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Gent. mo Dott. Nicastro, ho sofferto un paio d'anni fa di ragade anale, sono stato sottoposto a sfinterectomia e, nonostante la formazione di un piccolo ispessimento doloroso nei primi tempi successivi all'operazione nella zona dove c'era la ragade, sono riuscito, grazie alle cure indicatomi (psyllogel fibre, antrolin, all'occorrenza daflon, rectogesic e ovuli vaginali) a ridurre l'ispessimento e trovare una buona condizione di vita. Ad ogni defecazione uso della vaselina e successivamente faccio un semicupo con anonet. In questi giorni sto soffrendo di una infiammazione anale non acuta, senza formazione di ragade (mi capita 2-3 volte all'anno, forse perchè soffro un po' anche di colon irritabile, il medico ogni tanto mi prescrive dei brevi cicli di mesalazina)e ho riutilizzato l'Antrolin, una confezione che avevo aperto tre mesi fa, senza accorgermi della dicitura che esplicita di utilizzarlo entro trenta giorni dalla prima apertura. Ciò può creare complicazioni? in altre parole, è solo l'efficacia del prodotto ad essere inferiore o nulla, o può anche creare sensibilizzazioni o danneggiamenti? Le chiedo questo perchè mi sono accorto che il dolore (sensazione di infiammazione interna all'ano, non acuta, che persiste per un po' di ore dopo le evacuazioni)non si attenua con le applicazioni. Forse mi sono assuefatto alla pomata? Eventualmente me ne può consigliare un'altra, non cortisonica? (Ruscoroid? In farmacia mi hanno dato Avenoc, omeopatico, che ne pensa?). La ringrazio per la cortesia e le faccio i miei complimenti per la Sua grande professionalità. Cordiali Saluti.

Caro Signore,

non credo che la crema possa dare complicazioni quanto invece che perda la sua presunta efficacia. A mio parere se questi sintomi compaiono almeno tre volte in un anno lei dovrebbe sottoporsi a visita coloproctologica completata con un esame endoscopico di base (anoscopia, anorettoscopia meglio a videoproctoscopia digitale) in modo da escludere la presenza di una ragade (come può esserne sicuro della sua assenza?) o di altra patologia anale e quindi seguire una corretta terapia.

Gent. Dott. Nicastro,Ho 47 anni e soffro di colon irritabile, fibriomialgia e cistite interstiziale. Circa 10 giorni fa ho iniziato l’assunzione di mesalazina, al fine di risolvere i dolorosi disturbi gastro-intestinali. Sin da subito ho avvertito dei fastidi conseguenti all’utilizzo della schiuma rettale, i dolori si sono accentuati al 5 e 6 clistere : ho avuto forti dolori addominali, nausea, dolori allo stomaco, spossatezza, forte agitazione, non riuscivo a dormire, in piu' durante l'ultima sospensione ho avvertito un forte bruciore al retto e al mattino successivo ho trovato delle strie di sangue sullo slip, così ho deciso di interrompere l’assunzione, proseguendo la terapia con mesalazina per via os, poiché anche quest’ultima ha determinato effetti collaterali : stati di agitazione, forti dolori gastro-intestinali, il medico di base mi ha suggerito di interrompere la terapia. Preciso che seppur soffra di forti dolori addominali già dal luglio del 2012 non ho mai avvertito dolori al retto, né bruciori all’ano, che sono, invece, comparsi dopo il clistere e persistono nonostante abbia sospeso l’ Asanol da circa una settimana . I continui malesseri mi hanno condotta al limite della sopportazione, sento una forte contrazione soprattutto a livello dello stomaco e dell’intestino. Spero tanto che lei possa aiutarmi a trovare una soluzione.Certa di una risposta, la saluto cordialmente. Rosa

Cara Signora Rosa,

la somministrazione della mesalazina può essere utile nella cura di attacco della sindrome del colon irritabile.  Nel suo caso, da quanto lei scrive, non trovo alcuna indicazione alla sua somministrazione per via rettale sotto forma di schiuma o altra forma. Tranne che non sia stata omessa qualche altra diagnosi credo che la schiuma rettale non trovi alcun senso logico nella terapia e, nonostante sia considerata una molecola sicura, la mesalazina può dare gli effetti collaterali quali quelli da lei descritti. Ha fatto bene il curante a consigliare la sospensione della terapia. Consulti uno specialista colonproctologo per una corretta diagnosi e per un adeguato percorso di terapia.

ho 83 anni quaranta anni fa sono stato operato di emorroidi e dieci anni fa, dopo la prostatoctomia radicale, mi è stata impiantata la proact per risolvere in parte l'incontinenza. Da qualche anno soffro di una stipsi enorme, mi si consiglia di fare la starr, ma con quali rischi?

Caro Signore,

per cuarare la stipsi, nella grande maggioranza dei casi, non bisogna ricorrere ad alcun intervento chirurgico, tanto meno alla STARR. Le consiglio di consultare uno specialista colonprctologo per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Buongiorno Dott. Nicastro,spero che lei mi risponda e mi dia delle indicazioni perché sto vivendo un incubo.Premetto che sono una ragazza di 27 anni, ho partorito con parto naturale due mesi fa uno splendido bimbo di 3,500 kg. Con un travaglio nell'acqua, mentre la fase espulsiva in posizione classica ma di breve durata, circa 15 minuti. Ho subito anche l'episiotomia che si è rimarginata dopo poco e non mi ha mai dato problemi.Già due settimane dopo il parto avvertivo "un corpo estraneo" nella vagina sulla parete posteriore. Ho fatto 3 visite ginecologiche con tanto di ecografia ma la risposta era: non ha niente. In più avevo anche problemi nella defecazione con defecazione incompleta ma pensavo fosse per la mia paura di spingere per colpa di una ragade anale che si è verificata sempre dopo il parto.Facendo la visita con il proctologo per la ragade, mi ha detto di avere anche un piccolo rettocele basso digitiforme dicendomi che si può convivere tranquillamente e che non si opera poiché molto piccolo.Il problema è che io non vivo bene, continuo a sentire questa sensazione di corpo estraneo dentro la vagina soprattutto mentre cammino, in più tutti i problemi della defecazione (un paio di volte mi sono dovuta aiutare con la digitazione). Per me questo è un momento difficile, che immaginavo tutto rose e fiori con mio figlio come penso lo immagini ogni donna appena diventa mamma. Invece sto vivendo un incubo. Non esco più di casa, passo il tempo tra letto e bagno a piangere invece di occuparmi di mio figlio cosi come vorrei. Non voglio andare in depressione per questo motivo. Ma non riesco a trovare una spiegazione per tutto quello che sto passando. Ho letto che questo può accadere nei parti difficili ma il mio non mi pare sia stato così.Voglio chiedere a lei se davvero un rettocele di basso grado (non associato ad altri prolassi) non si opera? Invece se si opera quale è la tecnica migliore? E quale è la via migliore? Voglio aggiungere che non ho fatto alcun esame se non la visita con solo anoscopia poiché allatto. Inoltre volevo dire che sto gia facendo dieta ricca di fibre, bevo molta acqua, faccio anche riabilitazione del pavimento pelvico con elettrostimolazione e biofeedback ma non noto alcun miglioramento. La prego mi aiuti, mi dia qualche indicazione. Non voglio vivere così per il resto della mia vita, ho solo 27 anni. La ringrazio.

Cara Signora,

comprendo la sua preoccupazione. I sintomi da lei accusati possono essere dovuti al parto, che anche se avvenuto senza particolari problemi, ha messo sotto tensione la muscolatura del pavimento pelvico, senza considerare l’episiotomia. Il mio consiglio è di continuare a sottoporsi a riabilitazione del pavimento pelvico e se l’elettrostimolazione e il biofeedback sono ben condotti e i protocolli sono adeguati dovrebbero portare alla completa risoluzione dei sintomi accusati. A mio parere non esiste alcun criterio per prendere in considerazione un intervento per il rettocele.

Buongiorno dottore,il 6 Novembre sono stato operato : fistulectomia (rimozione chirurgica della fistola che era superficiale) + emorroidectomia (Milligan Morgan - tecnica aperta - 3 ferite senza punti). Totale quindi 4 ferite aperte sul mio ano. Durante i primi 10 giorni il sanguinamento era abbastanza importante , solo durante la defecazione, a livello di goccioloni sulla tazza. Dopo dieci giorni per fortuna il sanguinamento (ed il fastidio) è andato migliorando ed attualmente trovo meno sangue, praticamente solo sulla carta igienica. La mia domanda è questa: quanto durerà questo sanguinamento? E' normale? Sono passati 35 giorni e speravo fosse terminato invece praticamente negli ultimi 20 giorni è rimasto costante, non tanto come i primi giorni e comunque solo durante la defecazione, ma costante.Ha dei consigli? Le feci sono morbide (anche se abbastanza grandi di dimensioni per via delle fibre che assumo) e cerco di andare al bagno una volta al giorno non di più. Non sfrego mai nulla contro le ferite per pulirmi (tipo carta igienica) ma faccio sempre una doccetta (punto la doccia sulla zona e la pulisco delicatamente applicando ANONET con il dito molto piano). Questo una volta al giorno o comunque dopo la defecazione. E' solo questione di tempo e basta avere pazienza o servono degli aiuti a livello di medicine?Inoltre sono tornato a lavoro in quanto non faccio un lavoro fisico, spero questo non pregiudichi la guarigione.Grazie in anticipo e scusi se mi sono prolungato con le informazioni, Paolo.

Caro Signor Paolo,

probabilmente è la ferita della fistola che ritarda a cicatrizzare e comunque piccole perdite ematiche, da non perfetta cicatrizzazione possono verificarsi entro i primi 60 giorni dopo un intervento di Milligan Morgan. Se non sussitono altri sintomi non credo che debba prendere altre precauzioni oltre a quelle, idonee, che sta seguendo.

 

come mai mi si gonfia lo stomaco tutte le volte che finisco di mangiare e si forma molta aria che elimino e che è molto sgradevole. Dicasi anche ogni volta che defeco....grazie anticipato

Non è possibile stabilire le cause del suo disturbo. Consulti il suo medico o uno specialista in modo da arrivare ad una diagnosi e se esiste una patologia impostare una adeguata terapia.

Esimio dott. Nicastro, mi chiamo Giovanni ed ho 72 anni. Da alcuni anni soffrivo di stipsi per cui nel mese di giugno del 2012, a seguito di esame defecografico con conclusioni di “intussuscezione retto-rettale, prolasso mucoso occulto” sono stato ricoverato per “prolasso rettale con patologia emorroidaria, stipsi da defecazione ostruita, prolasso mucoso interno” e sono stato sottoposto ad intervento chirurgico di “Rettoanopessia con stapler PPH01 (tecnica sec. Longo) + exeresi dei gavoccioli emorroidari residui sec. Milligan & Morgan. Dopo l’intervento di cui sopra, ho continuato ad avere difficoltà di defecazione con l’aggravante di sentirmi come “cucito, incollato” poco sopra l’osso sacro, con grosse difficoltà anche ad espellere l’aria. Dopo quasi un anno dal primo intervento, a causa del persistere delle suddette difficoltà, nel mese di maggio 2013, a seguito di un nuovo esame defecografico con conclusioni di “intussuscezione retto-rettale, prolasso mucoso occulto” sono stato ricoverato per “esiti di intervento di rettoanopessi sec. Longo con algie pelviche alla defecazione per persistenza di agraphe metallica” e sono stato sottoposto ad intervento chirurgico di “Rimozione di agraphe metallica dal canale anale + plastica sulla cicatrice chirurgica”. Purtroppo, neanche il secondo intervento ha avuto gli esiti sperati ed io continuo ad avere difficoltà di defecazione ed a sentirmi sempre e ancor di più come “cucito, incollato” poco sopra l’osso sacro. Il chirurgo che mi ha operato entrambe le volte mi ha detto che non può fare altro per me. La mia vita è cambiata moltissimo perché non riesco a partecipare alla vita sociale a causa delle mie condizioni fisiche che mi costringono a restare a casa, con conseguenti gravi ripercussioni per la mia famiglia. Nonostante ciò, non ho ancora perduta la speranza di superare queste difficoltà ed è con questo stato d’animo che Le chiedo di aiutarmi. Distinti saluti Giovanni Ligresti

Caro Signor Giovanni,

la sua storia clinica, dolorosa e penosa, merita alcune riflessioni. La stipsi riconosce diverse cause che possono derivare dal colon e anche dalle dinamiche che coinvolgono il retto. Nella sua lettera lei parla di esami eseguiti prima dell’intervento, che hanno messo in evidenza solo le cause rettali (prolasso del retto, ecc.), che hanno, per così dire, giustificato l’intervento chirurgico di anorettopessia sec. Longo. Nulla è stato riferito riguardo alcuni esami importanti che andrebbero eseguiti per un corretto inquadramento della stipsi e cioè, lo studio del transito intestinale con marker (TTI), la manometria anorettale e la colonscopia, esame quest’ultimo importante soprattutto in una persona della sua età. Quindi la persistenza della sua stipsi potrebbe avere anche cause diverse da quelle indicate dalla defecografia. Inoltre è evidente che l’intervento eseguito (come più volte ho affermato in altre risposte) non è, a mio personale parere, efficace nella soluzione della stipsi (così come dimostrato anche dal secondo esame defecografico). I sintomi accusati dopo l’intervento, quali il dolore cronico, è una delle complicazioni descritte per questo tipo di intervento ed è stato giustificato la seconda operazione di asportazione delle agraphes, che spesso porta alla soluzione del dolore. La persistenza del dolore, della stipsi e degli altri sintomi merita un approfondimento e inquadramento diagnostico e per questo le consiglio una visita colonprctologica completatata con una videoproctoscopia digitale e orientata alla valutazione funzionale del pavimento pelvico. Una volta ricercate le cause e fatta una corretta diagnosi è possibile stabilire un corretto percorso di terapia.

Caro dottor nicastro, sono una donna di44 anni disperata, ho speso tutti i soldi che avevo in cure mediche. Son stata operata un anno fa per una ragade che non esisteva era rattrappimento anale, da allora una disperazione purghe continue riabilitazione pavimento pelvico, più ho sempre avuto delle piccole cisti preanali che da dopo la rasatura per operazione con tanto di formazione di fecaloma mi sono aumentate a dismisura e gonfiano quindi mi vengono asportate chirurgicamente ogni volta . Ma non dove mi sono operata la prima volta ma fuori Toscana . Ma adesso si aggiunge un altro problema dove mi toglievano le cisti propongono il laser per togliere cisti e pelo mentre i dermatologi dicono che non è da fare sia per intenso dolore sia perché ci vuole di togliere le cisti con pazienza un po' per volta e vedere se si rientra alla normalità , anche con inizio anticoncezionale per problema meno pausa precoce. Mi fu fatta una sfinteri tenia minima di sinistra per rilassare, chiedo a lei che devo fare cortesemente non ho più una vita normale mi purgo da un anno e ho sempre dolore ha cisti e sinceramente ho perso fiducia fanno lo scarica barile uno piccato al laser l'altro piccato ad operare ma non lui stesso ma da chi consiglia adesso il laser. Sono confusa disperata e svilita sono un peso per la mia famiglia . La ringrazio con il cuore.

Cara Signora Daniela,

la sua storia clinica è abbastanza difficile e confusa per poterle dare un consiglio o un giudizio. Le notizie cliniche non sono abbastanza chiare e definite per poter comprendere quale diagnosi è stata fatta. Lei parla di una ragade che non esisteva, di cisti e di fecalomi, ma sono tutte condizioni che non trovano alcun inquadramento corretto per una diagnosi. Le consiglio una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Salve dottore,sono circa 3 anni che soffro di una ciste sacro coccigea e sempre da 3 anni sono in lista in 3 ospedali per farla togliere ma ancora nulla. Visto che ora mi si è aperta e butta sia sangue che pus , vorrei accellerare il tutto e toglierla il prima possibile. Potrebbe dirmi cosa potrei fare per velocizzare questo processo ? Spero in una sua risposta

Caro Signor Danilo,

non saprei darle alcun consiglio su come accelerare il suo ricovero in un Ospedale pubblico. Purtroppo le liste di attesa sono lunghe e spesso le patologie minori sono messe in secondo piano dando la precedenza ad interventi e patologie più importanti. Se può provi a rivolgersi ad una struttura privata. Resto a sua disposizione.

Una ventina di anni fa, poi ancora 4 anni fa, e ora da circa 15 giorni, soffro notevolmente di ragadi anali. Il riacutizzarsi mi provoca sanguinamento e un dolore terribile. Gradirei ricevere delle indicazioni possibilmente precise ed efficaci. Mi scusi tanto, ma dopo diversi tentativi nei quali il medico mi ha prescritto Daflon 500 (2 cp ai pasti) e Brufen. Non ho avuto miglioramenti significativi. L.M.

Cara Signora Lauretta,

mi perdoni ma penso che non posso dare consigli precisi. Primo perché non ho alcuna notizia clinica diretta sulla sua condizione, non avendola mai visitata, secondo perché senza una diagnosi corretta non è possibile dare dei consigli che sopratutto sarebbe una azione poco etica, se dati per via virtuale e su pazienti virtuali. Comunque alcune considerazioni, base a quanto ha scritto, sono possibili. Se lei soffre da molti anni di ragade anale che si riacutizza, questo può significare che ormai la patologia è cronica. Se questa ipotesi fosse vera, la guarigione della sua patologia prevede un intervento chirurgico. La prescrizione fatta dal suo medico è utile per la patologia emorroidale e non per la ragade.

salve,dottore e'dal 27/12/13 che problemi di disfunzione erettile ho fatto visita ma con esito negativo per prostata e vescica.Ho poca sensibilita' al nervo del pene e dolori tra ano e scroto tipo pallina gonfiore come posso risolvere il problema premetto che delle erezioni li ho avute ma con durata limitata. che visite mirate devo fare. grazie anticipatamente

Caro Signor Rolando,

i disturbi dell’erezione possono dipendere da diverse cause. Nel suo caso molte sono state escluse dalle visite e indagini che ha già effettuato, altre andrebbero indagate tra cui le disfunzioni del pavimento pelvico compresa la funzionalità del nervo pudendo. Le consiglio una visita specialistica colonproctologica orientata sulle patologie del pavimento pelvico per una conferma diagnostica e un adeguato percorso di terapia anche in relazione alla sua condizione clinica.

Avendo subito un intervento di THD e Pessia della mucosa (emorroidi IV grado e prolasso parziale) dopo 8 gg dall'intervento continuo a sanguinare durante la defecazione, è normale? Dopo quanti giorni è previsto il recupero dopo un simile intervento?

Cara Signora,

dopo l’intervento di dearterializzazione e pessia della mucosa piccole perdite ematiche sono possibili nell’immediato post operatorio, che si riducono gradualmente fino a scomparire dopo pochi giorni. Il recupero è rapido e in pochi giorni la persona operata può riprendere le normali attività quotidiane, raccomandando solo di non eseguire eccessivi sforzi fisici e mantenendo una defecazione più regolare e morbida possibile. Se le perdite di sangue sono abbondanti e continue è opportuno consultare il chirurgo per le cure adeguate.

Salve sono la mamma di una bimba di tre anni che dalla nascita soffre di stipsi ostinata. Oggi ha fatto un clisma opaco e hanno visto che ha un dolicocolon e un dolicosigma. Come potrei risolvere. Soffre alla pancia e fa feci enormi e dure da lacerare il sederino...saluti.grazie

Cara Signora Jessica,

il dolicomegasigma è una condizione in cui il grosso intestino, congenitamente, è più lungo del normale. In questi casi le feci transitano più lentamente, diventano dure e difficile da espellere. In questi casi bisogna prima di tutto migliorare l’alimentazione, per quanto possibile in una bimba di tre anni, invogliarla a bere molta acqua soprattutto ai pasti. Potrebbe essere utile aggiungere fibre quali il glucomannamo o lo psyllium, per velocizzare il transito e rendere le feci più morbide.

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