente!!

Caro Signore,

sono contento che lei non ha complicanze come quelle riferite dai tanti pazienti che hanno subito la sua stessa operazione. Purtroppo bisogna dire che quattro mesi sono un periodo ancora breve per poter valutare correttamente la riuscita dell’intervento anche perché nei primi 5 anni i pazienti operati lamentano la ricomparsa della patologia emorroidale. In teoria lei potrebbe riprendere ogni normale attività anche quella sportiva e le consiglio di sottoporsi a controlli annuali per verificare lo stato della patologia.

Egregio dott . Nicastro. Ho 63 anni a da un anno ho una stomia sulla parte destra. Da qualche giorno assisto alla fuoriuscita di una piccola quantità di feci da sporcare a malapena la spugna. Una altra volta accompagnata da un po' di sangue vivo. Poi solo 3/4,volte e sembra quasi un appuntamento mattiniero. Ho avvertito il dottore che mi ha operato e mi ha detto che può succedere. Ma che era meglio fare una visita proctologica. VORREI SENTIRE IL SUO PARERE. La ringrazio anticipatamente. Distinti saluti.

Caro Signor Angelo,

effettivamente perdite di materiale “fecale” dall’ano sono una condizione normale nei pazienti con una stomia e che hanno conservato l’ultimo tratto del retto e l’ano. Sono in accordo con il chirurgo che è meglio effettuare una visita proctologica per una corretta valutazione e un adeguato consiglio di terapia.

Egregio Dott. Nicastro, sono affetto da condilomi nella zona anale. Attualmente in trattamento presso le strutture dell'IFO di Roma. Da una verifica endoscopica mi sono stati riscontrati anche 4 piccoli condilomi nel canale rettale.Contestualmente ho anche dei problemi emorroidali con emorroidi esterne e interne. Nessuno dei problemi sopra esposti costituisce impedimento alla defecazione ma soprattutto le emorroidi sono estremamente fastidiose e hanno un impatto molto negativo sulla qualità della vita. Anche il trattamento criogenico dei condilomi esterni ovviamente induce grosse complicazioni allo stile di vita (impacchi, secrezioni etc.) ho letto sul blog che nelle sue risposte suggerisce l'intervento chirurgico per l'asportazione dei condilomi e, arrivo ai miei due quesiti:- è possibile intervenire tanto sui condilomi quanto sulle emorroidi esterne, tenuto conto che gli hanno colonizzato le altre e hanno un ratei di crescita molto alto? - almeno per il trattamento sintomatico delle emorroidi mi è stato prescritto l'uso della crema "PROCTOSEDYL" sul foglio illustrativo della quale è prescritto di non utilizzarla in presenza di infezioni virali. Essendo i condilomi una conseguenza da affezione virale, devo astenermi dall'utilizzare la crema? Ultimissima domanda, essendo,stato sottoposto alla crioterapia per l'asportazione dei condilomi, è consigliabile l'utilizzo di una crema sulla zona trattata?Nel ringraziarla anticipatamente per la sua cortese risposta, le invio i miei più Distinti saluti r.c.

Caro Signore,

a mio parere non è prudente intervenire sia sulle emorroidi che sui condilomi. Anzi sarebbe necessario bonificare quanto prima il canale anorettale dai condilomi e curare la patologia emorroidaria farmacologicamente per via sistemica e non con creme locali che favorirebbero il proliferare della malattia virale. Nell’immediato post-operatorio non sono consigliate creme o altri unguenti per la cura delle ferite indotte dalla crioterapia e solo dopo 10 giorni si potrebbe applicare una crema che favorisca la cicatrizzazione.

gentile dott.nicastro,sono di taranto e vorrei conoscere i centri dove si effettua la videoproctoscopia digitale ,se è in convenzione ssn e se può essere utile per individuare la causa del dolore che provo all'evacuazione a distanza di oltre due mesi dall'operazione di prolasso rettale,emorroidi,marische col metodo longo.la ringrazio vivamente

Cara Signora Clara,

il dolore spesso complica la vita dei pazienti sottoposti ad intervento sedondo la tecnica di Longo. La videoproctoscopia digitale è utile per comprendere l’eventualità complicazioni legate a questo intervento e quindi a porre una corretta diagnosi e approntare una adeguata terapia. Purtroppo non ho conoscenza diretta se a Taranto, in qualche centro convenzionato con il SSN o privato, si esegue la videoproctoscopia digitale, e quindi non posso esserle di aiuto.

Visualizzazione 361 - 380 di 45214151617181920212223

Poni una Domanda

Usa il form qui sotto per porre una domanda


Nome


Cognome


Telefono

Fill in your email address