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buonasera le scrivo dalla provincia di torino sono una ragazza di 31 anni e premetto che sono sempre stata una persona ansiosa ma non oer questo dobbiamo dare come fanno tutti i medici la colpa a questo io soffro da molti anni ormai di gastrite e sono sempre andata avanti con il mio pantopan da 20 mg ma non mi fa piu nulla quindi per stupidita' e per risolvere mi sono fatta cambiare il farmaco che avevo gia provato cioe nexium ma da 40 mg stavolta cmq soffro sempre di stitichezza le dico quqando ero fidanzata non ho ami avuto questi problemi cioe ' mi ricordo solo una volta questi disturbi le parlo del 2010.poi ora continuo ad avere problemi di stomaco ma sono molto nervosa perhce non ho una situazione facile in piu sono stitica e due gg che mangio poco ho defecato ieri sera ma con feci maleodoranti e dure e alla fine quando mi pulisco esce sempre il sangue ma piu che altro sempre quando spingo sempre ragadi anali che vanno evengono equindi proctosydil a momneti ora ho provato asacol clismi che mi avevano dato gia' l'anno scorso ma fa male un po' farlo?cosa rischio? flatulenza sempre aria episodi di diarrea he durano quelle poche ore gia da 6 mesi ormai ho paura di fare la colon ma voglio togliermi il dubbio .proctite?e peggiorata?e il colon ho qualcosa o solo e' irritabile scusa la scrittura ma molto preoccupata e nervosa vorrei un consulto lei visita solo privatamente .sono in difficolta' vorrei capire com fare attendo notizie la ringrazio
Cara Signora Simona,
comprendo la sua apprensione e sofferenza. I suoi sintomi potrebbero dipendere dalla presenza di un colon irritabile ma dalla sua lettera non è molto comprensibile se lei in passato ha fatto visite, se sono state fatte diagnosi e quali terapie sono state prescritte.
Gentile dottore, sono una ragazza di 23 anni che dall'età di 12/13 soffre di stipsi. Aggiungo che a 16 anni mi ammalai di anoressia nervosa per una perdita affettiva importante. Questo fino ai 20 anni con passaggio in bulimia (talvolta con ricadute mensili). Studio economia ( prima veterinaria ma dovetti sospendere per problemi familiari) e lavoro. Ho una vita molto attiva con molti sogni ma vivo un inferno. Mi hanno diagnosticato rettocele di 3,5 mm, prolasso ed emorroidi di 2 grado (colonscopia e defecografia ). Dall'età di 18 anni uso esopral 20 mg x reflusso gastroesofageo da incompetenza cardiale. Premetto che la bulimia è iniziata dopo per la facilità con cui potevo indurre il vomito. Per l'evacuazione devo correre 5/10 ' sul tappeto dopo pranzo e cena e mezz ora/ 40' mattina e pomeriggio. I miei cari, il medico ecc ritengono il mio comportamento psicologico ma io facevo altri sport (equitazione) che con il movimento del cavallo mi creavano tremendi mal di pancia poiché avevo un'evacuazione incompleta. Oggettivamente so di non essere anoressica ( anche se faccio una vita sana, sono in cura da una biologa nutrizionista e TRE PSICOLOGI HANNO DICHIARATO L INUTILITA DI CONTINUARE UNA TERAPIA). Vorreo solo correre per la passione fi farlo. Sono tre giorni che non posso correre per una tendinite e accidenti a parte i dolori, continuo ad avere scariche di dissenteria (perché ovviamente non riesco a svuotarmi) . Vorrei tornare a VIVERE. Non riesco ad avere rapporti sessuali perché ho dolore e la vita sociale è veramente brutta. . Sono costretta a stare fra la gente tutto il giorno (e mi piace) ma tra meteorismo e dolori sono sempre nervosa e stanca. Non faccio viaggi perché non è bello stare con il mal di pancia in viaggio. Mi creda non sono pazza voglio solo stare bene. Ho iniziato a 10/22 anni a utilizzare le dita per defecare poiché mi rendevo conto che dovevo svuotarmi ancora. Iscusi per il poema ma le chiedo se nella mia zona (Bergamo) ci sia qualcuno chypratica la riabilitazione. Trovo che sia un medico molto in gamba. Che non vuole guadagnare sulle operazioni. Appena avrò tempo tra esami universitari e lavoro leggerò il suo libro. Ultima domanda:secondo lei tornerò a fare una vita completamente normale? ! Grazie in anticipo per la risposta Elena
Cara Signora Elena,
sinceramente si, credo che lei possa raggiungere e avere una vita normale. Nelle giovani donne che hanno sofferto di disturbi della alimentazione e soprattutto di anoressia, con conseguente perdita di peso, è frequente che si instauri anche una disfunzione del pavimento pelvico con prolasso e rettocele e anche un perineo discendente. Queste condizioni possono portare anche a disturbi urinari e sessuali. In questi casi proporre un intervento chirurgico, a mio parere, è sbagliato e la migliore terapia è una adeguata riabilitazione del pavimento pelvico. Altra disfunzione che si può associare è la sindrome del colon irritabile, con dolori, gonfiori, alvo alterno (stipsi e diarrea), meteorismo. Il colon irritabile trova la causa principale anche negli stati di ansia e stress emotivi e fisici. Questa disfunzione del colon è curabile con una adeguata alimentazione e la somministrazione di alcuni fitoterapici o farmaci. Purtroppo non conosco la realtà sanitaria della città in cui vive e non posso esserle di aiuto. Comunque, se lo ritenesse opportuno potrà rivolgersi al Centro Medico Monterosa di Milano dove ho creato una sezione di riabilitazione del pavimento pelvico e dove, sotto la mia diretta responsabilità, personale sanitario formato, esegue la riabilitazione su mia indicazione. Resto a sua disposizione.
Egregio dottore, sono Lucia e ho 26 anni; il 4 novembre 2013 sono stata sottoposta a intervento per l'asportazione di una cisti sacrococcigea. L'équipe medica ha deciso di usare la tecnica chiusa, mi sono stati applicati 5 punti esterni e un drenaggio. Quest'ultimo mi è stato tolto dopo 6 giorni esatti dall'intervento, mentre i punti dopo 10. In questo lasso di tempo, ho assunto un antibiotico a largo spettro, Toradol e Betadine per le medicazioni. Tutto sembrava andare per il meglio, ma a un mese dall'intervento, mi sono accorta di avere delle perdite di sangue misto a pus. Recatami dal chirurgo, mi ha prescritto un altro antibiotico per os e ancora medicazioni con Betadine. Purtroppo tuttora, a Gennaio,mi sono accorta che dopo la doccia o premendo sulla ferita-che risulta ancora dolorante- ho delle piccolissime perdite di materiale giallastro, delle dimensioni di una "o" per intenderci. Devo preoccuparmi? La ringrazio per l'attenzione
Cara Lucia,
certo non è normale quanto descrive anche se, negli interventi per fistola sacrococccigea, difetti di cicatrizzazioni sono frequenti. Non è normale il dolore e per questo le consiglio di eseguire una ecografia della regione sacrococcigea per una migliore diagnosi.
Gentile dottore,sono stata operata con un metodo simile al thd con DearteriZazione,in seguito a problemi di stomaco causati da antidolorifici mi e fuoriuscita una palla molto dolorosa, vorrei capire come faccio a farla sgonfiare, andrà via? Mi hanno detto di fare punture di voltaren..attendo risposta grazie di cuore.
Cara Signora,
se ha una tumefazione (palla) sull’ano, probabilmente si tratta di una emorroide. La terapia con il voltaren può avere effetto sui sintomi dolorosi ma non sulla patoogia emorroidale che andrebbe trattata diversamente. consulti il suo curante per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
Egregio Dott.re Buongiorno sono Filippo e 10 giorni fa ho subito un intervento per l asportazione di una ciste sacrocoggigea fistolizzata ricucita con i punti di sutura(oltre15). Ancora dopo 10 giorni dall intervento la ferita non è asciutta e presenta perdita di sangue e siero che fuori esce da un foro presente all estremità della ferita. Volevo sapere se e tutto normale come decorso post operatorio attendo risposta grazie
Caro Filippo, quanto descrive è di frequente osservazione dopo un intervento per fistola sacroccigea soprattutto nel breve periodo postoperatorio. Consulti il chirurgo che ha eseguito l’intervento che saprà darle adeguati consigli per come proseguire eventuali medicazioni .
Salve Dottore,le scrivo per un problema di mio padre,79anni,paraplegico da una vita(40 anni)in seguito ad un incidente.Evacua ogni terzo giorno dopo somm.ne di supposta di Bisacodile e stimolazione manuale e fino a qualche tempo fa non aveva avuti grossi problemi.Nell'ultimo anno invece presenta forte gonfiore addominale con stitichezza ,le feci si fermano alte e con il passare dei giorni questa situazione gli provoca accumulo di liquidi e muco che alla fine espelle con diarrea. Si riesce a risolvere la situazione con la somministrazione di vancomicina cp però questo benessere dura poche settimane dopo di che inizia a ripresentarsi il problema inizialmente con la stitichezza e poi diarrea e muco.Naturalmente ha fatto tutti i controlli,quali esami sulle feci e colonscopia tutti negativi a parte la presenza di emorroidi.Le volevo chiedere un aiuto su come fare a di non ricorrere frequentemente agli antibioticii cercando di mantenere il più possibile a lungo la regolarità intestinale.La ringrazio anticipatamente .
Cara Signora Ilenia,
da quanto descrive non è possibile stabilire la causa di sofferenza di suo padre. Quello che è strano che un antibiotico possa essere efficace senza l’evidenza di una patologia infettiva o parassitologica o meglio senza nemmeno l’evidenza di diverticoli, causa frequente dei disturbi descritti. Resto a sua disposizione per eventuali altri chiarimenti e anche in attesa di ulteriori notizie cliniche
Buona sera,ho 44 anni e a Dicembre 2013 ho avuto il primo attacco di diverticolite acuta diagnosticata al pronto soccorso dell'ospedale della mia città..dopo un'accurata ecografia rx addome ed esami del sangue ...avendo un negozio ed essendo sotto Natale mi sono fatta dimettere ed ho osservato la rigorosa dieta datami dal medico chirurgo dell'ospedale (niente fibre e scorie) e ho preso per 20gg il Normix...presto i dolori al basso ventre sono passati e l'intestino ha ripreso a funzionare regolarmete..tra qualche giorno dovrò fare la colonscopia..Ma il mio problema è che ho perso 4 kg ...questo calo corporeo puo' essere dovuto al problema che ho avuto???grazie
Cara Signora Monica,
è difficile affermare se questo calo ponderale sia dovuto alla patologia diverticolare. Certamente se c’è stato un cambio di alimentazione, se la diverticolite ha determinato per un congruo periodo di tempo uno stato diarroico il calo ponderale potrebbe essere giustificato in questo modo.
Salve Dottore. Ho sempre sofferto di emorroidi. Le crisi erano comunque gestibili con terapia farmacologica e topica. Un anno fa ho avuto una trombo flebite anale. Consultato uno specialista di conoscenza di mio marito , un proctologo, mi veniva diagnosticato un prolasso del retto e consigliato un intervento risolutivo. E passato un anno da quella visita e io l intervento non l'ho effettuato ma , pochi giorni fa, all improvviso ho avuto un altra crisi emorroidaria che, di notte, mi ha costretto a precipitarmi al pronto soccorso , dove un medico di ha effettuato un manovra di reinserimento in sede delle emorroidi. Il dolore acuto e' svanito anche se permane una piccolissima emorroide molto fastidiosa. Al momento non seguo nessuna terapia se non di carattere topico , con pomate, e lassativi per ammorbidire le feci.Son ritornata dallo stesso specialista, molto disponibile, e la soluzione chirurgica mi si è di nuovo prospettata come l'unica alternativa possibile. Il metodo usato da codesto specialista e il metodo di Longo. Da stamane scorro le pagine web alla ricerca di notizie più dettagliate sul metodo e sono terrorizzata...Credo di aver capito che Lei non e un sostenitore di tale metodologia. Quindi vengo alla domanda . Quali altri metodi la scienza oggi mette a disposizione per interventi risolutivi di emorroidi? E Lei quali di questi ritiene piu efficace? Grazie mille.
Cara Signora Gianna,
a mio parere la cosiddetta tecnica di Longo non è certamente un intervento risolutivo ed è gravato da complicanze tali e gravi che non ne giustificano l’applicazione per la cura delle emorroidi. A parte questa preliminare considerazione, esitono diverse tecniche che possono curare le emorroidi ma queste possono essere utilizzate una volta fatta una corretta diagnosi della patologia, soprattutto in relazione al grado. Nella mia esperienza, l’intervento che garantisce il miglior risultato è l’emorroidectomia che, se condotta lege artis, non prevede dolore post-operatorio, è radicale, ha una bassa incidenza di complicazioni. A suo sfavore depongono tempi più lunghi di ripresa per le normali attività quotidiane rispetto ad esempio ad una nuova scelta terapeutica, quale la dearterializzazione dei plessi emorroidali, con o meno associata proctopessi. Questa tecnica ormai è abbastanza consolidata, tanto che in alcuni centri come quello che io dirigo, si riesce a condurla anche senza l’ausilio de doppler. Questa comunque non può esere considerata una tecnica definitiva o radicale in quanto i plessi emorroidali non sono asportati e quindi se non sono rimosse, nel postoperatorio, le cause che hanno condotto alla patologia emorroidale, questa nel tempo potrebbe riaffacciarsi, anche se con un minor grado di gravità. L’assenza del dolore postoperatorio, la scarsa presenza di complicanze e la rapida rispresa delle normali attività quotidiane ne fanno la tecnica di prima scelta, a mio parere, nella cura delle emorroidi di seondo e terzo grado.
Buongiorno, sono al quinto mese di gravidanza, e, da pochi giorni, mi è comparsa una emorroide dovuta ad episodi di stitichezza. Volevo sapere se in questi casi è comunque consigliabile effettuare una visita o se è invece preferibile rimandarla al post parto. Grazie, Adele.
Cara Signora Adele,
non vedo perché debba aspettare e continuare a soffrire. Può benissimo essere sottoposta a visita proctologica per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia considerando anche il suo stato attuale.
salve dottore,sono una ragazza di 27 anni,con nessun problema intestinale.Circa 15 giorni fa di notte ho accusato dolori fortissimi all'ano.Il medico curante mi ha diagnosticato un gavocciolo emorridario trommbizzato prescrivendomi iniezioni di cortisone e prisma 2 volte al di.A distanza di circa 10 giorni non vedendo cambiamenti ho fatto una visita specialistica nella quale il chirurgo dice di avermi drenato il gavocciolo(senza incisione) e rimesso in sede.Mi dice che sicuramente ogni volta che andrò in bagno uscirà ma di rimetterla dentro. Al rientro a casa ho accusato dolori fortissimi tanto da dover ricorrere al toradol in fiale.Dopo la defecazione finalmente fuoriesce e subito inizio a stare meglio.Ovviamente non sono stata più in grado di rimetterla dentro,Adesso appare sempre molto dura e di color bluastro.Continuo con la terapia prima 50mg compresse.Mi aiuti a capire la situazione migliore,il mio status psicologico è a terra.La ringrazio anticipatamente.
Cara Signora Eleonora,
la trombosi emorroidale ha un decorso lento nella risoluzione ela terapia farmacologica aiuta a controllare i sintomi e ad accelerare il processo di riassorbimento del trombo. Solitamente la trombosi si risolve in circa trenta giorni è gradualmente regrediranno anche i sintomi dolorosi.
SAlve Dott.re io sono stata operata di fistola perianale otto anni fa mentre aspettavo la mia seconda bambina. È possibile che da qualche giorno avverto un leggero fastidio alla pressione dopo aver fatto degli esercizi a terra per es. Addominali e altri nei quali andavo su e giù e tornavo a terra premendo la parte? Spero di essere stata chiara. Come capisco invece se il problema dovesse essere importante come otto anni fa? Sto male solo al pensiero ! Grazie Alessandra
Cara Signora Alessandra,
è difficile dire se si tratta di una recidiva di fistola perianale. Il dolore potrebbe dipendere anche da una compressione sulla parte soprattutto durante gli sforzi fisici. Per tranquillità consulti il curante o uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
Dottore Nicastro, buonasera cercherò di essere conciso:operato 2 mesi e mezzo fa di fistola anale intersfinterica, con la messa a piatto.Vorrei sapere quanto tempo ci vuole affinchè ci sia la completa guarigione?Ho fatto tutte le visite col chirurgo che mi ha operato, il quale asserisce che l''operazione è riuscita e che sono guarito.Allora mi chiedo perchè a intervalli regolari di circa 2 settimane, la cicatrice si infiamma, si riapre e attraverso un foro spurga prima liquido rosa e poi gocce di sangue?in quei momenti mi sale anche un po'' di febbre 37.Ho rifatto una eco anale3D e si evidenzia ancora una rimanenza ascessuale con tramite fistoloso.il medico che mi ha fatto l''esame, è stato molto disponibile e preciso mi ha prescritto 3 pomate da applicare2 volte al dì,(pentacol 500, antolin, metronidazolo) nel tentativo di far assorbire completamente l''infiammazione.Se ciò non dovesse accadere, nuovo intervento.Ora sono letteralmente disperato, perchè l''intervento è stato dolorosissimo.Nel caso non si risolve, si può tentare un intervento meno invasivo e risolutivo come la vaaft o filac? O adesso è troppo tardi e non si può più adoperare questa tecnica?Potrebbe anche riassorbirsi l''infiammazione?Può succedere che la fistola ci metta tempo a guarire e che la guarigione duri anche 3 mesi dopo una fistulotomia con messa a piatto?O ormai sono candidato a rioperarmi e devo rassegnarmi?grazie
Caro Signor Giuliano,
la cicatrizzazione può avvenire anche in tempi tardivi e cioè anche dopo 3 mesi. Ma si parla della cicatrizzazione totale, se invece permane un orifizio da cui fuoriesce mattinale sieroso e corpuscolato, allora bisogna pensare alla persistenza della fistola. Se questa ipotesi è vera non c’è dubbio che lei debba affrontare un intervento che può essere eseguito con tecniche mininvasive o anche con il posizionamento di un plug di fibrina. Sarebbe comunque utile continuare ad eseguire medicazioni locali del tramite fistoloso.
Solo ieri ho subito un intervento di marsupializzazione alle ghiandole di Bartolini. Ora che dovrei svuotare l´intestino ho qualche remora nel pressare perchè temo che i punti sirompano e che quindi ci possano essere die forti sanguinamenti. Mi consiglia un Piccolo clistere alla camomilla per facilitare il compito, dat che già faccio uso di mucillagini e quindi non ho problemi di stimolo?Lo stimolo frenato è solo dettato dalla paura. Per quanto dovrò adottare delle precauzioni? Mille grazie x il Suo prezioso aiuto(ho già letto il Suo libro e lo trovo davvero unico e prezioso nel suo genere)
Cara Signora Susanna,
anche se dovrebbe fare degli sforzi per defecare (stipsi) non dovrebberonavere risaper susini sulla ferita chirirgica. Comunque sempre meglio evitarli e può ricorrere “una tantum” al microclisma. Grazie per aver letto il Dono Negato e per il suo giudizio.
salve, vorrei chiederle, essendomi operata 2 sett.fa di emorroidi adesso ho una marisca d fuori molto dolorosa, cosa posso fare?è NORMALE?
Cara Signora Sara
Potrebbe essere un edema post operatorio del margine anale, ma quale tecnica chirurgica è stata utilizzata per la cura della patologia emorroidaria? Riguardo la terapia mi dispiace non poterla aiutare in quanto non è, a mio parere, etico prescrivere terapie per via virtuale e su pazienti virtuali e, soprattutto, senza avere alcuna notizia clinica diretta della persona sofferente. Le consiglio di rivolgersi al chirurgo curante per una corretta diagnosi e terapia.
Gentile dottore, sono una donna di 41 anni che soffre da due anni di colon irritabile (diagnosticato con colonscopia), ho avuto un anno fa una piccola ragade, che ho curato dopo visita da gastroenterologo con Pentacol 500 gel rettale e alcuni rimedi omeopatici. Per fortuna e' guarita, e non ho avuto piu' problemi. Ora da qualche mese mi e'stato diagnosticato dopo varie visite, in seguito a disturbi uroginecologici, sindrome del pavimento pelvico cronico, sintomi minzionali, e trigger point dei muscoli pav.pelvico, otturatori interni e muscoli elevatori dell'ano. Sono in cura con miorilassanti e va abbastanza bene, ma ogni tanto mi capita di avere forte e intenso prurito e bruciore nella zona perianale, non internamente ,ma esterno e intorno. Non so cosa puo' essere, sto applicando Centeril H, e vorrei pero capire la causa. Grazie Lorena (LT)
Cara Signora Lorena,
i suoi sintomi possono derivare dal colon irritabile e dalla Sindrome del perineo discendente. La conferma diagnostica è possibile solo con una accurata visita colonproctologia completata con videoproctoscopia e orientata anche sulle disfunzioni del pavimento pelvico. Confermata la diagnosi, escludendo altre cause, è possibile un corretto percorso di terapia. Resto a sua disposizione
Egregio Dottor Nicastro, io sono una donna di 57 anni dopo vari interventi anali ho uno sfintere gracile plastica, muscolo ipotonico assente, che soffro di incontinenza anale, la cute è sempre arrossata, nonostante mi lavi sovente è delicata come quella dei bambini: potrei sottopormi a breve ad un intervento protesine anali con il tessuto infiammnato? la ringrazio vivamente attendo sua risposta anche su facebook. Grazie mille saluti
Cara Signora, mi sembra di capire che lei soffriva di incontinenza fecale la cui cura è consistita nella ricostruzione degli sfinteri con il muscolo gracile (gracile plastica). Nonostante questo intervento persiste l’incontinenza fecale e le è stato proposto un nuovo intervento con l’impianto di sostanze che creano un cuscinetto intorno al canale anale. Questo tipo di intervento potrebbe essere eseguito anche in presenza di dermatite perianale, ma se il problema è dovuta alla presenza del muscolo gracile ipotonico a mio parere potrebbe curare l’incontinenza con una riabilitazione mediante elettrostimolazione e biofeedback e, solo se questa porti ad un parziale beneficio o fallisse, procedere con un nuovo intervento chirurgico.
Egregio Dottore gradirei un suo parere a un mio grande problema, sono medre di tre figli di cui il primo di 22 anni ha sofferto di sinus pilonidalis dal 2007, operato con metodo ferita chiusa per due volte nella mia città Ascoli Piceno e altre due volte all'Ospedale S. Antonio di Padova sempre per recidive. L'ultima volta è stato operato a fine maggio dello scorso anno e per il momento sembrerebbe risolto. Nel frattempo anche la mia seconda figlia sedicenne ha avuto gli stessi problemi di sinus e operata a Padova dopo solo pochi mesi e con un solo episodio di pus pensavamo di non avere problemi futuri. Operata a marzo dello scorso anno e già ad ottobre la ferita si è aperta cominciando a secernere pus e sangue. Ora non sappiamo che fare, possibile che sia tornata in così poco tempo nonostante operata presto? Da premettere che anche io sono stata operata di sinus 24 anni fa. Aspetto suo consiglio, grazie mille
Cara Signora, se si tratta di una recidiva di sinus, ovvero persistenza dell’infezione perché il sinus non è stato asportato, credo che l’unico trattamento sia quello chirurgico. Per una conferma diagnostica potrebbe essere utile una ecografia della regione sacrococcigea o una RMN.
Gent. dott Nicastro sono una signora siciliana di 42 anni e sono insegnante di fitness. Ad aprile sono stata operata di emorroidi di 4 grado con la tecnica milligan morgan ma i miei problemi non sono finiti.Il proctologo mi g+ha consigliato una defecografia, perché ho problemi per defecare,con esito prolasso mucoso rettale interno ,ampio rettocele anteriore con defecazione ostruita e perineo discendente.Mi ha proposto la starr alla quale io sono contraria visto i commenti degli altri operati.Non so se operarmi anche perché ho un piccolo laparocele dovuto a colecistectomia laparoscopica che è leggermente aumentato di volume.Non so che fare vorrei un suo parere.Grazie e buon lavoro
Cara Signora,
non credo che l’intervento possa risolvere i suoi problemi, anzi essendo gravato da complicazioni anche gravi, a mio parere non è consigliato soprattutto nelle persone giovani. Nel suo caso una adeguata e corretta riabilitazione del pavimento pelvico potrebbe essere utile per curare i suoi sintomi.
Gentile Dott.Nicastro,il 10 dicembre 2013 sono stata operata di prolasso rettale, emorroidi di 3°grado e asportazione di marische con il metodo Longo. A distanza di un mese soffro di dolori lancinanti all'evacuazione che continuano per ore. Il chirurgo al controllo ha detto che va tutto bene, probabilmente c'è un granuloma. POSSIBILE CHE NON CI SIA NULLA PER ALLEVIARE IL DOLORE? MI HA DETTO DI PAZIENTARE MA NON NE POSSO PIU'. GRAZIE PER UNA SUA RISPOSTA
Cara Signora,
la sua storia non è differente da quella di tante altre persone che hanno subito questo tipo di intervento. Il dolore può essere controllato con la somministrazione di antidolorifici, ma è necessario comprenderne la causa e rimuoverla. Le consiglio una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
Buongiorno Dottore,da 2 anni circa vedo sangue nelle feci,ho tolto da 10 giorni circa il latte perchè pensavo di essere intollerante,ma niente sempre sangue,e poi in diversi momenti della giornata senzazione di mancamento ma non svengo...Non voglio andare a fare nessun tipo di esame perchè quei pochi soldi che avevo li ho sprecati per sentirmi dire è stress o sintomi della pre menopausa...è vero??'non credo neanche nella chemio...troppe persone se ne sono andate ugualmente..dottore cosa faccio?'è veramente stress ,alla notte dormo poco Saluti Mirella e grazie di cuore
Cara Signora,
lo stress non può causare la perdita di sangue nelle feci. I Medici forse riferivano allo stress altri sintomi addominali che lei non ha menzionato nella sua richiesta. Credo che lei debba consultare uno specialista per comprendere la vera causa della perdita di sangue, che rappresenta sempre un sintomo importante, causare anemia e questo potrebbe spiegare il senso di debolezza da lei accusato.
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