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Ho gran prurito all'ano ho provato ha fare delle foto perché era insopportabile, per capire le cause ho visto delle piaghe rosse in mezzo all'ano e dei vermi mi sto procurando domani vado subito dal medico curante nel frattempo vorrei sapere le cause e la possibile cause..

Caro Signor Vincenzo,

probabilmente ha contratto dei parassiti intestinali, i più frequenti sono gli ossiuri. Le consiglio di eseguire un esame parassitologico fecale per confermare la diagnosi e si faccia consigliare dal suo medico una terapia adeguata.

salve dott attilio nicastro spero sia lei ho le emorroidi le vorrei togliere nel miglior modo possibile e indolore un consiglio grazie

Cara Signora Laura,

esistono varie tecniche terapeutiche per curare la malattia emorroidaria. L’indicazione all’intervento  è legata al grado della patologia emorroidale e alla presenza di sintomi che spesso pregiudicano una buona qualità di vita. Per la patologia emorroidale di grado lieve (I-II), ma sintomatica, possono essere attuate tecniche mininvasive (legatura elastica, HELP, scleroterapia). La patologia di grado III può essere trattata con l’emorroidectomia o con la deraterializzazione (THD, HAL Doppler). La patologia di IV grado, a mio parere trova una unica indicazione, l’emorroidectomia. Fatta questa premessa la risposta alla sua domanda prevede di conoscere l’esatto grado della sua patologia emorroidale, tenendo in considerazione che, come le tecniche mininvasive, anche l’emorroidectomia, se ben condotta, non prevede dolore post operatorio. Le consiglio una visita colonproctologica completata con Videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

soffro di stipsi da alcuni anni,ho 55 anni,e con la menopausa(da 13 anni),e' peggiorata.Sento il bisogno di evacuare,ma non riesco se non con alcune tecniche,come,lavaggi con acqua calda,manipolazioni con dito,per espellere,con molta vergogna e fastidio,ma e' l'unico modo per defecare,pur non sentendomi mai completamente svuotata.Eppure mangio molte fibre,alimenti integrali,frutta e verdura,e bevo almeno 2LT di acqua,ogni giorno,non faccio sport al momento,ma movimento e cammino molto,cosa posso fare per tornare alla normalita'?

Cara Signora Patrizia,

le cause della stipsi sono diverse, prima di tutto alimentari. Da quanto lei descrive è probabile che la sua stipsi possa dipendere da una disfunzione del pavimento pelvico, che altera le dinamiche della defecazione. Proprio per questo sospetto le consiglio di consultare uno specialista colonproctologo che si occupi anche di disfunzioni del pavimento pelvico, per una corretta diagnosi e per stabilire un corretto percorso di terapia, che potrebbe prevedere la riabilitazione della muscolatura pelviperineale .

Buonasera Dott. Nicastro, La scrivo per un mio problema che ormai ho da 5 anni, dolore al fianco destro che avvolte si irradia fin dietro la schiena. Il dolore e' localizzato piu' verso il fegato sotto l'ultima costola, e ho fatto svariate visite, ecografie, colon, tac con contrasto ed esami del sangue e di ruotin. Colon mi hanno trovato diverticoli nel colon sx e dolicocolon, ecografie qualche volta il fegato leggermente ingrossato, tac niente di rilevante solo il lobo dx del fegato piu' grande del normale, ma deducono che sia una cosa costituzionale, le analisi di ruotin tutto nella norma tranne le ggt cge sono piu' alte a 98. Sono un tipo molto ansioso, puo' darmi una mano? In attesa di una Vostra cordiale risposta, colgo l'occasione per salutarla.

Caro Signor Antonio,

i dolori addominali necessitano sempre di una attenta valutazione clinica da parte del medico che mettendo in relazione gli esami eseguiti con una accurata visita, formula una diagnosi e prescrive una adeguata cura. Nel suo caso un mio consiglio diretto risulterebbe superficiale e probabilmente insufficiente e inappropriato. Comunque volendo entrare nel merito della sua domanda è possibile che i suoi sintomi possono essere legati ad una patologia funzionale del colon (colon irritabile?) che complica e si sovrappone ad una patologia riferita dagli esami eseguiti, la diverticolosi del colon. Questa ipotesi andrebbe confermata con la clinica: età, valutazione del suo stato di salute, altre eventuali patologie associate, farmaci assunti, interventi subiti, disturbi della evacuazione ecc. Il Medico dovrebbe poi mettere in relazione gli esami eseguiti con il quadro obiettivo rilevato durante la visita e, solo dopo questi preliminari passaggi, può formulare una diagnosi appropriata a cui farà seguito un adeguato percorso di terapia.

Gentile Dott. Nicastro Le scrivo in merito a mio padre, 68 anni, che ad aprile è stato operato per un adenocarcinoma moderatamente differenziato (pt3 N0 M0) con conseguente ileostomia temporanea, ma senza nessuna chemioterapia. L'8 luglio viene ricanalizzato ma il giorno dopo deve essere di nuovo operato per ricucire i punti interni che avevano ceduto provocandogli un'emorragia interna (due anestesie totali in 24 ore). dopo nove giorni viene dimesso in buone condizioni seppure non evacuasse da tre giornate. Tornato a casa, con un grande appetito, anche se mangiando molto leggero, deve essere ricoverato nuovamente dopo solo due giorni con una diagnosi di SUB OCCLUSIONE INTESTINALE IN ESITI DI POST OPERATORIO. Fortunatamente l'intestino riparte da solo senza bisogno di nessun intervento chirurgico e dopo 5 giorni viene dimesso. Appena sbloccatosi l'intestino per qualche giorno evacuava feci liquide ogni 3-4 ore mentre ora (sono passati solo 3 giorni) si limitano a una volta ogni 1-2 giorni, seppur più formate. Il medico che l'ha operato in una visita di controllo si è limitato a tastargli l'addome dicendo che è tutto ok e prescrivendogli un cucchiaio di olio di vaselina prima di ogni pasto. Mi scuso se mi sono dilungato così tanto ma sono terrorizzato che possa succedere come l'ultima volta, quindi le chiedo se secondo lei può essere normale un decorso così o potrebbe esserci qualche motivo di preoccupazione. Mi scuso nuovamente e la ringrazio in anticipo per la risposta che vorrà darmi.

Caro Signor Alessandro,

alterazioni della canalizzazione a feci e gas sono molto frequenti dopo interventi demolitivi sul grosso intestino. Nel caso di suo padre gli interventi ripetuti, possono essere la causa di alterazione della motilità intestinale che dovrebbero regolarizzarsi nei primi mesi post-operatori. Altre cause possono causare fenomeni sub occlusivi e sono legati a restringimenti (stenosi) dei tratti di ileo e colon operati e poi ricongiunti. Queste stenosi possono essere valutate solo con alcuni esami radiologici (colonTAC) 0 con la colonscopia, ma l’esecuzione di questi esami deve essere valutata dal chirurgo curante che ha una visione più ampia e corretta della situazione clinica del paziente. L’indicazione all’uso di olio di vaselina, per garantirsi il transito intestinale, è usuale e corretta nell’immediato post-operatorio e potrà essere poi variata in un tempo successivo.

di solito vado in bagno con stitichezza poi durante la giornata ho delle perdite di cacca mi accorgo perché sento bruciore e poi vado in bagno per pulirmi e vedo un colore marrone

Caro Signor Massimo,

quello che lei descrive non è una condizione di facile discriminazione. L’imbrattamento o soiling potrebbe essere considerato una incontinenza fecale di lieve entità ma andrebbe ben investigata per comprenderne le cause. La stipsi, soprattutto se causa un difficile o incompleto svuotamento del reto potrebbe favorire il soiling ma potrebbe succedere che se si ammorbidiscono di molto le feci queste potrebbero essere più facilmente non trattenute dall’azione degli sfinteri anali. Le consiglio una visita colonproctologica per comprendere la causa dei suoi sintomi e affrontare un adeguato percorso terapeutico.

 

Buongiorno mi scuso vivamente per disturbo ma ho un dilemma che mi assilla. .Ho fatto la visita presso due dott.proctologici di cui la diagnosi di ambedue due e stata: prolasso mucoemorroido di III con marische marginali..piccolo polipo fibroso del margine.Il primo dott.mi disse che mi asportava anche le marische è il dolore sarebbe stato benissimo sopportabile..il secondo mi ha dato dalle pazza in quanto è dolorosissima l'asportazione marische. .non capisco più nulla ..non so come comportarmi..vorrei gentilmente un suo sincero parere..Distinti saluti

Cara Signora Alessandra,

l’asportazione delle marische solitamente non è un problema e sono asportate contestualmente durante un intervento di emorroidectomia. Il dolore non è dovuto alla escissione di queste lesioni cutanee ma ad altre cause. Il problema è la corretta indicazione alla loro asportazione durante altri tipi di intervento (definiti non invasivi). Comunque ogni chirurgo ha la sua esperienza e la sua coscienza per indicare quale sia la migliore terapia per la persona che ha in cura.

Salve professore, mio marito è affetto da emorroidi sanguinanti. siccome è un cardiopatico e asume terapeia specifica e cardioaspirina vorrei sapere quale tipo di operazione può affrontare e se deve sospendere la cardioaspirina Cordiali saluti

Cara Signora,

la tecnica chirurgica da attuare per curare suo marito dipende dal grado di emorroidi di cui è sofferente. Esistono diverse terapie chirurgiche, anche non invasive, ma la loro attuazione è basata su una corretta diagnosi e possono essere indicate ad esempio nella patologia emorroidale di II e III grado non complicata, mentre a mio parere nella patologia di IV grado l’unico intervento proponibile è l’emorroidectomia, cioè l’asportazione del plesso emorroidale ammalato. La cardiopatia di suo marito non limita le indicazioni all’intervento e magari dovrà essere valutata dall’anestesista, mentre è prudente e indicato sospendere la cardioaspirina almeno 5 giorni prima dall’operazione e riprenderla il giorno successivo.

VOLEVO CHIEDERE UN INFORMAZIONE .MIO FRATELLO E AFFETTO DA POLIPOSI è STATO 5 ANNI FA COLECTOMIZZATO E ORA DI ROUTINE FACCIAMO I CONTROLLI ADESSO DALL'ULTIMO CONTROLLO GLI HANNO TOLTO DEI POLIPI NEL RETTO DOVE LA DIAGNOSI è STATA:LESIONI POLIPOSE TUTTE CON IL QUADRO DELL'ADENOMA TUBOLARE CON DISPLASIA GHIANDOLARE FOCALMENTE DI ALTO GRADO.PER FAVORE QUALCUNO IN TERMINI SEMPLICI MI PUO SPIGARE.è UN SICURO TUMORE SUCCESSIVO?SICCOME NELLA POLIPOSI COME SI SA NON SI RIESCE MAI A TOGLIERE TUTTI I POLIPI QUINDI I PIU PICCOLI RESTANO C'è BISOGNO DI UN INTERVENTO CHIRURGICO?PRECISO CHE LUI HA 28 ANNI.GRAZIE MILLE A TUTTI VOI CHE MI DARETE UNA RISPOSTA.

Caro Signore,

il polipo adenomatoso tubolare o villoso è un tumore benigno che può degenerare in maligno se non è asportato. Il grado di displasia determina questa probabilità di trasformazione e la displasia grave prelude alla definitiva maligna del tumore. Per questo tutti i polipi devono essere asportati e analizzati. Nel caso di suo fratello non è possibile affermare se è necessario un intervento di asportazione del retto (a scopo preventivo) in quanto non ho alcun elemento essenziale per poter dare un giudizio sereno. Il solo dubbio è sul perché questo tratto di intestino è stato risparmiato durante l’intervento di colectomia, probabilmente perché non colpito da malattia e quindi evitare di confezionare una ileostomia definitiva.

Buongiorno dottore se puo'darmi un consiglio saro'breve 2anni fa sono stata operata con metodo longo prolasso rettocele prolasso emorroidiale ma ancora adesso non mi spiego come mai dopo evacuato ho peso dolore piccole contrazioni e tanta aria attualmente sto prendendo fermenti lattici reutarin e integratori koliner ma questo peso l ho sempre e molto fastidioso il medico che mi ha operata dice che si formano feci secche e'da premettere mangio verdure frutta bevo molto lui continua a dire che per lui io qualcosa di sbagliato faccio nell'alimentazione le posso assicurare che non e'cosi'le porgo i miei saluti sperando di una risposta da parte sua arrivederci

Cara Signora Luisa,

presumo che l’intervento subito sia stato proposto per correggere una alterazione anatomica (prolasso mucoemorroidale e rettocele) spesso causa di stipsi espulsiva. Questo sintomo nella maggior parte dei casi è causato da una alterazione della muscolatura del pavimento pelvico, conosciuta come perineo discendente, che si manifesta a sua volta con la presenza di prolasso e rettocele. A mio parere, la sola correzione del rettocele e del prolasso non modifica la funzionalità del pavimento pelvico e questo spiega la persistenza del dolore gravativo e della stipsi. Naturalmente questa può essere dovuta anche ad altre cause, non ultime quelle legate ad una diminuita motilità intestinale che si manifesta con la formazione di feci piccole e dure. Una delle cause principali di alterata motilità intestinale è la sindrome del colon irritabile che è accompagnata a gonfiore addominale, meteorismo e altri sintomi. Nel suo caso, tutte queste variabili andrebbero prese in considerazione e ben valutate e fatta una corretta diagnosi stabilire un corretto percorso di terapia.

Mio padre è stato ricoverato con l'emoglobina a 5 e 7..... Per un emorragia emmoroidiale che aveva sempre nascosto.... Ora le stanno facendo le sacche di sangue già 4... Secondo lei può guarire....con questa cura o avrà sempre emoraggia.....il sangue cheperde è si colore rosso vivo...per favore farmi sapere...grazie in anticipo!!!

Cara Signora Mariella,

le trasfusioni sono necessarie per curare la grave anemia di cui è affetto suo padre ma non cura la patologia emorroidale. Credo che superato questo periodo critico suo padre dovrà subire un intervento chirurgico per  la cura definitiva della patologia emorroidale in modo da evitare altre gravi emorragie e altri episodi di anemia.

Stenosi anale. Buondì gentile dott.Nicastro, le scrivo per avere un parere su una stenosi di 3 grado, diagnosticatami in seguito al permanere di gravi dolori e difficolta a fare una vita normale, dopo aver subito nell'arco di un solo anno, tre interventi: sfinterotomia in seguito a ragade con ipertono, errata e non riuscita in seguito a ecotransanale.Seconda sfinterotomia con thd per emorrodi di III grado. Sembravo migliorare ma il problema è rimasto, e ad Aprile sono stato sottoposto a divilsione anale e nuovo thd per via di emorroidi ancora gonfie e dolenti.Di recente una nuova ecografia transanale non evidenziato fistole e ascessi, ma dopo una TAC si è evinta una stenosi di III grado, che mi da problemi seri alla defecazione, impossibilità a spingere, e svuotamento mai completo, con conseguenti ed accresciuto dolori dopo la defecazione.La causa è, secondo due suoi colleghi nell'eccessivo approccio chirurgico che ha traumatizzato il canale anale.Essendo la stenosi cosi grave, secondo lei è sensato provare i dilatatori, come consigliatomi?I dolori sono notevolissimi, stare seduti è un'impresa, solo sdraiato ho un pò di sollievo.Non so veramente cosa fare,la qualità della vita è inesistente,perfino lavorare e praticare sesso mi causa spasmi e dolori molto forti, anche in zona addominale,subito sopra il pene. Un suo consiglio sarebbe graditissimo, grazie e buone vacanze!

Caro Signor Alessandro,

la sua storia non è di facile interpretazione. Mi spiego, la sfinterotomia non può essere la causa di una stenosi anale, anzi.  La THD è eseguita nel retto e anche se ripetuta, non può essere causa di una stenosi anale, forse del retto ma non del canale anale. Inoltre perché si è dovuto ricorrere ad una tac per fare diagnosi di stenosi quando bastava eseguire una anorettoscopai o meglio una videoproctoscopia digitale? Prima di stabilire una corretta terapia (chirurgica o solo con i dilatatori) a mio parere sarebbe necessario stabilire se la diagnosi di stenosi anale sia corretta, se la stenosi è di origine cicatriziale e quindi post-chirurgica, oppure sia una stenosi funzionale (contrazione o spasmo della muscolatura), ma a mio parere è fondamentale comprendere se i suoi dolori siano determinati da una patologia anale o da altra causa (i mie dubbi su questo sono dettati dalla descrizione del dolore da lei accusato).

Salve dottore volevo sapere se per problemi di emorroidi che ho valutato con colonscopia e'necessario così come mi ha chiesto proctologo fare un ' altra indagine con anoscopia . Non capisco perché non sia sufficiente colonscopia

Cara Signora Sonia,

la colonscopia non studia il canale anale, dove sono posizionati i plessi emorroidali ed è per questo che è indicata l’ano rettoscopia o meglio una videoproctoscopia digitale.

Buongiorno Dottore, le scrivo per mia madre, 88 anni. affetta da eteroplasia del retto. Insieme al medico abbiamo deciso di non intervenire con amputazione del retto, vista l'età avanzata e vari altri problemi di salute (AAA CM 5). Dopo ciclo di radioterapia il tumore risulta ridotto da 3.5cm a 1cm circa. I vari esami non dimostrano per ora coinvolgimenti di altri organi. Ultimamente però soffre molto di infiammazione e dolore in sede anale, con necessità frequente di evacuare (spesso solo stimolo e poche feci). Oltre a fare attenzione all'alimentazione, esistono terapie farmacologiche per tamponare il disagio ed il dolore? La ringrazio per la risposta.

Cara Signora Marzia,

probabilmente i sintomi che stanno facendo soffrire sua madre dipendono dalla radioterapia che ha dato luogo ad una proctite è dermatite attinica. Visto comunque il successo terapeutico della radioterapia bisognerebbe prendere in considerazione l’asportazione del residuo tumorale con un intervento per via trans anale o se possibile endoscopica o con la TEM. Intanto, se confermata la diagnosi di proctite eseguire dei clismi medicati a base di mesalazina.

Egregio Dottore, sono stato operato di emorroidi di IV^grado con tecnina M.M. in data 13 maggio u.s.Da allora continuo ad avvertire dolore alla parte interna dell'ano.Inoltre ho notato la presenza di alcune"marische" che spesso creano fastidio.L'evacuazione quotidiana non è unica ma avviene in due o tre volte. Il giorno 6 luglio ed oggi 14 agosto dopo aver evacuato regolarmente la prima volta, a seguito di nuovo stimolo ho visto che nel water erano presenti delle tracce ematiche, forse perchè ho sforzato? Ma allora esistono ancora problemi come li avevo prima dell'intervento? Ho fatto anche una cura con supposte proctoreparyl e psillogel bustine ultimata proprio ieri. Grazie per quanto potrà dirmi.

Caro Signor Italo,

dopo un intervento di emorroidectomia possono presentarsi diversi problemi legati alla cicatrizzazione delle ferite, alla presenza o meno di edema e infiammazione della zona operata, alla permanenza delle marische. Queste evenienze solitamente regrediscono al massimo in 60 giorni dopo l’intervento e se persistono è necessario stabilire se altre cause possono essere le cause di sintomi quali dolore, perdite di sangue, evacuazione frammentata. Per tale motivo è utile eseguire una anorettoscopia o meglio una videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.

Egregio dottore, ho dei condilomi perianali. Sono stati asportati da un dermatologo dell IDI nel suo ambulatorio privato tramite laser terapia. Ovviamente dopo 20 giorni sono spuntati di nuovo. Essendo Farmacista ed essendo terrorizzata dalla sala operatoria ho deciso di applicare condyline soluz. per 3gg consecutivi . Ora sono nella fase dei 4gg di riposo . La zona trattata e ' diventata tot Bianca e avverto un bruciore atroce. Cosa consiglia ? La ringrazio anticipatamente . Distinti saluti

Cara Signora,

l’uso del farmaco può avere effetti collaterali locali quali una dermatite (anche necrotica) causa di bruciori e altri sintomi correlati. Purtroppo non ci sono molte terapie da attuare in questi casi e bisogna detergere bene la zona con sostanze adeguate (tipo fisian, anonet, ecc.) e attendere la guarigione della cute cercando di alleviare il dolore con l’assunzione di antidolorifici. Sperando che la cura abbia avuto ragione anche sulla presenza dei condilomi.

Mi è stato diagnosticato un prolasso del retto ho 42 e fino ad ora la diagnosi era stata confusa per emorroidi.Ora mi è stato proposto un intervento di asportazione del tessuto senza sutura ma con guarigione di seconda intenzione quindi senza punti dicendomi che sarà un intervento per cui doloroso e che la ferita guarirà in circa 20/25 gg....chiedevo se non ci sono altre metodiche magari meno dolorose e più veloci nella guarigione.grazie e cordiali saluti

Cara Signora,

il prolasso mucoso del retto frequentemente complica la patologia emorroidale di grado elevato ed è possibile nel suo caso parlare di prolasso mucoemorroidale il cui trattamento è una emorroidectomia con contestuale prolassectomia con tecnica aperta. Il decorso post operatorio può essere doloroso ma, a mio parere, se l’intervento è eseguito rispettando le strutture anatomiche il dolore potrebbe non presentarsi e comunque dominato con l’assunzione dei normali antidolorifici. La tecnica aperta prevede la guarigione delle ferite in 25/40 giorni ma se è garantita una evacuazione di feci morbide non si hanno particolari sintomi. È possibile anche valutare, in base alla gravità del prolasso, un intervento di proctopessi e cioè di sospensione e riposizionare ti del prolasso all’interno dell’ampolla rettale e contestuale dearterializzazione dei plessi emorroidali per la correzione della patologia emorroidale. Tale valutazione è comunque legata ad una corretta diagnosi possibile con una accurata visita proctologica e una videoproctoscopia digitale.

Buongiorno, ho avuto una cisti pinolidale nel 2004, a 18 anni, oggi dopo 10 anni si ripresenta. Sono un maschio peloso (moltissimo in quella zona) e nessuno mi aveva detto di tenere rasata l'area nel futuro per evitare una recidiva. L'ho scoperto autonomamente su internet. La prima volta sono stato ricucito e la cosa mi è andata bene, decorso piu breve, poche complicazioni (perdite, vestiti macchiati, etc) insomma, lo stare due mesi fermo è stato semplice da affrontare piuttosto che la pratica della seconda intenzione che leggo in giro sia dolorosa e molto piu lunga da affrontare. Vorrei però sapere, essendo io una caso eccezionale come peluria sul corpo, cosa consiglierebbe per evitare future recidive? Ho letto che con la seconda intenzione le recidive scendono dal 50% al 6%, ma questo anche in individui pelosissimi? Grazie del suo tempo.

Caro Signor Luca,

la recidiva del sinus o cisti pilonidale dipende principalmente dalla non asportazione della patologia. Questa condizione può avvenire sia con la tecnica aperta (frequente) che con la tecnica chiusa. Nel suo caso si può dedurre che la recidiva sia  legata più alla migrazione di un sinus all’interno della zona operata ed è per questo che è consigliabile una attenta o anche definitiva (mediante laser) depilazione della regione operata. Una ecografia della regione sacrococcigea potrebbe essere utile per identificare e localizzare la presenza del sinus in modo da poter stabilire se è possibile effettuare un intervento mininvasivo.

dopo intervento di prolasso rettale nell'anno 2012 con tecnica starr ho soprattutto durante tutta la mattina incontinenza fecale, come mai

Cara Signora Gianna,

putroppo l’intervento di STARR è gravato da complicanze come quella da lei riferita e da molte altre. Le cause dell’incontinenza fecale possono essere diverse e richiedono una attenta valutazione clinica e strumentale. Una visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale è il primo passo da fare per una attenta valutazione dello stato del retto e dell’ano e sarà poi lo specialista ad indicare ulteriori esami quali la manometria anorettale e l’ecografia endoanale con sonda rotante.

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