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Le riassumo brevemente la situazione, ossia il mio quadro clinico e le mie vicissitudini da tre anni a questa parte. Tutto è iniziato nel mese di Giugno del 2004. Durante una vacanza a Roma sono stata punta da degli insetti che mi hanno causato degli enormi ematomi sugli arti superiori ed inferiori. Tornata a casa in Sardegna non ho avuto altri problemi sino al mese di Agosto quando sono iniziati i sintomi veri e propri. Ho avuto per tre mesi la febbre molto alta (39°-41°) incurabile con antipiretici e macchie violacee su interno coscia e braccia. Sono stata ricoverata al Policlinico di Cagliari per diversi mesi. Sono stata sottoposta a cure con tutti gli antibiotici e antinfiammatori conosciuti senza alcun risultato positivo. Mi è stata somministrata una cura antibiotica con gli stessi risultati delle altre. Per i primi giorni le cure parevano funzionare ma poi la febbre rincominciava più violenta e stremante. Gli esami del sangue hanno rivelato VES e PCR alterati (l'ultimo anchea 60), leucociti sino a 32.000, fibrinogeno sino a 900 ed altre alterazioni varie. Potrei scrivere innumerevoli pagine con questi dati ma ho delle cartelle compilate egregiamente da professionisti (qualora dovessero servire). La leucocitosi ha portato i medici ad effettuarmi il prelievo del midollo (per escludere leucemie e linfomi): risultato negativo, per fortuna! Ho avuto tantissime ipotesi di diagnosi, nessuna delle quali mai confermata. Sono stata sottoposta a trasfusioni di sangue ed immunoglobuline (pare io abbia avuto una aplasia midollare da farmaco). Purtroppo posso parlarle della mia malattia per come la conosco. Dopo circa quattro mesi ho lasciato il policlinico per provare a riprendere la mia vita. Impossibile perché la malattia non me lo ha concesso. Dopo aver scartato diverse diagnosi ed avermi sottoposta a interminabili cure farmacologiche con conseguente aplasia midollare e trasfusioni, i medici che mi curavano avrebbero voluto sottopormi al bolo di cortisone in via sperimentale. Non si è potuto fare poiché, dopo l'ennesima diagnosi (morbo di Crohn), in attesa della telefonata per ricoverarmi e sottopormi alla colonscopia, sono passati tre mesi. La mia reumatologa, con l'accordo del Policlinico, ha pensato che potessi avere il Morbo di Still (a causa dei forti dolori articolari "migranti" che avevo) e mi ha sottoposta a 2 mesi di Ciclosporina. Inutile. A seguire, nel reparto Malattie Infettive dell'Ospedale di Sassari, è venuta la Febbre Mediterranea Familiare con cura a base di Colchicina per un mese .Inutile. La Sindrome di Sweet è stata lo scalino successivo per la quale ho dovuto sottopormi a prelievo cutaneo. Inutile. Ho effettuato numerose TAC e Risonanze ed anche i Leucociti Marcati (che si sono soffermati soltanto su un dente e sulla fossa eliaca destra). A questo proposito ho subito un intervento di Laparoscopia esplorativa che non ha rivelato nulla. Ho contattato tantissimi medici tra cui un noto professore del Microcitemico di Cagliari che ha pensato di farmi effettuare alcuni esami genetici presso la struttura sarda per poi inviarli al Gaslini. Purtroppo non c'è stata la disponibilità del mio medico curante. I forti dolori e la febbre persistente mi hanno fatto contattare un eccellente ginecologo della mia città, il quale, dopo una visita, ha deciso di praticarmi una seconda laparoscopia esplorativa. E' stata una fortuna perché, dopo tanto tempo, abbiamo forse trovato un focolaio infettivo. La mia MILZA presenta formazioni bollose (ascessi secondo chi l'ha visionata) sulla superficie. Il ginecologo ci ha consigliato di trovare un bravo chirurgo per effettuare una splenectomia, sostenendo modestamente di non essere competente in questo campo. Parte così una nuova avventura che non mi da pace. Ho contattato diversi chirurghi anche fuori dalla Sardegna (alcuni non hanno nemmeno risposto alla mia richiesta di prenotazione visita), ma tutti hanno preteso un consulto, con successiva autorizzazione all'intervento, da parte di un ematologo, sostenendo che ad esso compete la milza. Così ho contattato ben due ematologi di Cagliari che non hanno saputo darmi nessun genere di risposta. Dopo un ricovero a Roma, senza esito alcuno, ho ottenuto un certificato attestante la necessità di effettuare un'altra laparoscopia esplorativa per verificare se ancora ci fossero le "formazioni bollose".Dopo altre numerose visite ho trovato un chirurgo che è disposto ad effettuarmi la biopsia sulle bolle. La biopsia è stata effettuata la settimana scorsa, le bolle (come le chiamo io) sono ancora presenti. Secondo l'esame istologico sono delle cisti sierose.Secondo voi, la splenectomia può essere indicata?Può essere la causa di tutto questo? grazie

Cara Sig.ra Valeria,
le confermo che il suo caso clinico non è facile e non penso che le cisti sierose della milza possono aver provocato quanto è successo. Dare l’indicazione alla splenectomia senza un evidente stato di malattia ascessuale è difficile e la decisione è solo del chirurgo e della paziente. Auguri

Ho 38 anni, ho scoperto di avere un infezione dello sperma in occasione del tentativo di avere un secondo figlio nel maggio 2005, associata ad un varicocele poi operato. Allora l’urologo mi ha dato in tre occasioni 5gg di Ciproxin 500 mg.A febbraio 2006 continuavo ad avere l’infezione sempre dovuta al germe E. Coli, un altro urologo mi ha dato 20 gg di Ciproxin 750; al termine di questa terapia ho avuto una fase acuta accompagnata da febbre e da sangue nelle urine che mi ha portato ad ricovero nell’aprile 2006.Da aprile ho preso quasi ininterrottamente Bassado (15gg), Unidrox (10gg), Bactrim 15gg e Velamox 15gg associati a supposte a 30gg di supposte di Mictasone; poi dopo una nuova spermiocoltura positiva ho preso 7gg di Maxivanil e Noroxin; dopo ancora positiva, stavolta si è associato anche l’Enterococco Fecalis, ho preso del Normix per 2gg, Yovis per 20gg. E Keraflox per 15gg., ma sono sempre al punto di partenza. L’unico sintomo è un bruciore durante l’eiaculazione; ad una ecografia si rileva la prostata ingrossata con delle calcificazione e delle formazioni cistiche, e il mancato svuotamento completo della vescica. Successivamente ho effettuato un ciclo di Rocefin 7GG, Augmentin 10gg, Bactrim 15gg; spermiocoltura negativa ad un mese dalla terapia, ma dopo due mesi è tornata positiva. Dopo ciclo di Ciproxin 750 x 2 al dì per 15gg, e bactrim per altri 15gg; spermiocoltura sempre positiva. Ciclo di Imipen 2 fiale al dì e 20 di Levoxacin, spermiocoltura sempre positiva. Sono stato da un altro urologo a Roma e mi ha dato solo dell’Omnic 0,4 per un anno, per un lieve registrimento uretro-cervicale. Dopo 20 gg. Dall’inizio dell’Omnic spermiocoltura negativa, dopo nuovamente positiva. Vorrei sapere cosa mi resta da fare.Vorrei sapere se occorre fare delle indagini intestinali, come la rettoscopia e se potrebbero esserci delle cause che favoriscono il passagio del Coli dall'intestino alla prostata. Dimenticavo le terapie antibiotiche sono sempre state accompagnate da due bustine di Yovis 1 g al giorno.

Caro Sig. Vitantonio,
chiedo scusa per la tardiva risposta. Il mio consiglio e’ quello di eseguire una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale in quanto spesso la patologia ano-rettale e’ complicata con patologie urologiche e le sue infezioni sono sempre state di origine intestinale. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
Cari saluti

Buongiorno Dottore, sono un ragazzo di 19 anni e questa mattina ho notato la presenza di sangue rosso vivo nelle feci e ora ogni tanto sento di dover andare in bagno ed espello solamente qualche goccia di sangue e basta di che si tratta? devo preoccuparmi seriamente? attendo cortesemente risposta grazie per la Sua disponibilità

Caro Signor Nicola,
la presenza di sangue vivo alla defecazione può essere indice di differenti patologie ano-rettali, la maggiorparte benigne anche in relazione alla sua giovane età. Comunque è meglio sottoporsi ad una visita specialistica con videoproctoscopia per definire la diagnosi (emorroidi? ragade?).
Cari saluti

Egregio dottore Attilio Nicastro sono Luciana , ho 53 anni,insegno presso un liceo classico, le scrivo per essere aiutata a comprendere. Giorno 3 dicembre mi è stato asportato un polipo del canale anale già tipizzato istologicamente. (Dall'esame istologico è risultata la seguente diagnosi: frammento di mucosa anale sedi di flogosi aspecifica e frammento di polipo iperplastico del colon). Prima dell'intervento non ho mai avuto nulla "fuori" del canale anale. (Durante la defecazione usciva il polipo anale che riportavo, dopo, facilmente in sede). Immediatamente dopo l'intervento (avvenuto con tecnica tradizionale, tramite divaricatore) toccandomi ho notato, una "losanga" sporgente,dura, compatta, arrossata che sporgeva fuori dall'ano.(A cinque giorni dall'intervento mi dà ancora enomemente fastidio e permane invariata) Il dottore che ha effettuato l'intervento mi ha detto che si trattava di emorroidi procidenti, mi ha prescritto Venoruton compresse (n°3 al giorno) e gel (n° 2 applicazioni) e mi ha detto di provare a ridurla spingendola verso l'interno. Sto seguendo la prescrizione, senza alcun risultato. Il mio intuito mi dice che le cose stanno diversamente.Le sarei immensamente riconoscente se volesse aiutarmi a comprendere meglio.

Cara Signora Luciana,
è possibile una emorroide prolassata dopo un intervento sull’ano, ma questa doveva essere già presente prima dell’intervento. Inoltre il polipo stava nella stessa posizione dell’emorroide? Non per sfiducia ma una Videoproctoscopia digitale potrebbe derimere ogni lecito dubbio.
Cari saluti

Gent.mo Dott.re; Sono una ragazza di 23 anni che da circa un mese soffre di forti dolori allo stomaco e alla pancia. Le spiego meglio: precedentemente, circa 3 anni fa, ho subito un'appendicectomia , la quale mi ha portato in seguito lievi disturbi al colon, per spiegarmi meglio, da che andavo in bagno un giorno si e un giorno no, poi andavo anche 2 volte al giorno. Da circa un mese soffro, prima in maniera latente, poi sempre più forti, di dolori allo stomaco e alla pancia (simili ai dolori dovuti ad una forte stitichezza), nausea e vomito (nonostante un'alimentazione povera di condimenti) e una diarrea, non completamente liquida, dovuta anche al fatto che non mangio sregolato e che quello che mangio spesse volte lo rimetto. La cosa che mi preoccupa di più è la temperatura,che oscilla sempre dai 37.1 ai 37.6 .All'inizio riconducevo all'influenza tutti questi sintomi, ma non credo che l'influenza duri più di un mese. Sono in sovrappeso, e sono dimagrita 6,5kg in questo mese. Ora, leggendo le sue risposte esaurienti, volevo sapere il suo parere, se non chiedo troppo, ed eventualmente quale problema supporre e i relativi esami clinici da effettuare. La ringrazio anticipatamente, sicura di una sua repentina risposta. Mi scuso forse per la proprietà di linguaggio usata male, ma questa situazione mi sta preoccupando oltremodo.

Cara Signora Laura,
la particolarità dei suoi sintomi impone prima di tutto una visita specialistica per poter definire, con l’esame clinico, una presunzione diagnostica e solo dopo decidere quali esami più specialistici effettuare. Comunque esami preliminari possibili da effettuare sono: l’esame completo delle feci, la coprocoltura e l’esame parassitologico delle feci.
Cari saluti

Buonasera, sono la mamma di un ragazzo di 25 anni di milano. Da più di un anno soffre di prostatite( diagnosticato da 3 urologi).Nonostante varie cure,esame del liquido seminale e vari accorgimenti il problema persiste tanto da non riuscire a lavorare in quanto non riesce a stare seduto per dolore all'ano.Il fastidio si manifesta a volte all'ano,a volte con bruciore al glande e altre volte contemporaneamente.L'ultimo consulto con l'urologo gli ha consigliato una visita da un proctologo.Vorrei poter avere una speranza che questo problema si possa risolvere.Grazie per l'attenzione.

Cara Signora,

sperare di risolvere il problema di salute di suo figlio significa innanzitutto comprendere la causa del dolore che lo sta facendo soffrire. Una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile ai fini diagnostici ma seguendo la storia clinica di suo figlio credo che sia necessario valutare altri parametri di funzionalità del pavimento pelvico non escludendo la valutazione del nervo pudendo.

dopo un anno di stipsi e ho un dolicocolon hanno riscontrato piu prolassi mucosi con rettocele di 8 cm. che tipo di intervento dovrei fare?? e perche' e' successa questa cosa? premetto che ho 25 anni grazie

Cara Signora,

è difficile stabilire perché tutto questo è successo. Probabilmente gli sforzi ripetuti per poter evacuare hanno portato ad una alterazione della muscolatura del pavimento pelvico. Mi sembra difficile che questo possa stabilirsi a 25 anni e con solo un anno di storia di stipsi. Una mia personale riflessione è che sempre più frequentemente vedo scritte queste diagnosi che poi non risultano all’esame clinico della persona sofferente e sono diagnosi fatte solo per giustificare un intervento molto di moda, quale quello probabilmente a lei consigliato. A miomparere andrebbe ben investigata la causa della sua stipsi e prima di procedere ad interventi chirurgici più o meno fantasiosi provare a curare adeguatamente il transito intestinale e in caso il pavimento pelvico.

Salve dottore sono un ragazzo di 22 anni, e ultimamente quando vado in bagno vedo delle striature di sangue rosso vivo sulle feci. L'ho fatto presente al medico di famiglia e mi ha prescritto la pomata neuflan. Ha funzionato,però adesso sono punto e da capo c'e di nuovo il sangue sulle feci.come mai? grazie dottore

La presenza di sangue nelle feci è sempre un sintomo di allarme. Le perdite ematiche dall’ano possono dipendere da tante patologie, nella maggior parte dei casi del tutto benigne. Nelle persone giovani comunque bisogna porre una maggiore attenzione a quelle che sono le patologie infiammatorie del retto come la proctite e la rettocolite. Spero che il medico curante prima di prescrivere una pomata antiemorroidale ha fatto una adeguata diagnosi, eseguendo una visita. Se così non è stato le consiglio di sottoporsi ad una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Salve da tempo avevo problemi di stipsi,solo che ultimamente ho avuto grosse difficolta' ad evacuare avvertivo dolore all'ano e al passaggio delle feci sentivo come aghi.inizialmente vedevo sulla carta dei puntini di sangue ora mi sono rivolta dal medico e mi ha prescritto pomata ruscoroid ho notato un lieve benessere..solo che dopo un paio di giorni andando in bagno ho notato tra le feci sangue e non puntini di sangue avverto dolore a volte si alterna prurito alternato a bruciore....mi preoccupo nel caso non fosse emorroidi...cordiali saluti

Cara Signora,

i suoi sintomi possono essere dovuti ad una patologia diversa da quella emorroidaria e nello specifico alla presenza di una ragade. Questo potrebbe spiegare perché la pomata prescritta non da molti benefici. Il mio consiglio è di sottoporsi a visita colonproctologica completata con un esame endoscopico di base quale l’anoscopia o una anorettoscopia, meglio una videoproctoscopia digitale, per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.

Gentile dott.re buonasera sono una donna di 39 in piena "crisi esistenziale" per la recente diagnosi seguita a defecografia, eseguita con opacizzazione con bario a elevata densità somministrato per via anale e orale, e con seguente referto: "... Si dimostra una buona distendibilità dell'ampolla rettale. La giunzione rettoanale è situata a riposo superiormente al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche e subisce una regolare escursione durante le manovre dinamiche. Non sono stati osservati fenomeni di incontinenza nel passaggio dalla posizione decubito a quella in ortostatismo e sotto i colpi di tosse. Il pavimento pelvico e normo resistente durante la prova dinamica. La fase defecografica, valutata mediante la tecnica digitale, ha evidenziato un aumentato tempo di apertura del canale anale e disvuotamento dell'ampolla rettale che risulta incompleto. Sulla parte posteriore del retto è presente un'incisura ad ampio raggio che si riduce parzialmente durante la fase defecografica ed è compatibile con un difettoso rilasciamneto della fionda puborettale. é presente un rettocele anteriore di 4 cm in cui ristagna il bario. Regolare il calibro del canele anale."Premettendo che sono nullipara e sottopeso per passate problematiche alimentari ora superate, con uno stile alimentare definibile flexitariano ovvero prevalentemente vegetariono ma con qalche trasgressione ittica, soffro da sempre di stipsi (anche da bambina) che da un paio d'anni si traducono anche in incompleta evacuazione che mi costringe dover ricorrere a manovre manuali abbastanza gravose per chi vive di sempre di corsa ed è pendolare. Il chirurgo al quale mi sono rivolta mi a propsto un ciclo di terapia riabilitativa seguito da STARR; per la prima proposta a parte il costo (sono una precaria) tutto sommato sono d'accordo ma la seconda mi lascia interdetta (vista la dubbia fama) e non poco dimorosa di finire di male in peggio. La prego mi dia un consiglio: ho già avuto tanti problemi nella vita un altro ancora proprio NON LO SOPPORTEREI. La ringrazio fin d'ora per il consiglio che vorrà potrà darmi.D.V.

Cara Signora,

i disturbi della defecazione e la stipsi riconoscono diverse cause. Nella sua lettera dice di soffrire di stipsi da molti anni e questo potrebbe dipendere da una causa colica mentre i disturbi dell’espulsione da una causa rettale (rettocele). Mentre questa seconda causa potrebbe avvalersi di una adeguata e corretta terapia di riabilitazione del pavimento pelvico la prima causa andrebbe curata in diverso modo, comprendendo se esiste un rallentato transito e quale è la causa.  A mio parere l’intervento proposto non risolve i suoi problemi di stipsi e questo sintomo andrebbe ben indagato per un corretto percorso di terapia.

Gentilissimo Professore, dopo aver letto alcune problematiche di altri "sfortunati" mi sono permesso di chiedergli un chiarimento,sono stato da un Proctologo che mi ha diagnosticato una Ragade ore 6 con fistola perianale cronica con pus e sangue.Che intervento mi consiglia? Devo fare prima la Fistolografia?La ringrazio anticipatamente per il suo consiglio.

Caro Signore,

l’ormai la fistulografia è considerato un esame obsoleto sostituito dalla ecografia endoanale con sonda rotante. Questo esame, poco invasivo, permette di identificare il decorso della fistola e permette al chirurgo di pianificare  un corretto intervento chirurgico.

gent.le dottore,mi chiamo Paola, ho 42 anni, sono una paziente atassica; da circa un anno soffro di questo problema; avverto la necessità di andare in bagno, ma in fase espulsiva devo fare degli enormi sforzi per riuscirvi; mi è stato diagnosticato un rettocele e dalla rettomanometria un'atrofia del canale anale. Ho fatto anche una coloscopia virtuale dalla quale non è emersa alcuna novità. Cosa posso fare dato che attualmente assumo solo lassativi che però mi aiutano poco e le feci hanno assunto la forma di bucatini?Grazie in anticipo per la risposta

Cara Signora Paola,

l’atassia è una rara forma di patologia neurologica che provoca delle alterazioni sulla muscolatura volontaria non esclusa quella del pavimento pelvico e quindi degli sfinteri anali. Oltre alle terapie convenzionali per la cura della atassia è sempre consigliata una riabilitazione che, con una attenta valutazione clinica, potrebbe essere estesa nel caso specifico alla struttura neuromuscolare del pavimento pelvico.

Salve, mi scuso di già per il disturbo che forse rechero... Volevo porle una domanda su una questione che al giorno d'oggi mi preoccupa. Allora da circa due mesi mi "grattavo" spessissimo sia di giorno la zona anale..ero convinto si trattasse di un fastidio a cui non dare peso..finchè dopo circa due mesi o più ho notato due palline piccole bianche.. da quando le ho notate si sono moltiplicate di cosa si puo trattare? Condilomi o una conseguenza di questo strofinamento continuo? O le due cose possono essere collegate?

Caro Signor Francesco,

secondo quanto lei descrive è probabile che si tratta di condilomi, visti i sintomi e il rapido sviluppo. Consulti un colonproctologo che mediante una visita, completata con la videoproctoscopia digitale, potrà fare una corretta diagnosi e verificare, in caso dsi confermi la presenza di condilomi, la loro eventuale diffusione nel canale anorettale.

 

Buona sera, leggendo alcune risposte mi è parso di capire che le fistule si riformano. Perché accade questo? È possibile che il liquido sia dovuto a qualcos altro? K

la facile recidiva delle fistole e dovuta alla loro complessità e non sempre gli interventi chirurgici possono risolvere il problema infettivo. La minore possibilità al loro riformarsi dipende da una accurata diagnosi e da un intervento più radicale possibile

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