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Salve ho 39 anni e sono 10 anni che soffro di rettocolite ulcerosa. Soffro da quando avevo 15anni di emorroidi. Sono stata anche operata prima che mi scoprissero questa malattia ma con scarso risultato. Visto che mi fanno molto male e sanguinano io vorrei trovare un rimedio. Io vorrei tanto toglierle definitivamente ma il mio medico dice che é meglio non toccare quella parte per il fatto della malattia. Ora mi chiedo é possibile fare un intervento alle emorroidi nonostante abbia la colite ulcerosa. E cosa posso usare visto che il dottore mi ha detto di usare solo una pomata esterna solo in caso di estremo bisogno e mai più di tre giorni. La pomata é il colostrum. Vorrei sapere un suo parere. Grazie mille.
Cara Signora,
la presenza di una malattia emorroidale in una persona sofferente di rettocolite ulcerosa prevede sicuramente un atteggiamento conservativo, soprattutto se la malattia infiammatoria colpisce direttamente il retto. Questo non significa che non sia possibile affrontare una cura, ma questa deve essere consigliata in base alla entità della patologia infiammatoria cronica intestinale.
Salve dottore.Sono una ragazza di 20 anni e le scrivo per un problemino che ho da qualche giorno.Premetto che sono una persona ansiosissima e in particolar modo ultimamente soffro di ansia.Il mese scorso ho sofferto con problemi allo stomaco tipo eruttazioni frequenti,pesantezza e gonfiore dopo i pasti..ho eseguito un ecografia completa (addome superiore e inferiore) ed è risultato tutto nella norma.Ultimamente soffro a livello intestinale e anale.Premetto che fino a poco fa ero molto stitica..adesso invece (sarà l ansia) ma vado di corpo regolarmente,una volta al giorno con feci penso abbastanza regolari.Comunque dicevo soffro di pesantezza e dolorini tipo crampi nel basso ventre ( a volte più a destra,a volte più a sinistra )con una sensazione di gonfiore li e una sensazione di peso o "pressione" all'interno dell'ano..per capirci come quando devi andare in bagno.C'è da dire che sento molta aria nella pancia..infatti quando lascio passare un po' di quest'aria o quando vado in bagno questa sensazione si allevia..mentre si accentua quando mi siedo. Si tratta di colon irritabile? O qualche altra patalogia? Sono ipocondriaca e già sto immaginando il peggio,anche perchè mi faccio condizionare molto da quello che si legge su internet. Sono in ansia e per questo ho deciso di chiedere parere ad uno specialista.Attendo vostre risposte.Grazie in anticipo Distinti saluti
Cara Signora,
i sintomi accusati fanno sospettare la presenza di una sindrome del colon irritabile, accentuati da una variazione della alimentazione in rapporto al periodo delle festività natalizie. Alla sua età è difficile pensare ad altre patologie anche perché i sintomi sarebbero stati ben diversi. Consulti il suo medico curante o uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e per un adeguato percorso di terapia.
Ho da circa un mese il dolore al fianco dx dopo aver svuto una infezione batterica col nome di routella ho curato con fermenti lattici e antibiotico ma il dolre non passa, sto verificando che alla defecazione ce presenza di muco giallo e dopo aver defecato; non sempre mi sento bagnato e trovo sangue nella carta igienica .che posso fare per avere dei chiarimenti. Ma e grave?
Caro Signore,
probabilmente persiste l’infezione e quindi sarebbe meglio ripetere gli esami di coprocoltura e parassitologico delle feci.
Dott. Nicastro fortunatamente non le scrivo per me stessa ma purtroppo ricordo il suo aiuto per mia sorella , che avendo solo 32 anni combatte con un dolico colon e un rettocele che la stanno totalmente spegnendo ed esaurendo. Ha fatto diverse visite qui in Sicilia e anche a Padova, tutti le hanno detto che deve convivere con questa situazione poiché il rettocele non è ancora tale da consigliare un operazione vista anche l età. Ma lei sta sempre peggio, dolori gonfiori addominali e questo senso di tenesmo perenne . Come può essere che le dicando che la situazione non é particolarmente grave ma intanto le sta invalidando la vita? Cosa può fare per evacuare in modo più soddisfacente ? Molte volte usando le sole supposte( poiché i microclimi le creano un gonfiore enorme ed in più contenendo glutine non può farne uso essendo celiaca) capita che inizialmente le fanno eliminare un po' di di feci ma poi le restano dentro senza più uscire facendola stare davvero male. Arriva a farsi anche 5 supposte di seguito per la disperazione. Sarebbe a suo avviso che ripeta la defeco grafia che faccia la manometria? O della fisioterapia per rafforzare il pavimento pelvico? La ringrazio in anticipo della sua risposta...... E le faccio i miei più sentiti saluti.
Cara Signora,
probabilmente i sintomi accusati da sua sorella hanno una doppia causa. La prima causa potrebbe essere legata ad una disfunzione del colon, tipo colon irritabile, la seconda ad una disfunzione del pavimento pelvico, vista la presenza anche del rettocele. La prima causa provoca i disturbi adominali, la seconda la difficoltà ad espellere le feci. A mio parere una visita colonproctologica adeguata potrebbe confermare questa diagnosi e prescrivere un adeguato percorso di terapia.
Buongiorno dott.re sono una donna di 45 anni e da 3 ho tolto la colecisti. Premetto che ho 3 ulcere allo stomaco e sono seguita dal mio Gastroenterologo che ogni 2 anni mi fa fare la gastro. Prendo tutti i gg lucen da 40 mg. Il mio problema da settembre e è' che ho un dolore nella parte destra in altro...in pratica non so se dove abbiamo il fegato... Ho il colon. Ogni tanto mi punge e questo e' successo dopo aver mangiato dei funghi. Adesso mi ha dato da prendere delle pastiglieTubescolon 2 volte al gg x 3 mesi. Va un po' meglio... Ma non di molto. Cosa dovrei fare per lei e cosa potrebbe essere? Grazie , Saluti
Cara Signora,
è difficile rispondere alla sua domanda e comprendere quale può essere la causa dei suoi sintomi in base a quanto lei descrive. I sintomi possono dipendere dal colon, visti anche i miglioramenti avuti con la terapia prescritta dallo specialista che la sta curando. Continui la terapia e solo se non si ha la risoluzione potrebbe essere necessario un approfondimento diagnostico.
SALVE,SONO MILENA DA POCHI GIORNI SONS STATA OPERATAD'UURGENZA ALLA COLECISTI ,SONO MOLTOPREOCCUPATA IN QUANTO NON AVEVO MAI SOFFERTO PRIMA.MA IL MIO PROBLEMA è STATO SEMPRE LA DIVERTICOLOSI SCOPERTA DA TRE ANNI.HO 41 ANNI E MI è STATO PRESCRITTO NORMIX 2OO OGNI MESE, ORA VORREI SAPERE COSA POTREI AVITARE A LIVELLO ALIMENTARE E COME DEVO COMPORTARMI PER EVIATARE L'INTERVENTO.
Cara Signora,
la cura della diverticolosi o della malattia diverticolare prevede diverse terapie, non ultima una adeguata alimentazione. Mi perdoni se non posso esserle di aiuto ma sarebbe poco etico prescrivere diete o terapie per via virtuale senza avere alcun elemento clinico della persona sofferente.
Preg,mo Prof. Nicastro, ho 55 anni, donna e soffro da circa tre mesi di un disturbo che stà cominciando a preoccuparmi.Evacuo la media di 4/5 volte al giorno..specialmente dopo ogni pasto..che sia pranzo o merenda....non si tratta assolutamente di diarrea e tantomeno di piccoli quantitativi....non sono particolarmente nervosa, poichè supportata da antidepressivi e mi sento sempre esageratamente stanca,,,,,La prego mi faccia sapere qualcosa.... grazie
Cara Signora,
quello che descrive è un normale riflesso che avviene dopo aver mangiato. Si chiama riflesso gastrocolico. Quando è così accelerato potrebbe essere associato alla presenza di un colon irritabile. Consulti il suo medico di fiducia o uno specialista colonproctologo per la conferma diagnostica e una adeguata terapia.
gent.mo dott Nicastro vorrei esporle il mio problema e da tre mesi circa che soffro di un fastidioso prurito bruciore pesantezza all'ano questo avviene almeno dopo un quarto d'ora dalla defacazione per prolungarsi almeno per 6/8 orele mie feci non sono state mai dure anzi sono anche un po sottili e sono molto regolare vado in bagno tutti i giorni sono stata dal mio medico che mi ha mandato subito dallo specialista proctologo il quale con una visita molto veloce con un attrezzo che non so come si chiami mi ha diagnosticato una ragade anale fistolizzata mi scordavo di dirle che ho fuoriuscita di pus che non e copiosa da sporcare le mutande ma sicuramente sempre presente .la cosa che mi ha turbata e la sua immediatezza nel propormi l intervento senza ulteriori accertamenti domani ho l'appuntamento per il pre ricovero e onestamente sono un po preoccupata per la situazione ,non ho paura dell'intervento ma sicuramente del post intervento ,visto che sono in un periodo di lavoro intenso dopo quanto potrei tornare a lavorare.... sono tutte domande che avrei potuto fare al proctologo che mi ha visitata ma ero cosi' confusa che non ho fatto caso a chiedele un po di cose dati femmina 44 anni sovrappeso sedentaria. Grazie per la sua disponibilità
Cara Signora,
se la diagnosi di ragade fistolizzata è corretta non vi è dubbio che l’unica cura possibile è quella chirurgica. Il recupero dopo l’intervento dipende dalla tecnica chirurgica utilizzata e dalla estensione della patologia. In verità, nella maggior parte delle persone, non sono lesioni estese e una buona condotta chirurgica comporta tempi di recupero rapidi.
Buonasera dottore, sono un uomo di 42 anni e due anni fa sono stato operato alle emorroidi di terzo grado con metodo longo.Dalle visite di controllo mi è stato detto che l'operazione è perfettamemte riuscita però non ho trovato giovamento ovvero, il prolasso non si è mai riassorbito e spesso mi si infiamma gonfiandosi, ho dei sanguinamenti periodicamente e di conseguenza anche dolore.Vorrei avere un suo parere tenendo conto che soffro di colon irritabile e spesso mi capita di avere dei periodi di diarrea che sicuramente non mi aiuta con le emorroidi .Grazie buonasera.
Caro Signore,
un intervento può considerarsi riuscito quando migliora la qualità e la quantità di vita della persona sofferente. Ma la sua storia non è diversa a quella di tante persone che hanno subito lo steso intervento che , a mio personale parere, non cura la patologia emorroidaria e che è gravato da complicazioni che non ne giustificano l’attuazione. Il mio consiglio è di sottoporsi a visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e un corretto percorso di terapia che non trascuri la cura del colon irritabile.
Ho eseguito due cicli di riabilitazione del perineo ma con i primi caldi sono ritornata peggio di prima sono ritornata ai clisteri stavo pensando all'impianto del neuromodulatore
Cara Signora,
quale tecnica riabilitativa ha attuato? Per quali motivi?
Gentile dott. Nicastro,circa un mese fa mio padre (68 anni) ha effettuato la colonscopia.Premetto che nelle colonscopie precedenti (effettuate nel 2008 e nel 2010) erano stati riscontrati due polipi benigni:- nel 2008 un adenoma tubolare di 6-7 mm con displasia lieve, del sigma medio, asportato in toto- nel 2010 adenoma tubolare di 3 mm con displasia moderata di basso grado, asportato.L´ultima colonscopia ha dato il seguente risultato:Lungo il sigma prossimale e discendente distale sono presenti alcuni diverticoli senza segni di flogosi. Nel tratto distale del colon ascendente si asporta con pinza macro polipo sessile di 4-5 mm di diametro.CONCLUSIONI DIAGNOSTCHE: piccolo polipo del colon ascendente, asportato / diverticoli del colon sinistroIl risultato dell´esame istologico e´ il seguente:- Notizie cliniche: polipo minimale completamente asportato- DIAGNOSI: FRAMMENTI DI ADENOMA SERRATO DEL GROSSO INTESTINO CON DISPLASIA DI BASSO GRADO (MEDIA) DELL´EPITELIO. ASSE STOMALE INDENNE. MARGINE DI RESEZIONE NON VALUTABILE.Non e´ indicato quando ripertere la prossima colonscopia.Consultando alcune pubblicazioni ho letto che gli adenomi serrati hanno una struttura diversa dai comuni polipi (adenomi tubolari) e che, in presenza di displasia anche di basso grado, sono maggiormente a rischio e vanno seguiti con un iter diverso e con controlli molto frequenti.Il medico generico di mio padre ha consigliato che, data la piccola dimensione del polipo, nonostante di tratti di un polipo serrato, basta ripetere la colonscopia tra 3 anni.Le chiedo gentilmente di darci un consiglio su come procedere e delucidazioni sulla definizione di ADENOMA SERRATO nonché sul fatto che nell´esame istologico venga indicato che i margini di resezione non sono valutabili.Ho letto che questi due elementi portano normalmente a consigliare una colonscopia di controllo entro un anno.La ringrazio anticipatamente per la sua attenzioneCordiali saluti
Caro Signore,
l’adenoma serrato è definito tale per le sue caratteristiche istologiche e cioè sulla disposizione delle cellule nell’ambito del tumore. Sarebbe molto complesso e lungo poter dare delle ulteriori spiegazioni su tale patologia mediante una email. Come è descritto nell’esame istologico la displasia presente è lieve ma giustamente è innalzata a media dall’istologo proprio perché in ambito di adenoma serrato. In ogni caso, quando un paziente presenta un polipo adenomatoso, con qualsiasi grado di displasia, a mio parere è prudente eseguire un controllo endoscopico annuale.
Buonasera dottore soffro di emorroidi. Per una forte forma emorroidale non riuscivo ad andare in bagno. Ho fatto una visita e il dottore mi ha diagnosticato emorroidi perianali con presenza di condilomi. Non sono stato con nessuna donna al di fuori di mia moglie, ho una paura tremenda. Cosa mi consiglia, grazie dell'attenzione.
Caro Signore,
la cura dei condilomi anali prevede un intervento chirurgico. Nel suo caso sarebbe anche opportuno verificare la presenza dei condilomi all’interno del canale anale attraverso una anorettoscopia o meglio una videoproctoscopia digitale. Purtroppo trattandosi di una patologia infettiva è possibile una facile recidiva, ma una condotta diagnostica e terapeutica adeguata (quale la colorazione intra operatoria con acido aceto acetico delle lesioni) diminuisce di molto questa evenienza. La presenza della patologia emorroidale potrebbe rendere il decorso postoperatorio più difficoltoso della norma, ma sarà cura del chirurgo attuare tutte le tecniche e le terapie per rendere più agevole la guarigione.
Gentile Dottor Nicastro Quindici anni fa sono stata sottoposta ad una sfinterotomia in conseguenza della quale ho subito un danno muscolare del quadrante posteriore sinistro dello sfintere anale esterno che mi comporta delle piccole perdite fecali quotidiane per più ore dopo la defecazione.Il problema mi procura grande stress emotivo e un grande disagio.Inoltre ho ricorrenti problemi legati ad un gozzo emorroidale che si trombizza, hanno dovuto intervenire più volte negli ultimi anni per eliminare i coaguli , per altro dolorosissimi, che si formavano al suo interno.In relazione a queste problematiche e dopo aver eseguito esami specifici( manometria, defecografia, elettromiografia, ecografia endoanale ed endorettale ecc , oltre al danno muscolare, mi è stato evidenziato un rettocele di 2 cm( la radiografia risale al 2004).Recentemente il medico chirurgo a cui mi sono rivolta per capire se era possibile intervenire in qualche modo per risolvere i miei problemi di leggera incontinenza e delle recidive delle emorroidi, dopo una visita nel corso della quale ha ritenuto che il rettocele si fosse aggravato, mi ha consigliato l'intervento chirurgico con la STARR. L'idea non mi entusiasma assolutamente soprattutto dopo aver letto testimonianze molto preoccupanti.Cosa mi consiglia di fare? Anticipatamente la ringrazio per la sua disponibilità. Cordiali saluti. Chiara
Cara Signora Chiara,
mi sento di dover affermare che l’unico intervento da evitare, nel suo caso, è proprio la STARR, non tanto per una mia presa di posizione filosofica, ma perché non ne vedo la necessità e soprattutto perché è , a mio parere, controindicata per la presenza della lesione degli sfinteri. Non vedo come questa tecnica possa curare la incontinenza fecale, sintomo riferito prevalente, e che riconosce cause diverse e soprattutto non è direttamente collegato al rettocele. Il mio consiglio è di sottoporsi ad una visita colonproctologica per poter valutare la possibilità se una corretta riabilitazione degli sfinteri anali e del pavimento pelvico possano essere indicate nel percorso terapeutico necessario per il recupero del suo stato di salute e soprattutto della sua serenità.
Egregio professore, ho 59 anni e nell'agosto del 2011 sono stato operato per la rimozione di un adenocarcinoma del colon con impianto della sacca che ho tolto nel febbraio di quest'anno. Purtroppo e indipendemente da ciò che mangio(leggero o pesante)ogni 2 o al massimo 3 giorni mi prendono delle scariche di feci che all' inizio sono solide ma poi diventano liquide quanto più si susseguono. Riesco a tamponare alla meglio con compresse di Imodium e Normix ed ho provato pure i fermenti lattici e gli yougurt senaza risultati apprezzabili.A questo punto le chiedo: 1) devo rassegnarmi e sarà sempre così.2) Devo seguire una dieta appropriata per prevenire questi disturbi. 3)Ho pure provato a prendere per 15 gg 3 compresse di Imodium e 3 compresse di Normix più un fialetta di fermenti lattici al giorno, ma senza risultati.Mi aiuti per favore con la sua risposta a risolvere il problema od eventualmente attenuarlo e nell'attesa passo a salutarLa distintamente
Caro Signor Nicola,
i disturbi della defecazione dopo interventi che prevedono la stomia e successiva ricanalizzazione sono frequenti. Le cause principali sono legate oltre a fattori aderenziali ad una modificazione dell’ultimo tratto dell’apparato digerente. Di solito questi sintomi tendono a regredire spontaneamente dopo circa 6 mesi dall’intervento di ricanalizzazione. Se persistono sarebbe utile comprenderne l’origine e attuare un adeguato percorso di terapia. Una volta escluso che possano esistere complicazioni legate all’intervento o a terapie adiuvanti (eventuale chemioterapia o radioterapia) è possibile attuare terapie dietetiche e farmacologiche al fine di recuperare una piena funzionalità intestinale.
Gentile Dottore,mi sono accorta proprio ieri sera che mio figlio di 14 anni ha con grande probabilità una fistola sacrococcigea. Nell'incavo alto fra i due glutei, ha una piccola zona tonda di circa 5mm bianco-grigiastra con un forellino al centro, e mi sembra di aver visto un ulteriore forellino in zona vicina e arrossata.Gli ho applicato un po' di Gentalyn-Beta e gli ho fatto indossare slip comodi.Mi chiedo adesso se le macchie che negli ultimi giorni ho trovato sul lenzuolo, non possano essere collegate ad un ascesso che si è aperto spontaneamente. Visto l'età dello sviluppo, confesso che pensavo a tutt'altra origine.Non ho potuto provare a strizzare uno dei due forellini,la parte era dolente.Stasera ho già fissato un appuntamento con il medico curante che è nuovo, siamo appena passati dal pediatra al medico di base dei "grandi".Noi abitiamo a Firenze. Che Lei sappia, esistono centri specializzati a Firenze così come ne esistono a Roma?Confesso che, in prospettiva di un eventuale intervento chirurgico che pare essere l'unica soluzione, mi preoccupa la percentuale delle recidive; il fatto che la fase post-operatoria sia dolorosa; i numerosi giorni di assenza da scuola; la sospensione dell'attività sportiva (pratica il rugby, sport di notevole "contatto"); i tempi di attesa per l'eventuale operazione.La pregherei di darmi qualche rassicurazione in merito, così che a mia volta possa rassicurare il ragazzo. Stasera l'ho criticato duramente - in sostanza ho "smattato" - perché quando si lava, non controlla se si è sciacquato in modo adeguato (i peli abbondanti proprio in quella zona trattengono la schiuma del sapone); è fissato con i boxer elasticizzati (la cui cucitura a costolina struscia proprio in quel punto); a rugby - gioco forza - si riempie di terra dalla testa ai piedi; sta tre ore sotto la doccia, ma si lava per bene e poi si asciuga anche nelle pieghe?Perdoni lo sfogo, La ringrazio fin d'ora e aspetto una Sua parola.
Cara Signora Antonella,
la prima cosa da accertare e se si tratta di sinus fistolizzato e ascessualizzato. Questa diagnosi dovrà essere confermata dal medico che visiterà suo figlio. Se l’infezioone non è grave, come mi sembra di capire dalla sua lettera, si può attendere per l’intervento quando gli impegni di suo figlio lo permetteranno. il consiglio è di mantenere pulita la zona ed evitare eccessivi traumi. Riguardo l’intervento questo può essere eseguito in un reparto dio chirurgia generale e/o proctologica e credo che a Firenze ne esistono molti.
Buonasera professore, scusi il disturbo, mi chiamo Luca ed ho 28 anni. Da un paio di settimane ho un forte e fastidioso prurito anale, specialemente nelle ore serali e notturne. Nella zona dell'ano sento anche 'pezzettini' di pelle, che non so se siano emorroidi ma comunque non mi creano dolore, solo prurito. Raramente (giusto 2 o 3 volte) dopo avere defecato sulla carta igienica ho intravisto un pò di sangue. Cosa può essere secondo lei? Il prurito a volte è davvero forte! Grazie!
Caro Signor Luca,
il prurito anale è un sintomo che può dipendere da diverse cause, sia intestinali che anali. Nel suo caso la presenza di queste escrescenze a livello anale meritano un approfondimento diagnostico per comprendere la loro origine (emorroidi, marische, altro) e se siano queste la causa del prurito. Consulti il medico di fiducia o uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
da circa 2 anni e mezzo soffro di forti dolori che variano alcune volte nel retto altre a livello di pavimento pelvico! Stranamente, quando sento lo stimolo di defecare il dolore scompare e durante la defecazione è quasi assente! Poi, dopo circa mezzora ricompare in maniera sempre più forte! Dura per molto tempo circa 12 ore fino ad abbassarsi ad un livello appena sopportabile! Dopo molte visite mi è stata riscontrata una neuropatia del nervo pudendo bilaterale, anche se l'elettromiografia ha dato esito negativo!Alcune volte il dolore si sposta al livello del pene, ma questo non avviene quasi mai e comunque è un dolore sopportabile! Non ci sto capendo più niente! Una persona che conosco e che soffre dello stesso sintomo,dopo aver fatto la neuromodulazione sacrale e ottenendo addirittura un peggioramento, ha trovato ottimi benefici con il tegretol,ma ha dovuto interrompere l'uso di questo farmaco a causa di eruzioni cutanee! Gradirei sapere da lei cosa ne pensa a riguardo e se ritiene una visita con lei adatta a risolvere questo problema che mi sta uccidendo!!! Grazie per il suo tempo!!!!
Caro Signore,
mi perdoni la tardiva risposta, determinata da una riflessione personale avvenuta in questi giorni dopo alcune segnalazioni fatte dal web master del mio sito. Ho risposto a molte richieste e lettere riguardanti la neuropatia del pudendo, come avrà potuto leggere sul sito. Risposte spero chiare ed esaustive. Ma da qualche tempo succede che un sito dedicato a questa patologia riporta le mie risposte o esperienze di persone che si sono rivolte alla mia persona, in maniera strumentale. Non comprendo il perché una sedicente, volontaria, amministratrice del suddetto sito, riporti solo esperienze riferite negative, esaltando di contro la professionalità di altri Medici (alcuni dei quali conosco personalmente e che godono della mia stima professionale). Oltretutto non ho mai avuto contatti con questo sito e nemmeno con gli amministratori e molte persone da me curate pur postando la loro esperienza di guarigione, sono state oscurate. Mi perdoni ancora una volta questo sfogo polemico, che renderò pubblico sul mio sito anche a beneficio di molte altre persone, ma penso sia poco etico questo comportamento, anzi a dir poco strumentale e dannoso per una informazione corretta. In passato ho avuto l’ardire di affermare che la diagnosi di neuropatia del pudendo era a mio parere una “moda”, scatenando l’ira sul web, non per minimizzare la sofferenza delle persone piuttosto per evidenziare che in molti casi quando non si giunge ad una diagnosi della causa del dolore, facilmente si diagnostica la “neuropatia” del pudendo, confondendola a mio parere con la “sindrome”. È inutile spiegare la differenza tra le due diagnosi, ma in base a questa differenza molte persone sono sottoposte a terapie senza alcun beneficio (massaggi rettali e vaginali con o senza sostanze farmacologiche, interventi di decompressione, terapie farmacologiche, non ultima quella che lei descrive neuro modulazione sacrale). Approfittando proprio della sua storia clinica, è ben evidente come non potendo giustificare una causa dei suoi sintomi è stata diagnosticata una “neuropatia del pudendo”, smentita poi da una inutile elettromiografia. I suoi sintomi possono essere giustificati da altre cause inerenti sia una patologia anale (mi domando: è stato mai fatto un accurato esame proctologico completato con una ano-rettoscopia o una videoproctoscopia digitale?), sia da una patologia dell’apparato neuromuscolare del pavimento pelvico, sia da un disturbo della dinamica della defecazione. Comprendo la sua confusione, ma è proprio da questi principi che è necessario partire. Spero che questa mia lunga risposta possa aver chiarito qualche suo dubbio e che una adeguata visita colonproctologica, orientata anche sulle disfunzioni del pavimento pelvico, completata con una videoproctoscopia digitale possa essere utile per una corretta diagnosi e un adeguato percorso di terapia. I miei più sinceri Auguri per le Festività natalizie e che il Nuovo Anno sia ricco di serenità e salute.
Gent. Dr. Nicastro, Le risulta se sia possibile ripetere la sfinterotomia l.i. in situazioni dove a distanza di due anni dopo l'intervento, si ripresenta la ragade con ipertono sfinteriale .
Tecnicamente è possibile ripetere la sfinterotomia, ma bisogna avere delle indicazioni ben precide e comprendere se la ragade è cronica o meno.
Buongiorno dott. Nicastro,dopo aver letto gli argomenti trattati, mi permetto di sottoporle un quesito.Ho 33 anni, da alcuni giorni, specialmente nelle ore pomeridiane ho perdite di liquido dall'ano (sensazione di presenza di liquido nell'ano), abbinata ad aerofagia. Questo liquido è incolore e solo ieri ho notato la presenza di piccole chiazze marroncine come se si trattasse di feci (prevalentemente ogni residuo era comunque sempre incolore).Inoltre sono presenti (ma non nelle immediate adiacenze dell'ano bensì più spostate lateralmente di qualche centimetro) evidenti e fastidiose irritazioni di colore visibilmente rossastro.Da 2 mattine, nelle prime ore del giorno avverto prurito nella zona dell'ano, mentre l'irritazione il mattino è decisamente meno visibile.Da anni soffro di calcolosi renale ed il mese scorso sono stato sottoposto a cura antibiotica per una forma di prostatite (forse determinata da intervento di ureteroscopia nei mesi precedenti). Quanto si è verificato può avere a che fare anche con la prostata? Diversamente cosa potrebbe essere?Che tipo di trattamento mi consiglia?La ringrazio infinitamente in anticipo qualora volesse darmi il suo parere.Cordialmente,LB
Caro Sigmore,
mi perdoni la tardiva risposta. Le perdite di liquido dall’ano potrebbero derivare da diverse patologie anali, rettali e del colon. Probabilmente, da quanto lei scrive, potrebbe trattarsi di perdite di muco prodotto in eccesso per uno stato irritativo del retto o del colon (colon irritabile, malattia infiammatoria?) che hanno provocato una dermatite perianale. Consulti il suo medico di fiducia o uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
salve mi hanno operato una fistola 3 mesi fa e sembra che si stia riaprendo, è possibile?
È possibile che la ferita non sia ben rimarginata oppure che l’infezione non sia del tutto regredita. Consulti il chirurgo che ha eseguito l’intervento o anche il curante per una corretta diagnosi
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