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salve, sono un ragazzo di 15 anni affetto da una fistole sacro-coccigea fistolizzata. c'è il bisogno tassativo dell'intervento? l'intervento comprende solo nell'aprire il piccolo foro al contorno della base dell'infezione? o un taglio lungo sulla zona interessata? mi è stato detto ke la convalescienza è lunga? sapete è un terrore per me!!
Caro Signor Armando,
la fistola sacrococcigea è una patologia di interesse chirurgico e la sua cura prevede appunto un intervento. Questo consiste non solo nell’asportazione della fistola ma anche della sua causa (sinus pilonidale). Le tecniche operatorie sono diverse ma quella che attuo è la cosidetta tecnica chiusa che consiste nell’asportare tutto il tessuto malato e chiudere la ferita al termine dell’intervento. In questo modo si riducono i tempi di guarigione chirurgica e di convalescenza.
Egregio dottore, le scrivo per l'argomento "SINUS, CISTI E FISTOLE SACROCOCCIGE", è dal 2003 che ne soffro, nel 2006 ho avuto una forte infiammazione e il mio medico ha dovuto solo premere un pochino sulla ciste che subito è fuoriuscito il pus, ma poi devo dire che con l'antibiotico è passato tutto e non ho avuto più problemi sino ad ora... ora che sono alla 37 settimana di gravidanza... mi si è presentato nuovamente il problema, un infiammazione peggiore dell'ultima volta, al tatto si sente e si vede anche un grande rigonfiamento, visto che ho il parto imminente, mi hanno prescritto per ora un antibiotico, augmentin, ma dopo 5 giorni la cosa non migliora... che fare? vorrei un consiglio....grazie
Cara Signora Isabella,
forse la sua patologia andava risolta in un periodo molto più propizio. Al momento attuale potrebbe essere opportuno il drenaggio dell’eventuale ascesso e rimandare un trattamento definitivo della patologia quando avrà terminato anche l’allattamento.
Egr. Dott. ho letto che lei dopo aver operato la fistola pilonidale, preferisce richiudere. Mio marito ne soffre per la prima volta 7 anni fa circa. E' stato operato e ha fatto tutte le medicazioni necessarie. Lei sa tra quali atroci dolori. Due anni fa purtroppo si è ripresentata. Finchè spurgava andava benino però l'anno scorso siamo dovuti andare in pronto soccorso dove lo hanno inciso. Da allora è tutto un gonfia e sgonfia sopportabile. Pochi giorni fa è andato da un medico perchè non può più andare avanti così e questi ci ha prospettato un mese in cui non può nemmeno sedersi e 4 mesi di medicazioni (naturalmente non viene ricucito) e questo perchè la fistola ha ramificato. Quello che vorrei sapere è se esiste una tecnica meno orrible e che assicuri la guarigione. Possibile che non ci sia nè laser nè altro che possa curarla?
Cara Signora Roberta,
nella mia esperienza opero la fistola sacrococcigea con l’asportazione in blocco del tessuto malato e la chiusura della immediata della ferita chirurgica. Questo è un metodo per far guarire la fistola sacrococcigea.
Buongiorno dottore! Sono stata operata tre volte di fistola sacro coccigea, ogni volta era il doppio di grande,l'ultima 15cm. Ad un anno esatto dall'operazione ho dei dolori,tipo pungiglioni o fitte sul punto in cui l'anno scorso la ferita si è riaperta proprio sopra l'ano,perchè infetta. Ho davvero paura, sono dovuta stare a letto per due mesi di fila dato che poi la ferita doveva cicatrizzare da sola... Ci sono dei rimedi oltre l'operazione? o cmq esiste un tipo di operazione "sicura"che eviti le recidive?
Cara Signora Pamela,
il fatto che lei sia stata sottoposta a tre interventi per una fistola sacro coccigea è probabilmente dovuto alla non completa asportazione del sinus pilonidale dacui si origina l’infezione. La sua preoccupazione è lecita e comunque la malattia deve essere curata. Per completezza si sottoponga ad una ecografia della regione presacrale per avere un riscontro della persistenza del sinus. Poi sarà il colonproctologo a decidere quale è il migliore trattamento per risolvere defiitivamente la patologia.
Egr. Dott. Nicastro, Ho trovato il Suo contatto su internet. Volevo chiederLe delle informazioni per quanto riguarda l'intervento di rimozione della fistola sacro coccigea. Si tratta di mio fratello (20 anni) che è gia stato operato una volta circa 3 anni fa, tramite un intervento denominato sistema francese il quale prevede l'asportazione del tessuto infetto attraverso l'applicazione di un liquido di contrasto che permette di identificare l'intero complesso del tessuto infetto, che non prevedeva la chiusura del taglio tramite punti di sutura ma la naturale guarigione del tessuto in questione attraverso una doppia medicazione giornaliera di betadine liquido e acqua ossigenata. (il taglio è stato abbastanza grande) Ora il problema è riapparso, si è ricreata la fistola con un unico canale secernente. A questo punto vorremmo sapere se bisognerà di nuovo fare un intervento simile oppure si può utilizzare la tecnica chiusa meno invasiva?
Cara Signora Cristina,
probabilmente la tecnica “francese” non è stata efficace nella cura di suo fratello. La recidiva della fistola spesso è dovuta alla non completa asportazione del sinus pilonidale da cui origina la patologia. Preventivamente è utile eseguire una ecografia della regione sacrale per individuare correttamente il residuo di malattia e poi si potrà procedere ad un intervento la cui entità dipende proprio dall’esito dell’esame. La tecnica chiusa è sempre possibile anche se l’esatta indicazione è data dall’esito della visita. la ringrazio per la fiducia accordatami e se lo ritenesse opportuno potrà telefonare alla mia segretaria per un appuntamento secondo le esigenze di suo fratello.
salve dottore, mi rivolgo a Lei per un parere. sono stata affetta da fistola sacrococcigea fistolizzata che si è manifetstata con un enorme ascesso nel al di sopra del solco anale e , dopo che mi è stato applicato un drenaggio per 4 mesi , mi sono operata a ferita chiusa a marzo 2009. portroppo ho adesso un piccolo pofo nella sommità della cicatrice, come un brufolo e sono terrorizzata dato che sono al quarto mese di gravidanza. cosa potrà succedere? dovrò rioperarmi? grazie
Cara Singora Angela,
innanzitutto è prudente che lei si sottoponga a visita specialistica per poter stabilire l’entità della lesione, se essa è una semplice infiammazione della ferita o se è una recidiva della malattia. Questo è importante poichè bisogna evitare durante la gravidanza ogni tipo di complicazione. Solo dopo la visita il medico deciderà la terapia che durante la gravidanza non potrà che essere conservativa.
Cari saluti
Buongiorno, sono Sara ho 22 anni e sono nata con una fistole coccigea, i medici alla mia nascita l'hanno definita a fondo cieco. Non mi ha mai dato problemi...poi quando avevo circa 14 anni ho iniziato ad avvertire dei leggeri fastidi, che poi sono passati, solo dopo diversi anni ho di nuovo avvertito del dolore mi sono fatta visitare e il medico mi ha detto che avevo una piccola cite sacro-coccigea e se non avevo mai avvertito fastidi era perchè non si era mai infiammata. Mi ha dato da prendere Augmentin e Nimesulide e mi è passato tutto subito,mi hanno fatto una seconda visita per vedere se era necessaria un incisione per eventuali medicazioni, ma la ciste era rientrata e non avevo alcun dolore. Non ho più avuto problemi e in quei rarissimi casi in cui avverto l'infiammazione assumo i medicinali che mi hanno prescritto e mi passa subito. Ci tengo a precisare che la fistole che ho dalla nascita non ha mai spurgato nulla e non mi ha mai dato alcun problema, e nell'arco di 10 anni questa presunta ciste si sarà infiammata 3 volte...mi hanno sconsigliato l'operazione perchè bene o male ci riesco a convivere e poi non è proprio il massimo come operazione dato le recidive. Ho letto tante cose a riguardo ma non mi sento così grave, io non ho mai avuto febbre malessere o episodi di pus e la mia fistole sembra proprio una cosa a se ...secondo lei devo operarmi lo stesso o mi basta starci un po attenta? poi non capisco una cosa ma se la fistole di solito esce con lo scopo di far spurgare la ciste infiammata, perchè io ci sono nata e non mi ha mai creato problemi, e la ciste è comparsa in un secondo momento?Grazie mille per la disponibilità Sara
Cara Signora sara,
la cisti sacrococcigea o pilonidale è una lesione congenita ed è considerata un difetto del tessuto embrionale. Il sinus che si forma può essere asintomatico e mai manifestare alcun sintomi. In molti pazienti invece è una patologa con frequenti infezioni e ascessualizzazioni e quindi si rende necessario un intervento chirurgico. Nel suo caso la presenza della fistola alla nascita potrebbe essere stata confusa con un difetto di sviluppo in quella zona che nascondeva il sinus. Bisognerebbe stabilire se il sinus dà luogo a flogosi o meno per poter stabilire nel suo caso quale è la migiore terapia.
Cari saluti
Egregio dott. Nicastro, desidero porre alla Sua attenzione il mio caso confidando in una Sua risposta. Sono una ragazza di 24 anni ed ho iniziato a sentire i primi dolori all'altezza del coccige quando ne avevo 17...il mio medico mi disse che era sicuramente una infiammazione del nervo e mi prescrisse semplicemente l'applicazione di una pomata antinfiammatoria...ora da ormai 7 mesi il dolore che avverto quando rimango seduta è divenuto costante (anche se non molto forte) e al tatto la mia cisti è facilmente individuabile, ho quindi notato 3 piccoli forellini sotto di essa ma non ho nessuna perdita sierosa (almeno per ora). Ammetto di non aver mai dato troppo peso al problema perchè la credevo una infiammazione del nervo come mi era stato detto...Il mio nuovo medico ieri mi ha prescritto un'ecografia per vedere quanto grande è la cisti. Ora la mia domanda è questa: ad agosto mi devo sposare e quindi sarebbe mia intenzione non toccare la "cosa" fino a metà settembre...Cosa mi consiglia di fare? Inutile dire che sono terribilmente spaventata e in ansia... Confido in una Sua risposta. Cordiali saluti.
Cara Signora Barbara,
è giusta l’indicazione alla ecografia per definire meglio la diagnosi e l’entità della cisti che, da come lei descive, ha già fistolizzato. La cisti sacrococcigea è sicuramente una patologia la cui risoluzione contempla un intervento chirurgico e questo deve essere consigliato dal chirurgo che avrà l’opportunità di visitarla e che deciderà anche la tempistica dell’intervento in base alle caratteristiche della patologia. Cari saluti
Dottore buongiorno...sono un ragazzo di 26 anni di BOLZANO, le scirvo per porle il mio caso disperato, e chiederle se è normale.... a gennaio 2007 sono andato all'ospedale di urgenza per una ciste pinolidale,ascesso,fistola...faccia conto che ancora adesso nn ho ben chiaro cosa mi abbiano tolto....cmq,... mi hanno praticato una incisione senza anestesia e via...fino ad arrivare al 26 marzo 2008 che mi è ritornata fuori di nuovo. Questo giro mi hanno sottoposto ad intervento chirurgico.L'unico problema è che,oggi, 16 ottobre 2008 praticamente 7 mesi dopo,vado ancora avanti. Ogni volta che la ferita si chiude, dopo due giorni si riapre e comincia a buttare fuori liquido...è la 6 volta che mi si riapre...e all'ospedale nn fanno niente...oltre alle solite medicazioni giornaliere... che devo fare??? spero di essermi spiegato bene attendo notizie e grazie mille per il suo aiuto.
Caro Signor Claudio,
la terminologia cisti, fistola ascesso pilonidale indica una unica situazione patologica e cioè una cistipilonidale infetta (ascesso) con produzione di fistola (sua apertura sulla cute. In presenza dell’ascesso il primo intervento è l’incisione della parte e lo svuotamento del pus. A guarigione dell’ascesso si deve procedere al’intervento chirurgico di asportazione della fistola e della cistipilonidale che è l’origine della patologia. Quanto mi racconta può far suporre che nel secondo intervento questo non sia avvenuto o che vi sia la permanenza di infezione. Una visita specialistica può portare e risolvere i suoi dubbi e programmare un adeguato percorso terapeutico. Cari saluti
Egreggio dottore, vorrei esporvi domande in merito al mio caso di fistola sacroccoccigea.La mia storia incomincia il 02/09/07 quando una mattina mi sveglio e come prima cosa vado in bagno dove mi accorgo che dalla parte alte del sedere proprio nel coccige mi fuoriusciva del sangue. Spaventato avverto i miei genitori e lo stesso giorno mi reco in una clinica privata di Reggio Calabria, citta di mia residenza, per farmi controlare da un dottore. A prima vista il chirurgo mi riscontra una fistola sacrococcigea ed essendo a pochi giorni dall'inizio delle lezioni di scuola mi stabilisce l'intervento per il 18/12/07 facendo coincidere cn l'inizio delle vacanze natalize per il semplice motivo di non perdere lezioni di scuola.Giorno 18/12/07 subisco il mio intervento che viene fatto nella maniera "chiusa" con sette punti di sutura e un tubicino di drenaggio tenuto poi per circa quattro giorni. Dopo circa una ventina di giorni la ferita era chiusa, asciutta, al fine che il chirurgo mi dice che l'operazione era andata molto bene e che ero guorito. Dopo un mesetto vado a controllo a mi riscontra che in una parte della ferita dove avevo avutu un punto di situra la ferita si era riaperta. Pensando che sarebbe stata una non chiusura perfetta della ferita mi progamma un prossimo controllo per il prosssimo mese. Andato a controllo il mese successivo riscontra che era una recitiva che però quetsa volta si era posizionata tra l'ano e il coggige. Non volendomi operare dopo tre mesi della prima operazione progammo il mio intervento chirurgico per il giorno 24/07/08. Durante questi mesi di attesa si apre una nuova fistola nel punto in cui era venuta la prima cioè nel coccige. Giorno 24/07/08 subisco l'intervento che però questa volta viene fatto nella maniera "aperta" lasciando la ferita che si chiuda da sola. Passa un mese e mezzo dalla guarigione che secondo il medico questa volta riesce alla perfezione, notando anche che la guarigione fatta con le opportune medicazioni giorno per giorno era andata nel migliore dei modi. Sembra che l'intervento sia andato nel migliore dei modi. Ogni quindici giorni andavo a controllo dove il medico mi apportava accuratamente una depilazione. Arriviamo a circa una settimana fà quando ad un controllo mi riscontra un'ennesima fistola questa volta però situata quasi perianalmente. In questo momento durante il giorno ho delle piccoli fuoriuscite di sangue e pus. Che cosa dovrò fare....operarmi di nuovo cioè, dopo neanche un mese dalla guargione dell'ultima operazione? Chiedo consigli a mio favore. Distinti saluti
Caro Francesco,
una ecografia della regione sacrococcigea e anale potrebbe derimere i dubbi. Comunque in presenza di una fistola è sempre indicato l’intervento chirurgico. I miei dubbi sono sull’origine della infezione e a volte la cisti coccigea ( o sinus) è posta più in profondità o in vicinanza dei tessuti perianali. Questo potrebbe spiegare nel suo caso la recidiva. Cari saluti
Buongiorno mi chiamo Vanessa e ho 32 anni.Dal 17 Gennaio del 2004 soffro di cisti pilonidale ho già subito 5 interventi l'ultimo il 26-09-08 con punti di sutara che puntualmente dopo un mese e poco più la ferita mi si è riaperta buttandomi questo siero verdastro. Vorrei porle una domanda guarirò mai? Riuscirò ad porrè fine a questo calvario che mi porta a non avere una vita normale e a non lavorare? Sono sottoposta a continue medicazioni giornaliere e a impacchi con acido borico, mi potrebbe consigliare sul daffarsi Grazie per l'attenzione cordiali saluti .
Cara Signora Vanessa, la recidiva di cisti pilonidale è una evenienza legata a vari fattori tra cui la persistenza del sinus o dell’infezione nei tessuti circostanti. Queste evenienze andrebbero ben accertate prima di un ulteriore trattamento chirurgico mediante esami clinici anche semplici come
l’ecografia. Adesso deve continuare a sottoporsi a medicazioni e il liquido verdastro che esce dalla ferita è indice di infezione. Possono essere fatte anche medicazioni avanzate al fine di migliorare la cicatrizzazione, ma l’inidcazione precisa sul tipo di medicazione è possibile solo dopo aver esaminato la ferita e le condiczioni cliniche del paziente.
Cari saluti
Buongiorno mi chiamo Anna Sono stata operata di cisti pilonidale il 15/5/06 con chiusura di ferita e 6 punti di sutura, tutto ok per 5 gg. il 20/5/06 e' iniziato il sanguinamento da un punto, sono entrata nello sconforto più assoluto. Il sangue gocciola copiosamente soprattutto quando sono in posizione seduta e si ferma quando mi sdraio. Il 25/05/06 dovrò togliere i punti ma che succederà. Cosa può essere successo è normale? La prego mi aiuti
Cara Anna, non si deve preoccupare eccessivamente in quanto il gemizio di sangue può essere dovuto al fatto che qualche punto di sutura possa aver lesionato la cute. Cerchi di non forzare troppo la ferita e di assumere una posizione più adeguata, quella seduta nell’immediato post-operatorio può dare qualche problema. Comunque se dovessero persistere problemi consulti il chirurgo che ha effettuato l’intervento che saprà sicuramente darle i giusti consigli! resto a sua disposizione per ulteriori dettagli. Auguri
Egregio Dott.re Nicastro, Mi chiamo Rosario R ed ho 23 anni, desidererei avere un Suo consulto in merito ad una fistola sacro-coccigea plurirecidiva. Durante uno stato febbrile, circa due anni fa, si formò una tumefazione dolente che all'improvviso scoppiò secernendo pus e sangue. Dopo una visita chirurgica sono stato sottoposto ad una prima operazione,il cui decorso post-operatorio prevedeva la chiusura della ferita per" seconda intenzione". Il mio calvario era appena iniziato, Durante il pomeriggio avevo avuto una forte emorragia che comportò un altro intervento. Il mese e mezzo successivo eseguii le medicazioni previste in ambulatorio, Poi mi spostai a Milano per motivi di studio,continuando le medicazioni al "Fatebenefratelli" ed in seguito ad una nuova emorragia fui nuovamente operato, poiché la fistola si era riformata. Dopo qualche mese, un anno dal primo intervento,un piccolo foro posto sulla ferita iniziò a secernere nuovamente pus. Pertanto si decise per un nuovo intervento che fu svolto ad Avellino,all'Ospedale "San Giuseppe Moscati"che si concluse con la sutura della fistola e l'applicazione di un drenaggio. In seguito(gennaio 2006) all'ennesima formazione di fistola secernente siero e pus,sono stato operato per la quinta volta. In tale occasione si è preferita la guarigione della ferita per "seconda intenzione"(dato che la fistola all'interno si era ramificata). Ho eseguito fino a questo momento medicazioni ambulatoriali con rasatura della ferita. La parte superiore si è chiusa, mentre quella inferiore,più interna, non riesce a chiudersi nonostante i diversi metodi utilizzati per facilitarne la chiusura.(compresi dei punti di sutura che poi non hanno tenuto poiché il tessuto era infetto,così sono stato sottoposto ad un piccolo"raschiamento" in anestesia locale ma la ferita emana cattivo odore e secerne siero). In seguito a tale evento mi è stato prospettato un nuovo intervento, Io sono disperato,La pregherei vivamente di fornirmi un suo parere in merito perché così non riesco a vivere più la mia vita.
Caro Sig. Rosario, purtroppo con un pò di ritado ho letto la sua e.mail mentre ho letto prima la sua rcichiesta sul sito e su questo potrà trovare una risposta. Confermo che potrebbe trattarsi di una errata valutazione sulla reale origine della fistola e nella mia esperienza ho più volte visto casi di fistole sacro-coccigea “false” in quanto l’origine dell’infezione era posta nella zona perianale. Una mia curiosità è se nei precedenti interventi hanno fatto l’esame istologico e ne vorrei avere la risposta, se questo è possibile. La visita specialistica con la specillazione del tramite ed una eventuale videoproctoscopia digitale, la valutazione con una ecografia o altra indagine per immagini potrebbe condurre ad una esatta diagnosi. Resto a sua disposizione ed ancora le chiedo scusa per questa risposta privata tardiva. Cari saluti e non disperi che anche la sua situazione è risolvibile.
Salve Dottore, ho trovato il suo indirizzo su internet e mi sono permesso di scriverle,sperando in una suo risposta. Ho appena avuto un ascesso a una ciste al coccige,mi hanno inciso e ora,fortunatamente, sta guarendo.Il prblema è che, chiedendo ai vari medici che mi hanno assistito per due settimane in ambulatorio dell'ospedale di Busto Arsizio,non ho ben compreso come devo procedere adesso.Alcuni sostengono: 1- che mi possa tornare un altro ascesso a breve tempo (anche prima di 3 settimane) 2- che con una depilazione permanente potrebbe anche non essere necessaria l'operazione per toglierla altri ovviamente sostengono altre ipotesi. Se ha tempo,mi darebbe il suo parere? Come devo fare per evitare che mi torni?La depilazione totale e permanente è sicura?L'operazione è necessaria?e infine,ci sono altre zone che è meglio depilare per evitare la possibilità di nuovi cisti? Grazie per l'attenzione,spero in una sua risposta,altrimenti grazie lo stesso.Buon lavoro.
Caro Sig. Alessio,
la sola incisione dell’ascesso derivante dall’infezione del sinus pilonidale sacrococcigeo potrebbe non essere sufficiente per la completa guarigione. In questi casi vi è una notevole incidenza di recidiva o di permanenza della fistola perchè non è stata asportata la causa principale della patologia ossia il sinus. Può, in alcuni casi, succedere che l’incisione dell’ascesso comporti anche l’asportazione dell sinus e quindi portare a guarigione. La depilazione è consigliabile in quanto evita il riformarsi di un sinus e permette una migliore cicatrizzazione. Se si ha la recidiva o permane una fistola è necessario l’intervento che porta alla guarigione in 1o giorni.
Cari saluti
Gentile Dottore, sono una madre in pena in quanto mio figlio 15 enne ha una fistola all'altezza del coggige, scoperta 4/5 mesi fa. A volte dalla fistola esce pus e sangue e a volte no. Io la disinfetto ogni giorno. Il chirurgo dice che non è urgente operarla e vista la stagione estiva, mi ha consigliato l'intervento a dicembre in occasione delle vacanze natalizie e mi ha comunque parlato di intervento delicato e con recidive. Il post intervento consiste nel dover stare sdraiato o in piedi e mai seduto. Mi fido poco circa la metodologia dell'intervento, perchè se ne applicano di molti tipi. Potrebbe rispondermi presto per cortesia? Grazie e cordiali saluti Bruna Mamma in pena
Cara Mamma Bruna,
comprendo la sua preoccupazione. Un intervento chirurgico, anche se semplice, rappresenta sempre un trauma soprattutto se a subirlo sono i nostri figli. Comunque è necessario sottoporre suo figlio ad intervento che proprio perchè condotto in una zona particolare è un pò fastidioso nel post operatorio come le ha correttamente spiegato il chirurgo. La tecnica che io adotto è quella chiusa (cioè la sutura diretta della ferita) che porta ad una guarigione in 10-12 giorni garantita anche da un deguato riposo in questo periodo.
Cari saluti ed auguri
Mia figlia di 15 ha avuto circa un mese fa due giorni di febbre alta e perdite sierose abbondanti dal solco anale. Ho visto che ha un forellino nel solco anale da cui fuoriesce a tratti liquido sieroso e negli ultimi giorni anche sangue. Non manifesta dolore o altri sintomi visibili. E' un problema convincere la ragazzina a sottoporsi ad una visita medica tanto più che abitiamo su un'isoletta e raggiungere uno specialista non è molto facile. Le chiedo se un'operazione è indispensabile anche a 15 anni o c'è speranza che la fistola guarisca da se e se esistono tecniche chirurgiche meno invasive e con meno problemi in convalescenza e meno rischi di recidive. Mio marito afferma di avere tale forellino da moltissimi anni e non ha mai avuto problemi. Gradirei una risposta privata. Grazie per l'attenzione
Cara Signora,
sua figlia potrebbe essere affetta da una fistola sacrococcigea. E’ una patologia di stretto interesse chirurgico. Le infezioni e le infiamazioni con la formazioni di ascessi non sono salutari, soprattutto a 15 anni. Si rivolga ad uno specialista colonproctologo per far visitare sua figlia ed avere un giudizio più sereno. L’intervento di fistola sacrococcigea non è drammatico se la tecnica usata è quella della sutura immediata della ferita e la guarigione avviene in 10-12 giorni. Auguri
Salve Dott. Nicastro, le invio questa email per esporle un problema che da tempo sto trascurando: si tratta della fistola sacroccigea. Ormai è dal Marzo 2005 che me la porto " dietro". Circa 5 giorni fa sono andato in ospedale a trovare un rimedio e mi è stato detto che non era possibile operare in quanto la ferita era infetta. Una delle domande che le vorrei fare: sapendo io gia che sono nella seconda fase e che l’intervento avverrà con la ferita aperta, allora come mai non mi hanno fatto il ricovero in ospedale ma mi hanno consigliato di mettere per un pò di giorni la borsa dell'acqua calda poi andare dal mio medico curante per poi eventualmente farmi il ricovero come d’altronde mi è stata fatta ieri dato che la fistola è ritornata a espellere pus anche se in piccolissima quantità? Dunque questa sera non ce la faccio più dal dolore ho paura che si possa aprire anche l'altro canale che si trova orizzontalmente dallo stato che è. Mi saprebbe per caso dire in che modo mi devo comportare nel caso mi dovessero nuovamente rimandare a casa una volta giunto in ospedale con la base di ricovero? Attendo un suo gradito consiglio distinti saluti.
Caro Sig. Francesco,
meglio operare senza caività ascessauli e per questo le hanno consigliato la borsa di acqua calda, in modo tale da far maturare l’ascesso e quindi favorirne la fuoriuscita dagli orifici fistolosi. Non mi trova in pieno accordo sul fatto che la opereranno con il sistema aperto in quanto è possibile perare, con l opportune precauzioni, chiudendo per prima intenzione la ferita. Resto a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti. Cari saluti
Buona sera Dottore, le volevo solo dire che la fistola dopo averle mandato l'email si è aperta ovvero il canale orizzontale, sono andato da un dottore e ha premuto per facilitare l'uscita del pus. E’ stato doloroso ma il dolore è andato subito dopo via. Per caso lei mi consiglia di andarmi ad operare oppure posso attendere un'altro po di tempo dato che il 2 Maggio ho una cosa importante da fare? Per quanto riguarda il metodo della ferita aperta penso sia l'unico metodo adottato qui in ospedale altrimenti dovrei farmi 100 km per spostarmi in un altro ospedale ovvero il Riuniti.
Caro Signor Francesco,
può aspettare anche dopo il due maggio con il consiglio di avere l’accortezza a non far chiudere l’orificio della fistola in modo da facilitare la fuoriuscita del pus e quindi scongiurare la comparsa dell’ascesso. Sulla tecnica per l’intervento quella aperta è da evitare in quanto desueta, dolorosa, invalidante. Non si possono condannare i pazienti a mesi di medicazioni dolorose con una qualità di vita scadente per la risoluzione di una malattia che se operata con criteri adeguati prevede la guarigione in 10-12 giorni. Io farei ben più di 100 Km per garantirmi la salute.
Auguri
Dottore salve, sono Gianluca sono capitato per caso sul suo sito, ove ho trovato tante risposte a problemi di molti pazienti, per questo ho deciso di scriverle per avere un chiarimento sulla mia situazione. Circa una settimana fa ero al mare con la mia ragazza, scherzando con lei mi sono seduto su un telo da mare e ho sentito un piccolo dolore al livello del coccige, da li è incominciato questo dolorino tanto da arrivare ad avere dopo un paio di giorni la zona interessata un po gonfia. Tornando al lavoro il lunedì avevo un fastidio tremendo, sono andato in bagno e premendo sulla bolla ho sentito la fuoriuscita di acqua, che poteva essere pus. Dopo di li la bolla si è un po indurita e continuava a farmi male ma senza fuoriuscire ne pus e ne altro. Sono andato dopo 6 gg in farmacia dove ho chiesto, credendo che fosse un brufolo, una pomata per far sgonfiare la bolla, ma la farmacista mi ha un pò impaurito, mi ha detto che potrebbe trattarsi di una ciste coccigea e che per questo ci vuole un intervento chirurgico. Sono tornato a casa e ho incominciato a fare ricerche su internet, ho visto di persone che sono state operate più volte ecc. impressionato sono andato al pronto soccorso e la dott.ssa di turno mi ha detto che può' essere ciste allo stato iniziale, e mi ha prescritto augumentin come antibiotico ed impacchi di acqua calda per far maturare la ciste. Da ieri ho incominciato la terapia, non ho ancora preso l'antibiotico, ma ho fatto gli impacchi di acqua calda, ho preso 2 bustine di mesulid per anti infiammatorio e ho applicato di mia volontà una pomata antibiotica presa in farmacia. Devo dire che oggi va meglio, posso sedermi e stare in piedi ma la bolla sembra essersi sgonfiata di poco. Su internet ho letto che la ciste non migliora ne con anti infiammatori ne con antibiotici .Cosa devo pensare? può essere ciste? e se è ciste con una settimana poteva essere già matura? potrebbe essere un normale brufolo? aspetto sue risposte, grazie anticipatamente
Caro Gianluca,
il quadro descritto è suggestivo per essere una cisti sacrococcigea, o sinus pilonidale. Purtroppo la risoluzione definitiva di questa patiologia è un intervento chirurgico. la terapia medica (antibiotici ed antinfiammatori) serve solo per lenire i sintomi ed evitare le complicanze (formazione di ascessi). Si sottoponga ad una visita specialistica al fine di redimere la diagnosi e affrontare le adeguate terapie.
Auguri
Dottore buonasera già le ho scritto qualche giorno fa, ma le riespongo il problema con i miglioramenti avvenuti, una cosa prima di cominciare, i miglioramenti sono da attribuire agli anti infiammatori? se smetto di prenderli c'è possibilità di una ricaduta? gonfiore e apertura di orifizi? Mi chiamo Gianluca e da 2 settimane mi si è presentato un problema di cui prima ignoravo del tutto l'esistenza, per ciò se possibile vorrei un chiarimento da lei. Le spiego come sono andate le cose:circa 15gg fa ero al mare con la mia ragazza, mentre giocavo con lei mi sono seduto su un telo da mare un po diciamo velocemente, e ho sentito come una fitta sulla zona destra del coccige. Dopo un po verso sera la parte incominciava a darmi fastidio leggero, non mi potevo sedere normalmente come facevo sempre. il giorno dopo la cosa sembrava rimanere stabile, ma il lunedì al lavoro avvertivo un fastidio da non potermi neanche sedere, poi con il lavoro che svolgo. Il martedì la parte era gonfia e andando in bagno al lavoro ho pressato la parte ed ho sentito come fuoriuscire un liquido che forse era pus che non puzzava e niente. Mi sono recato in farmacia e la dottoressa mi ha aperto gli occhi "potrebbe trattarsi di ciste sacrococcigea", io mai sofferto di nulla ho incominciato a preoccuparmi. Il giovedì vado dal mio medico curante che tastando la parte mi dice che secondo lui non può trattarsi di ciste sacrococcigea e mi fa fare una lastra lo stesso giorno per vedere di cosa si tratta. Faccio la lastra e il radiologo mi dice che è tutto ok, unica cosa il coccige un po inclinato dovuto a una battitura di 5 anni prima, il mio medico dice che è tutto ok e che il tutto poteva anche trattarsi di un tumore al coccige, immaginate il mio stato in quel momento, ma mi rassicura dicendomi che potrebbe essere un callo provocato dal coccige inclinato e dal colpo preso in quella zona, insomma mi faccio fare uguale l'impegnativa per andare da un chirurgo. Di mia spontanea volontà prima faccio una ecografia per vedere di cosa potrebbe trattarsi, la risposta, Ciste sacrococcigea, insomma ok ho capito, alla fine speravo nelle parole del mio medico invece mi confermano la storia della ciste. Mentre prendevo bustine di mesulid per alleviare l'infiammazione e devo dire che hanno funzionato, il gonfiore man mano tendeva a sgonfiarsi, ma segni di orifizi non ce ne sono, nessuna fuoriuscita di pus , o altro solo la parte un po dura e fastidiosa. Il chirurgo dell'ospedale del mio paese conferma della ciste e mi dice che devo operarmi per risolvere il problema, mentre la parte si stava man mano sgonfiando, ma l'appuntamento per l'operazione va a finire a settembre. Lui dice che è una stupidaggine mi apre toglie la ciste e richiude , mi ha rassicurato che è un'intervento semplice, ma mi ha detto che se era presente anche un orifizio da quale fuoriusciva il pus era meglio, per quale motivo? io penso che sia meglio una ciste, in questo modo quando toglierà quest'ultima dovrà solo richiudere e basta, mi sapete dire il perchè? Adesso la parte è completamente sgonfia, non mi da problemi, non ho assunto nessun antibiotico, il pronto soccorso mi aveva dato agumentin ma ne ho prese solo 2 compresse, sto assumendo un antiinfiammatorio comune suggeritomi dal chirurgo, non sento nemmeno più la pallina sottocute. Posso andare tranquillamente in vacanza senza preoccuparmi di qualcosa? non so magari sedermi su un telo da mare o fare il bagno in acqua salata, l'acqua del mare può portare complicanze al mio problema?Dottore vorrei sapere l'operazione in che cosa consiste ho molta paura e non riesco a che pensare sempre alla stessa cosa, mi faranno una normale incisione e poi chiuderanno normalmente senza usare canali di sfogo dato che non ho infezione e fuori uscite di liquido. Adesso sono tutto ok la parte è tornata come era prima, non mi fa male e non mi da fastidio, ma sono uguale preoccupato, potrebbe non trattarsi di ciste?Grazie anticipatamente.
Caro Sig. Gianluca,
una cosa è certa lei si deve sottoporre ad intervento chirurgico, come già sottolineato in una precedente richiesta. Per quanto riguarda la sua paura, lecita, questa non deve giustificare il rifiuto all’intervento in quanto le conseguenze di una ascessaulizzazione della cisti (non infrequente, può avere conseguenze ben più gravi di un semplce intervento chirurgico. L’unica accortezza che dovrà avere durante l’estate è non esporsi al caldo, non resti troppo seduto, igiene. Altre delucidazioni potrà trovarle sul sito nella sezione patologie. Cari saluti
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