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Salve Dottore , nel 2017 sono stato operato per una ragade anale , mi hanno effettuato una sfinterotomia laterale sinistra , l'operazione è andata bene e sono guarito totalmente , purtroppo da molti mesi soffro di dolori al pavimento pelvico e dopo evacuazione dovuti a ipertono dello sfintere destro , ho fatto tutte le anilisi del caso , come manometria , ecotransretto anale ed RM pavimento pelvico , ho provato tutti i tipi di cure farmacologiche e fisioterapia , ma non riesco a risolvere l'ipertono , mi sto alimentando solo di verdure per evitare la ragade ma è difficile mantenere questo regime alimentare , le domando se è possibile intervenire ancora una volta chirurgicamente o con altri metodi con assenza di ragade? Grazie.
Buongiorno, ogni terapia, sia farmacologica che chirurgica, prevede che alla base ci sia una diagnosi e quella da lei descritta (ipertono dello sfintere destro) mi sembra alquanto “strana” per non dire fantasiosa. Il suo dolore pelvico cronico ha sicuramente una causa che solo una visita specialistica, oltre la visione di tutti gli esami eseguiti, può svelare e portare ad un adeguato percorso di terapia. Cordiali saluti
Gentile Dottore, Le scrivo per avere un ulteriore parere riguardo al mio problema. A fine marzo circa ho avuto un ascesso perianale con fuoriuscita di moltissimo pus che mi è stato inciso e suturato il giorno seguente, poi ho assunto terapia antibiotica. Nei mesi successivi, è capitato ciclicamente che la ferita si aprisse e fuoriuscisse poca quantità di sangue e materiale sieroso, ultima volta solo sangue, ma mi sembrava più abbondante. Per la prima recidiva ho fatto terapia antibiotica di 3 giorni insieme a medicazioni con acqua ossigenata, le altre volte non ho assunto antibiotico ma ho solo medicato. Ogni volta alla fine si richiudeva dopo qualche giorno. Sono stato da un proctologo che mi ha fatto eseguire una rm con mdc da cui è risultata "tra ore 6 ed ore 7 a livello della parete posteriore del retto si rileva un'immagine lineare di circa 20 mm che decorre parallelamente al solco intergluteo e sembra presentare tenue potenziamento post contrasto grafico. Il reperto descritto è in prima ipotesi riferibile a fistola in fase di modesta attività." Il proctologo, dopo aver letto il referto, mi ha detto che la fistola è talmente piccola che non vale la pena operarla. Ora, a distanza di quasi un mese e mezzo, non ho avuto altre perdite, ma negli ultimi giorni avverto un dolore in quel punto molto simile a quello che si era presentato la prima volta, nei giorni precedenti all'apertura spontanea dell'ascesso. Il mio timore è che la fistola abbia cicatrizzato e per questo si stia sviluppando un nuovo ascesso. O peggio, che non potendo sgorgare da quella fistola se ne crei una nuova. Sono preoccupato per questa situazione e non so che fare. Lei che ne pensa? Anche secondo il Suo parere non vale la pena di operare? E nel frattempo come dovrei comportarmi? Grazie per l'attenzione.
Buonasera, potrebbe trattarsi di una fistolizzazione dell’ascesso e per questo sarebbe opportuno sottoporsi ad una ecografia endoanale con sonda a 360° per valutare lo stato attuale della patologia e decidere un adeguato persorso terapeutico. Cordiali saluti
Nella cura della ragade anale ha una logica usare gel rettale a base di diosmina e in caso affermativo come va applicata e per quanto tempo?E' più utile dell'antrolin o si complementano oppure è più utile, anche per prevenire le recidive, l'antrolin crema rettale? Grazie per la risposta.
La ragade anale è una ferita cronica del canale anale. Può essere curata con diverse terapie locali o con la chirurgia. L’uso della diosmina è indicato nella patologia emorroidale. La terapia medica della ragade dipende dalla sua cronicità e deve essere prescritta dal medico che ha rilevato e diagnosticato la patologia, rimuovendone anche le cause come la stipsi o altri disturbi della defecazione.
Buongiorno professore,mi sono imbattuto casualmente nel suo sito, rimanendo colpito dall'accuratezza e dalla professionalità dei contenuti.Le pongo quindi, di seguito, il mio quesito: Ho 48 anni. sono alto 1.70, peso 65 kg (negli ultimi mesi ho perso 3-4 kg, ma credo a causa di attività sportiva) e da diverso tempo sto soffrendo di problemi legati all'intestino.Premetto di essere affetto da 5-6 anni da reflusso, di essere un soggetto emotivo ed ansioso e di essere sottoposto a costante stress (per motivi madico-familiari) da circa 10 anni.I sintomi sono i seguenti:- dolore non forte, più o meno fisso, sul lato sx del colon (fianco sinistro, a volte con percezione laterale)- il dolore, a seconda della posizione, si tramuta in una sensazione di "peso" costante- spesso ho la pancia gonfia, con frequente meteorismo e saltuari borborigmi- alla palpazione, avverto dolore nella parte terminale del colon (lato sx, zona appendice)- ho spesso la bocca amara o con sensazione "metallica"- ultimamente l'evacuazione avviene circa 2-3 volte al dì, con feci molli e maleodoranti, e sensazione di incompletezza- visivamente non ho mai riscontrato sangue, neanche sulla carta igienica. Le feci sono nastriformi ed hanno colorazione medio-chiara- da diverso tempo avverto sempre brividi di freddo, come provenissero dalla parte bassa della schiena, non riesco mai a scaldarmi- negli ultimi giorni la mia temperatura corporea è un pochino più alta del normale (36,7 - 37 *C), ma fino a pochi giorni fa scendevo a 35- Circa un anno fa ho avuto un episodio simile, ma con sintomi più leggeri e meno duraturi - Nello stesso periodo avevo anche avuto la Candida (orale) che ho curato con "Yalpac". Non ne ho mai verificato la presenza a livello intestinale.Oggi mi sono recato ad effettuare degli esami del sangue (emocromo, ves, pcr) e delle feci (ricerca sangue, sviluppo batterico, miceti ecc.), ma per i risultati, visto il periodo di festività, sarà necessario attendere.Visto tutto quello che si sente in giro, sono estremamente preoccupato, ma vorrei evitare di immergermi in facili autodiagnosi o, peggio, immergermi nelle informazioni incontrollate della rete.Per questo mi rivolgo a lei, richiedendole cortesemente un'opinione ed un consiglio sul da farsi.Chiaramente, la mia speranza è almeno quella di allontanare l'ipotesi di patologie maligne, Posso pensare ad una sindrome del colon irritabile?Complimentandomi nuovamente per la professionalità, la ringrazio anticipatamente.
Caro Signore,
i sintomi accusati e accuratamente descritti possono far sospettare la presenza di una sindrome del colon irritabile. Pur non sospettando alcuna malattia maligna, sarebbe opportuno comunque porre una diagnosi differenziale con altre patologie del colon quale quella diverticolare, il cui sospetto è dato dal rialzo febbrile e dalla sensazione di freddo e brividi, concomitanti ai disturbi intestinali. Sicuramente l’esito degli esami prescritti potrà essere utile ma, a mio parere, una accurata visita colonproctologica potrebbe essere utile per una migliore definizione diagnostica e per un corretto percorso di terapia.
Buon giorno, ho 54 anni e da qualche tempo ho difficoltà nel defecare, mi si forma un tappo che essendo comunque morbido alla fine riesco in qualche modo ad espellerlo, anche se la sensazione è che all'interno vi siano ancora delle feci. Mi domando e chiedo, cosa è consigliabile fare?
Cara Signora, la prima cosa da fare è una visita colonproctologica per giungere ad una diagnosi di causa dei suoi disturbi e quindi procedere ad una corretta terapia.
Egr.Dottore,sono stato sottoposto ad intervento Milligan Morgan di emorroidi il 2 dicembre 2013. Ad oggi persiste indolensimento e difficolta' ad evacuare, con forti contrazioni di stimolo, che avviene solo con l'aiuto di clisma di glicerolo.E' normale?Quanto tempo durano questi sintomi?Grazie
Caro Signore, purtroppo non mi sembra un decorso regolare dopo 30 giorni dall’intervento. Consulti il chirurgo che visitandola potrà comprendere la causa dei suoi sintomi e indicare una adeguata terapia.
Mi è stato diagnosticato un prolasso mucoso rettale di terzo grado, responsabile dei bruciori che avverto nel canale ano-rettale. Qual è il tipo di intervento a cui debbo ricorrere? Grazie per la risposta
Caro Signore,
esistono varie tecniche chirurgiche per la correzione di un prolasso mucoso del retto. La scelta dell’intervento dipende innanzitutto dalla esperienza del chirurgo e dalla gravità del prolasso, nonché dai sintomi riferiti dal paziente. Prima di far ricorso alla chirurgia sarebbe comunque necessario comprendere la causa del prolasso e cercare di curarla, in questo modo si potrebbero evitare recidive e complicazioni.
Ho 64 anni, ho un prolasso rettale interno, il mio problema principale ho un bruciore perineale continuo, che mi rende una vita precaria, puo' essere il prolasso responsabile del disturbo? grazie
Caro Signore, non credo che i suoi sintomi possano essere legati al prolasso rettale interno. E’ probabile che i suoi sintomi dipendano da altre patologie che andrebbero ben individuate per una corretta terapia.
Scusatemi dottore ho un problema da parecchi anni,ogni tanto quando vado in bagno a defecare noto su carta igienica qualche gocciolina di sangue e ho bruciori anche nel lavarmi ma dopo un pò di giorni sparisce mapoi lo stesso problema dopo un mese e ultimamente ho anche dolori su una parte delľ ano proprio la parte sotto i testicoli,mi brucia e fa male e ho visto che è di colora rosso..cosa posso avere?sono preoccupato.spero di avere vostre notizie
Caro Signore,
potrebbe trattarsi di una dermatite, infiammazione della pelle. Consulti il medico di fiducia o uno specialista proctologo per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.
gent.mo dott.Nicastro, da alcuni giorni soffro di prurito e bruciore anale accompagnato da dolore interno. Tali sintomi possono essere ricollegati al polipo fibrotico e alle emorroidi da Lei diagnosticati durante la visita effettuata presso il centro Mater Amabilis di Lamezia T.? E' il caso di riprendere la terapia da Lei prescrittami (pentacol 800 cp., enterolactis plus, rectalgan , propast)? E comunque vorrei effettuare una visita di controllo presso il LIFE CENTER di Amantea. Quando effettuerà le visita presso il suddetto centro? Grazie infinite
Caro Signor Fragale,
può riprendere la terapia da me prescritta, soprattutto se ha avuto dei benefici la prima volta che l’ha seguita. Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti a gennaio saranno il 16 e 17 Gennaio e potrà telefonare alla segreteria di Roma (0665975188) per avere l’appuntamento. Grazie per la fiducia
Salve!!mia mamma soffre di emorroidi da diversi anni per paura non si e mai voluta rivolgere af uno specialista. La sua condizione e peggiorata e vorrei poterla aiutare. Sapreste indicarmi uno specialista in provincia di Latina? ?? Noi stiamo a TerracinaGrazie in anticipo
cara Signora,
come potrà leggere sul mio sito io visito a Latina e se lo ritenesse opportuno potrà telefonare alla segretaria per prendere un appuntamento per sua madre.
quest'estate,in seguito ad uno stato emotivo intenso che mi ha portato a mangiare meno, sono dimagrita 3 kg in 15 giorni.Non ho più ripreso peso anche se mangio un po' di più,inoltre faccio attività fisica due volte la settimana (aerobica ).Talvolta riscontro sangue dopo defecazione sotto sforzo. ho 61 anni ed ho fatto la colonscopia 2 anni fa. mi sono stati diagnosticati dei diverticoli al sigma.seguo una dieta evitando ciò che può farmi male, ma non sono molto scrupolosa.Inoltre assumo, ma non sono costante, pillole di Normix 7 gg. al mese e fermenti lattici.Le chiedo: è possibile che abbia un tumore anche se ho fatto la colonscopia che lo ha escluso?
Cara Signora,
non posso affermare o meno se lei soffre di un tumore al colon, sarebbe poco etico e professionale. Posso solo consigliarle di seguire con maggiore scrupolo quanto prescritto dai medici per la cura della malattia diverticolare. Potrebbe essere opportuno comprendere quale patologia anale possa provocare le perdite di sangue quando lei esegue degli sforzi per defecare e per questo le consiglio una visita colonproctologica.
Quest'estate, in seguito ad uno stato emotivo intenso che mi ha portato a mangiare meno, sono dimagrita 3 kg in 15 giorni. Non ho più ripreso peso anche se mangio un po' di più, inoltre faccio attività fisica due volte la settimana (aerobica ).Talvolta riscontro sangue dopo defecazione sotto sforzo. Ho 61 anni ed ho fatto la colonscopia 2 anni fa. Mi sono stati diagnosticati dei diverticoli al sigma. Seguo una dieta evitando ciò che può farmi male, ma non sono molto scrupolosa. Inoltre assumo, ma non sono costante, pillole di Normix 7 gg. al mese e fermenti lattici. Le chiedo: è possibile che abbia un tumore anche se ho fatto la colonscopia che lo ha escluso?
Cara Signora, non posso dare una risposta alla sua domanda. Affermare o smentire se lei sia affetta o meno di un tumore al colon in base a quanto descritto nella sua email è impossibile, ma sono possibili alcune considerazioni cliniche non secondarie. Lei dovrebbe essere più costante nella cura della malattia diverticolare, nello stesso modo in cui segue l’attività fisica (assolutamente necessaria per mantenere un buon stato di salute, ma questa dipende anche dalla cura delle malattie esistenti). Il suo dimagrimento potrebbe dipendere dalla alimentazione e il non recupero del peso anche dalla attività sportiva che svolge. Le perdite di sangue alla defecazione difficoltosa potrebbero dipendere da una patologia anale e la colonscopia eseguita due anni fa potrebbe considerarsi sufficiente ad escludere patologie tumorali, ma è necessario comunque ripeterla ogni 5 anni insieme alla annuale ricerca del sangue occulto nelle feci.
Buongiorno Dottore, sono una donna di 36 anni che da una decina di anni soffre di colon irritabile, a suo tempo ho fatto ecografie addominali e colonscopia con esiti negativi. Nell'ultimo periodo però il disturbo si è modificato, avendo un dolore sordo, quasi come un peso, sopra l'ombelico, non saprei dire se è stomaco o colon. Si tratta più di un fastidio, come una morsa che si attenua con le frequenti eruttazioni presenti. L'appetito continua ad essere regolare e quindi non viene invalidato dal disturbo, tuttavia vorrei capire se ciò può essere sempre attinente al colon irritabile o può riferirsi a una gastrite. Premetto che non ho nausea, bruciori, o acidità. Grazie e cordiali saluti Michela
Cara Signora Campanella,
i disturbi descritti sembrano avere una origine gastrica, o del tratto alto dell’apparato degerente, e non prettamente colica.
Nel mese di giugno 2013 mi è stato diagnosticato un tumore al colon classificato al terzo stadio, nel successivo mese di luglio ho subito l'asportazione del colon lasciandomi il retto e procedendo ad una ileostomia temporanea. La domanda è questa: quando nel prossimo mese di marzo 2014 mi toglieranno l'ileostomia, PUR AVENDO IL RETTO INTATTO, sarò incontinente fecale? se si, quali accorgimenti posso tenere per non essere schiavo del pannolone? Grazie per la cortese risposta e cordiali saluti.
Caro Signore,
perché pensare di essere incontinente? Se prima dell’intervento aveva un normale controllo degli sfinteri, non dovrebbe manifestarsi alcuna incontinenza, anche se nell’immediato post-operatorio possono verificarsi piccoli episodi di mancato controllo. Comunque, nella mia esperienza clinica, prima della ricanalizzazione (chiusura della ileostomia) eseguo ai miei pazienti una manometria anorettale, per valutare la funzionalità degli sfinteri anali e, se questi dimostrano segni di deficit, consiglio un breve ciclo di riabilitazione funzionale mediante elettrostimolazione e biofeedback.
Salve,la contatto riguardo un problema che riguarda il mio bimbo di 3 anni e mezzo. Soffre di stitichezza da quando e' piccolo ma la cosa che mi preoccupa di più e' che da 6 mesi quando le sue feci sono dure e caprine noto la presenza di sangue, sono stata da un suo collega che ha notato un prolassetto mi ha detto che ancora non sono vere e proprie emorroidi ma quando il bimbo si sforza lacera la mucosa. La terapia e' l'onligol e in effetti quando evacua ogni giorno il sangue non c'è ma se salta i due giorni le feci presentano sangue rosso. Vorrei un suo parere xche' questo sangue mi spaventa.cordiali saluti
Cara Signora,
nei bambini la stipsi non è una evenienza rara. Curare l’alimentazione, invogliarli a bere molta acqua e, se necessario, somministrare macrogol o fibre, aiutano a risolvere la stipsi. Il passaggio di feci dure può provocare lacerazioni dell’ano che provocano perdite ematiche che, come è logico, preoccupano i genitori. Oltre a curare la stipsi è necessario curare anche queste ferite anali che spesso provocano dolore, innescando un meccanismo di difesa a sua volta causa di stipsi, o meglio il bambino, nonostante lo stimolo, evita di evacuare per non provare dolore.
Buonasera dott nicastro sono un ragazzo di 20 anni sono molto ansioso ed emotivo . Da quasi due anni ho un dolore al colon come un peso...ho fatto sia la colonoscopia che la gastro e non é risultato niente..secondo voi cosa potrebbe essere
Caro Francesco,
potrebbe trattarsi di una sindrome del colon irritabile. Consulti uno specialista colonproctologo che confermata la diagnosi con una accurata visita, potrà consigliare un adeguato percorso di terapia.
Egregio dott. NICASTRO .. Sono una donna di 52 anni ...Dieci anni fa mi fu asportato l utero x problema di fibroma e dopo 5 anni dall intervento cominciai ad avere fastidi al retto mi fu praticata una rettoscopia + visita rettale ma entrambi con esito negativo e dopo tante terapie tra cui clisteri e supposte riuscii a stare bn con il topster supposte e asacol supposte .Adesso dopo 5 anni mi e scomparso questo fastidio rettale ho fatto di nuovo visita rettale e rettoscopia . dalla rettoscopia mi hanno diagnosticato piccole emorroidi ma insignificante poi ho eeguito una defecografia e da questo esame e stato diagnosticato il mio problema . la diagnosi e questa...ESAME ESEGIUTO PREVIA CONTEMPORANEA OPACIZZAZIONE DELLE ANSE DIGIUNO-ILEALI DELLA VAGINA E DELL AMPOLLA RETTALE.BUONA LA DISTENSIBILITA'DELL AMPOLLA RETTALE.ASSENZA DI PERDITA INVOLONTARIA DI CONTRASTO NEL PASSAGGIO DAL CLINO ALL ORTOSTATISMO.BUONA LA FUNZIONALITA' DELLA FIONDA PUBO-RETTALE NELLA FASE DI CONTRAZIONE ,INCOMPLETO IL RILASCIAMENTO IN PONZAMENTO.SPINTA EVACUATIVA PARZIALMENTE EFFICACE CON VUOTAMENTO RAPIDO MA INCOMPLETO E FRAMMENTARIO PER INCOSTANTE RILASCIAMENTO DELLA FIONDA PUBO-RETTALE CUI CONCOMITA PICCOLO RETTOCELE POSTERIORE.PROGRESSIVA INTERPOSIZIONE DI ANSE ILEALI NELLO SPAZIO RETTO-VESCICALE CON PROGRESSIONE FINO ALLA VOLTA VAGINALE.ORIZZONTALIZZAZIONE DELL ASSE VAGINALE.CADUTA DEL PIANO PERIANALE.La prego cortesemente se e possibile di potermi aiutare e darmi un consiglio su cio' ke posso fare x allieviare questo fastidio . in attesa di una vostra risposta La ringrazio di cuore e vi porgo distinti saluti
Cara Signora,
i disturbi da lei accusati, potrebbero dipendere dalle alterazioni messe in evidenza dalla defeco grafia e principalmente dalla discesa del pavimento pelvico. A mio parere questi sintomi possono essere curati con una adeguato riabilitazione del pavimento pelvico mediante elettrostimolazione e biofeedback.
Buongiorno dr Nicastro.Volevo chiederle un suo parere: tre settimane fa mi sono operato di voluminose emorroidi di III grado, con metodo Thd e mucopessia. Il decorso post operatorio è stato ottimo fino a stasera: ero seduto in ufficio (da molte ore), poi all'improvviso ho avuto la sensazione che dovesse uscire un po' di aria, invece poi è uscita una discreta quantità di sangue rosso vivo, nelle ore successive ho finito di svuotare il sangue rimasto dentro (infatti era un po' + scuro).Secondo Lei questo episodio di sanguinamento a distanza di 3 settimane dal Thd e non avvenuto in corrispondenza di uno sforzo (ero seduto) che significato puó avere? Da cosa puó essere dipeso? Grazie in anticipo per la sua consulenza, Alessandro
Caro Signore,
probabilmente le perdite ematiche potrebbero dipendere dalla lacerazione della mucosa rettale suturata nella esecuzione della dearterializzazione con mucopessia. Se le perdite ematiche dovessero persistere, soprattutto se copiose, consulti il chirurgo che ha eseguito l’intervento per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
vorrei sapere cosa significa questa diagnosi dopo l'esame PET:area focale diamentata captazione moderata al livello del tracciante metabolico colon sinistro meritevole di valutazione endoscopica
Cara Signora,
la PET mette in evidenza una neoformazione a livello del colon che andrebbe valutata direttamente con una colonscopia. La PET solitamente è un esame utilizzato per svelare la presenza di lesioni tumorali secondarie, in questo caso pone dei dubbi e il medico propone un esame diretto per una conferma diagnostica.
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