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Domande e Risposte su: Carcinoma del colon e del retto

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Gentile dott. Nicastro,circa un mese fa mio padre (68 anni) ha effettuato la colonscopia.Premetto che nelle colonscopie precedenti (effettuate nel 2008 e nel 2010) erano stati riscontrati due polipi benigni:- nel 2008 un adenoma tubolare di 6-7 mm con displasia lieve, del sigma medio, asportato in toto- nel 2010 adenoma tubolare di 3 mm con displasia moderata di basso grado, asportato.L´ultima colonscopia ha dato il seguente risultato:Lungo il sigma prossimale e discendente distale sono presenti alcuni diverticoli senza segni di flogosi. Nel tratto distale del colon ascendente si asporta con pinza macro polipo sessile di 4-5 mm di diametro.CONCLUSIONI DIAGNOSTCHE: piccolo polipo del colon ascendente, asportato / diverticoli del colon sinistroIl risultato dell´esame istologico e´ il seguente:- Notizie cliniche: polipo minimale completamente asportato- DIAGNOSI: FRAMMENTI DI ADENOMA SERRATO DEL GROSSO INTESTINO CON DISPLASIA DI BASSO GRADO (MEDIA) DELL´EPITELIO. ASSE STOMALE INDENNE. MARGINE DI RESEZIONE NON VALUTABILE.Non e´ indicato quando ripertere la prossima colonscopia.Consultando alcune pubblicazioni ho letto che gli adenomi serrati hanno una struttura diversa dai comuni polipi (adenomi tubolari) e che, in presenza di displasia anche di basso grado, sono maggiormente a rischio e vanno seguiti con un iter diverso e con controlli molto frequenti.Il medico generico di mio padre ha consigliato che, data la piccola dimensione del polipo, nonostante di tratti di un polipo serrato, basta ripetere la colonscopia tra 3 anni.Le chiedo gentilmente di darci un consiglio su come procedere e delucidazioni sulla definizione di ADENOMA SERRATO nonché sul fatto che nell´esame istologico venga indicato che i margini di resezione non sono valutabili.Ho letto che questi due elementi portano normalmente a consigliare una colonscopia di controllo entro un anno.La ringrazio anticipatamente per la sua attenzioneCordiali saluti

Caro Signore,

l’adenoma serrato è definito tale per le sue caratteristiche istologiche e cioè sulla disposizione delle cellule nell’ambito del tumore. Sarebbe molto complesso e lungo poter dare delle ulteriori spiegazioni su tale patologia mediante una email. Come è descritto nell’esame istologico la displasia presente è lieve ma giustamente è innalzata a media dall’istologo proprio perché in ambito di adenoma serrato. In ogni caso, quando un paziente presenta un polipo adenomatoso, con qualsiasi grado di displasia, a mio parere è prudente eseguire un controllo endoscopico annuale.

salve sono una ragazza di 29 anni il mio caso è un pò complicato credo di soffrire di sindrome da defecazione ostruita anche se in fase di miglioramento grazie all alimentazione . Il problema è insorto 5 anni fà ed è veramente migliorato sono arrivata a punti indicibili. Ora ogni tanto devo purtroppo aiutarmi manualmente ma questo accade molto raramente. Con il migliorare del problema e con l'aiuto minimo manuale è insorto il sanguinamento rettale a volte molto frequente e cospicuo mi sono spaventata e ho fatto a giugno dello scorso anno colonoscopia del primo tratto di retto a seguire a dicembre analisi del sangue perfette. Io ho paura di un tumore nessuno mi crede nemmeno i dottori ho spesso male all interno dell'ano e al fianco sinistro, una patologia può scatenarsi così, il sanguinamento avviene a volte dopo molte ore dalla defecazione ho paura aiuto

Cara Signora Giorgia,

rispondo con estrema sincerità. Mi sembra eccessiva la sua preoccupazione e la sua ansia e credo che le sue paure non siano per nulla giustificate. I suoi sintomi possono dipendere da molte altre patologie intestinali (adesso non incorra nell’errore di cercare altre “brutte” malattie), le perdite ematiche dall’uso delle mani per poter risolvere le sue difficoltà ad evacuare e non dalla presenza di un cancro, lei ha eseguito una semplice rettoscopia (e non una colonscopia) che avrà rilevato la causa del sanguinamento. I medici non è vero che non credono nei suoi sintomi, semplicemente non credono che lei abbia un cancro anche nel rispetto di chi soffre veramente di questa terribile malattia.

Quest'estate, in seguito ad uno stato emotivo intenso che mi ha portato a mangiare meno, sono dimagrita 3 kg in 15 giorni. Non ho più ripreso peso anche se mangio un po' di più, inoltre faccio attività fisica due volte la settimana (aerobica ).Talvolta riscontro sangue dopo defecazione sotto sforzo. Ho 61 anni ed ho fatto la colonscopia 2 anni fa. Mi sono stati diagnosticati dei diverticoli al sigma. Seguo una dieta evitando ciò che può farmi male, ma non sono molto scrupolosa. Inoltre assumo, ma non sono costante, pillole di Normix 7 gg. al mese e fermenti lattici. Le chiedo: è possibile che abbia un tumore anche se ho fatto la colonscopia che lo ha escluso?

Cara Signora, non posso dare una risposta alla sua domanda. Affermare o smentire se lei sia affetta o meno di un tumore al colon in base a quanto descritto nella sua email è impossibile, ma sono possibili alcune considerazioni cliniche non secondarie. Lei dovrebbe essere più costante nella cura della malattia diverticolare, nello stesso modo in cui segue l’attività fisica (assolutamente necessaria per mantenere un buon stato di salute, ma questa dipende anche dalla cura delle malattie esistenti). Il suo dimagrimento potrebbe dipendere dalla alimentazione e il non recupero del peso anche dalla attività sportiva che svolge.  Le perdite di sangue alla defecazione difficoltosa potrebbero dipendere da una patologia anale e la colonscopia eseguita due anni fa potrebbe considerarsi sufficiente ad escludere patologie tumorali, ma è necessario comunque ripeterla ogni 5 anni insieme alla annuale ricerca del sangue occulto nelle feci.

gent. dott. Nicastro mio marito oggi 41 anni due anni fa ha subito ileostomia e ricanalizzazione in seguito ad adenocarcinoma del retto (regione ultrabassa)(non ha più l'ampolla rettale, qualche medico mi ha detto che col tempo in parte si riforma, è vero?) e dopo biofeedback la situazione è migliorata: svuotamento intestinale abbastanza regolare fino al mese scorso, da allora lamenta mal di pancia fenomeni di stitichezza e a volte diarrea. Ha assunto psyllogel megafermanti per circa sei mesi ora li ha abbandonati ed è demotivato e scoraggiato, cosa posso fare per aiutarlo? Esistono farmaci o preparati anche naturali che possano aiutare il suo intestino? Grazie per il tempo che mi avrà dedicato

Cara Signora Paola,

credo che suo marito segua un adeguato follow-up oncologico e che regolarmene è sottoposto agli esami clinici, compresa la colonscopia. Rispondendo alle sue domande sono doverose alcune precisazioni. La prima è che l’ampolla rettale non può riformarsi ma è il tratto di colon, che è stato collegato subito sopra all’ano, che gradualmente potrebbe dilatarsi e formar una sorta di nuova ampolla. Riguardo i disturbi accusati da suo marito possono dipendere  da vari fattori (aderenze, colon irritabile, complicazioni locali nella sede dell’intervento, ecc.) che andrebbero ben individuati per una corretta terapia.m

Gentilissimo Dottore, circa un anno fa, all'età di 53 anni, sono stato operato di adenocarcinoma al colon-retto con colostomia definitiva.Fra qualche giorno dovrò sottopormi a colonscopia per controllo e sono alquanto terrorizzato in quanto temo che sia dolorosa. Gradirei cortesemente sapere se la mia preoccupazione è fondata o meno. Ringraziandola anticipatamente porgo Distinti Saluti.

Caro Signor Antonio,

la colonscopia nei pazienti portatori di colostomia sinistra, a parte la antipatica preparazione necessaria, non dovrebbe essere dolorosa in quanto il colon da esaminare  è privo di quelle particolari “curve” che per essere superate necessitano di particolari manovre da parte dell’endoscopista che sono alla base dei fastidi e dolori della metodica.

Salve .Ho bisogno di aiuto per mio padre 74 anni, che e' stato operato da più di 1 anno per un cancro al colon (adenocarcinoma del retto) all'ospedale di Lecce. L'operazione andò bene e gli hanno messo il sacchetto. Dopo 6 mesi a Novembre 2013 l'hanno operato per riunire il colon. Intervento non ando' bene e dopo una settimana è stato rioperato per togliere un ascesso. Ilchirurgo mi ha detto che invervento e andato bene .Però mio padre non stava migliorando. Dopo esami fatti hanno trovato un batterio "Klebsiella pneumo... piu un fungo,abiammo fatto anche lo "tac" e non risultava perdite dall'intestino. Però dopo un mese il medico ha deciso di rioperare ed alla fine ha detto che ha ricucitto di nuovo l'intestino ed ha tolto l'acesso.Dalle ferite usciva sempre liquido. Dopo l'intervento mio padre non riusci' a alzare piu a piedi. Abiammo tenutto un mese a casa ma il drenagio continua poi 15 giorni fa l'abiammo ricoveratto con febbre. Adesso non parla, i medici del reparto medicina dicono che bisogna operare invence il suo chirurgo sostiene ancora che e la fistola e l'infezione e le sue difese immunitarie basse e per questo dice lui bisogna tentare a curare senza interventto. Voi potreste avere una soluzione al problema o,in alternativa, conoscete un centro di ricovero a lunga degenza al quale mio padre possa essere affidato? La ringrazio per l'attenzione e mi scuso per la relativa chiarezza della mia spiegazione

Caro Signore,

purtroppo suo padre ha avuto un decorso abbastanza complicato e necessita di cure mediche e chirugiche che possono essere fatte solo in ambiente ospedaliero e non in una lunga degenza. Bisognerebbe comprendere da dove origina l’ascesso e quale è la complicazione che lo ha provocato. Certamente le prime cure sono mediche per poter aumentare le forze e le difese immunitarie del paziente ma se queste non sono sufficienti bisognerà tentare un intervento chirurgico, delicato anche per le condizioni del paziente, per rimuovere l’infezione.

Egr. dr., a seguito di colonscopia mi veniva asportato polipo di circa tre cm. Pt1 infiltrante la sottomucosa 2 mm dalla resezione, vorrei sapere se l ' asportazione di tratto di colon sia una strada obbligata. Grazie

Caro Signor Tino,

la diagnosi istologica anche se non ben riferita obbliga ad un intervento di asportazione del tratto di colon colpito dalla malattia

Buonasera mio mario 47 anni e stato sottoposto a resezione anteriore dl retto. Dopo 4 nni non ha ancora trovato alcun tipo di regolarita intestinale. Ci sono giornate in cui va in bagno 10 volte otre in cui va 2 altre ancora in cui non va affatto. È' possibile aiutarlo con l'alimentazione , farmaci o altro? Graze. La cosa e' veramente limitante soprattutto se i è fuori casa e lo condiziona notevolmente....

Cara Signora,

i disturbi della canalizzazione dopo interventi di resezione del retto sono frequenti e si risolvono dopo alcuni mesi. nel caso di suo marito, visto il lungo periodo passato, bisogna comprendere quale è la causa di questa irregolarità. Potrebbe trattarsi di un disturbo funzionale del colon o anche di un problema della regione operata. Solo dopo una accurata ricerca della causa scatenante è possibile prescrivere una adeguata terapia sia essa farmacologica o dietetica, Una visita proctologica completata con videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile ai fini diagnostici e terapeutici.

Buongiorno dottore, le espongo il caso di mio padre, 65 anni: operato nel dicembre 2011 per un carcinoma del retto , t3N0M0,e portatore di colostomia. La scorsa settimana ha eseguito i controlli di routine, tra cui i markers CEA e fa 19.9 e tutto è tutto e risultato nella norma. Ha poi eseguito una tac con mezzo di contrasto ed è stata evidenziata un nodulo sotto pleurico nel polmone destro di circa 6 millimetri, può trattarsi di una metastasi polmonare? Qual'e l'Inter da seguire? Grazie per la sua attenzione!

Cara Signora Alessandra,

è difficile stabilire se si tratta di una metastasi in base a quanto lei ha descritto. D’altronde il radiologo doveva dare delle precise descrizioni e fare diagnosi. Probabilmente il chirurgo o l’oncologo che seguono suo padre daranno ulteriori indicazioni e comunque per una maggiore definizione diagnostica potrebbe essere indicata una PET-TAC.

Salve,a mio padre hanno diagnosticato un tumore al retto e per diversi problemi legati alla sua salute non puo' essere operato. Il chirurgo pero' ci ha parlato di un cerchiaggio,ma vorrei sapere se lei fa questo tipo di intervento.Grazie

Cara Signora Marina,

probabilmente c’è stata una incomprensione con il chirurgo. Il cerchiaggio è un antico intervento che trovava indicazioni in alcune patologie anali (prolasso, incontinenza) ma non nel tumore del retto. Resto a sua disposizione per ogni chiarimento.

egregio dottore nicatsro volevo chiederle alcune cose:mia madre ha 64 anni e 2(due)anni fa è stata operata di tumore al colon precisamente al sigma,senza aver messo la sacca esterna, con istologico T3-M0-N85/1-G2, dopo circa 2 anni ha fatto tutti controlli e a ogni esame è tutto negativo ringraziando DIO.Ma tuttora oggi ha difficolta ad andare di corpo mi puo dire se si puo fare qualcosa per far si che questo problema venga risolto? confido in una sua risposta e in una sua possibile soluzione,sono disposto nche ad andare fuori italia se è necessario. la ringrazio in anticipo attendo con ansia una sua risposta.

Caro Signor Michele,

probabilmente sua madre soffriva di stipsi anche prima dell’intervento subito ed è questo il primo problema da affrontare. Se gli esami eseguiti dimostrano che il colon non ha patologie e che il punto di congiunzione tra il colon e il retto (anastomosi) eseguito durante l’intervento non è stenotico (ristretto) bisogna comprendere la causa della stipsi e consigliare un adeguata terapia.

Buongiorno dottore, la disturbo per chiedere se dopo un intervento avvenuto nel febbraio 2011 a 30 anni di resezione anteriore del retto a 8 cm dalla rima anale per eliminare un adenoma tubolo villoso con displasia di alto grado sia possibile praticare sesso anale o se è sconsigliato per sempre. Grazie e buona giornata.

Cara Signora,

presumo che il ricongiungimento del colon al retto sia stato fatto ad una distanza di sicurezza dall’ano e non dovrebbero esserci problemi per i rapporti sessuali. Comunque e per prudenza una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale o una anorettoscopia potrebbe essere utile per comprendere quanto è ampia l’anastomosi e se vi sono complicazioni. Se tutto risulta normale non dovrebbero esistere controindicazioni al rapporto.

Salve dottore, diversi mesi orsono a seguito di una visita procotologica mi sono stati diagnosticati dei condilomi perianali..una decina di giorni fa ho fatto l'intervento in sedazione profonda e mi sono stati rimossi..già prima dell'intervento questi condilomi erano del tutto asintomatici ma devo dire che anche il post operatorio non mi ha portato alcun fastidio e alcun dolore e al tatto, i tanti condilomi che avevo, sono tutti stati rimossi...ho fatto il test Hiv ad ottobre 2013, a maggio 2014 e 10 giorni fa x l'intervento con esito sempre negativo e inoltre x conto mio feci dei markers tumorali col seguente risultato : CEA = 0,5 ng/ml (riferimento 0,0 - 5,0); AFP = 0,8 ng/ml (riferimento 0,0 - 8,1); CA 19-9 = 5,1 UI/ml (riferimento 0,0 - 37,0); CA50 = 3,4 UI/Ml (riferimento 0,0 - 25,0); CA 15-3 = 18,2 UI/ml (riferimento 0,0 - 30,0); FERRITINA = 127 ng/ml (riferimento 10 - 200). I condilomi infatti sembrano essere causa scatenante del cancro all'ano e questa cosa mi terrorizza; il dott ha detto che x prassi farà l'esame istologico di alcuni condilomi recisi. Volevo sapere se i markes tumorali di cui sopra possono essere orientativi per dissipare dubbi su eventuali neoplasie in atto nel retto causate da questi condilomi e quale era realmente questo fattore di rischio. Grazie

Caro Signor Roberto,

naturalmente i marcatori tumorali hanno dato l’esito negativo per la presenza di un eventuale tumore, ma questo ha poca rilevanza clinica. I condilomi anali sono un fattore di rischio per il cancro dell’ano ed esistono molti ceppi di HPV, divisi per gruppi e fattori di rischio oncologico. Per tale motivo, oltre che all’esame istologico, andrebbe eseguita la tipizzazione dell’HPV, per determinarne il ceppo e quindi il fattore di rischio. A seconda del grado di rischio (lieve, moderato, alto) la persona si dovrà sottoporre ad adeguati e cadenzati controlli clinici per una diagnosi precoce anche di recidiva della malattia.

Gentile Dott. Nicastro Le scrivo in merito a mio padre, 68 anni, che ad aprile è stato operato per un adenocarcinoma moderatamente differenziato (pt3 N0 M0) con conseguente ileostomia temporanea, ma senza nessuna chemioterapia. L'8 luglio viene ricanalizzato ma il giorno dopo deve essere di nuovo operato per ricucire i punti interni che avevano ceduto provocandogli un'emorragia interna (due anestesie totali in 24 ore). dopo nove giorni viene dimesso in buone condizioni seppure non evacuasse da tre giornate. Tornato a casa, con un grande appetito, anche se mangiando molto leggero, deve essere ricoverato nuovamente dopo solo due giorni con una diagnosi di SUB OCCLUSIONE INTESTINALE IN ESITI DI POST OPERATORIO. Fortunatamente l'intestino riparte da solo senza bisogno di nessun intervento chirurgico e dopo 5 giorni viene dimesso. Appena sbloccatosi l'intestino per qualche giorno evacuava feci liquide ogni 3-4 ore mentre ora (sono passati solo 3 giorni) si limitano a una volta ogni 1-2 giorni, seppur più formate. Il medico che l'ha operato in una visita di controllo si è limitato a tastargli l'addome dicendo che è tutto ok e prescrivendogli un cucchiaio di olio di vaselina prima di ogni pasto. Mi scuso se mi sono dilungato così tanto ma sono terrorizzato che possa succedere come l'ultima volta, quindi le chiedo se secondo lei può essere normale un decorso così o potrebbe esserci qualche motivo di preoccupazione. Mi scuso nuovamente e la ringrazio in anticipo per la risposta che vorrà darmi.

Caro Signor Alessandro,

alterazioni della canalizzazione a feci e gas sono molto frequenti dopo interventi demolitivi sul grosso intestino. Nel caso di suo padre gli interventi ripetuti, possono essere la causa di alterazione della motilità intestinale che dovrebbero regolarizzarsi nei primi mesi post-operatori. Altre cause possono causare fenomeni sub occlusivi e sono legati a restringimenti (stenosi) dei tratti di ileo e colon operati e poi ricongiunti. Queste stenosi possono essere valutate solo con alcuni esami radiologici (colonTAC) 0 con la colonscopia, ma l’esecuzione di questi esami deve essere valutata dal chirurgo curante che ha una visione più ampia e corretta della situazione clinica del paziente. L’indicazione all’uso di olio di vaselina, per garantirsi il transito intestinale, è usuale e corretta nell’immediato post-operatorio e potrà essere poi variata in un tempo successivo.

Salve, mio padre ha 77 anni, e 14 mesi fa è stato operato al colon per un tumore al sigma, e gli è stata fatta un ileostomia,dopo l'intervento è stato 2 giorni in coma farmacologico perchè cardiopatico; al 12esimo giorno(cosa mai successa secondo i chirughi che l'hanno operato, di solito capita dopo pochi giorni) hanno ceduto i punti interni di sutura ha avuto un'emorragia, è stato rioperato di urgenza, e gli hanno chiuso l'ileostomia e gli hanno fatto una colonstomia, di nuovo coma farmacologico e rianimazione, dopo una settimana ha una peritonite, viene trasferito in un altro ospedale, sicuramente migliore, e viene operato di urgenza con un intervento salva vita, comunicandoci che mio padre poteva morire durante l'intervento....oltre alla colonstomia gli viene rifatta l'ileostomia, mio padre esce miracolosamente vivo dalla sala operatoria, e dopo 2mesi lo riportiamo a casa.Aveva perso 25 chili,e non si reggeva in piedi nel corso dei mesi sono riuscita a farlo riprendere, e fargli prendere i chili persi, per fortuna non ha bisogno di chemio.Dopo 9 mesi, dopo aver fatto colonscopia e tutto il resto il chirurgo gli dice che se vuole può ricanalizzarsi; a marzo scorso gli viene fatta la ricanalizzasione della colonstomia dalla quale nn usciva nulla, perchè le feci andavano nell'ileostomi,l'intervento riesce.Una settimana fa, dopo 3 sedute di dilatazione(palloncino) a causa della stenosi dell'intestino, il chirurgo lo ricanalizza togliendo l'ilestomia perchè l'intestino aveva raggiunto le misure giuste se non erro 16 mm di dilatazione.Ora all'ottavo giorno dall'intervento mio padre sta bene ma non defeca, ha fatto l'aria dopo 24 ore dall'intervento e continua a farla, ma non defeca, gli hanno fatto una colonscopia e hanno detto che l'intestino è ok, non è ristretto e che è un pò lento, e domani gli faranno un'eco all addome,è a digiuno dal giorno dell'intervento, gli hanno fatto solo un paio di sacche alimentari; mi hanno detto che deve defecare anche se non mangia; e credo che non lo fanno mangiare proprio per questo. Ne abbiamo passate tante, e ora che finalmente il percorso era completo è sorta questa complicazione; ho paura che mio padre corre il rischio di essere di nuovo stomatizzato. Mi scusi se mi sno dilungata.Grazie.

Cara Signora Giusi,

non ho alcun elemento per dire se suo padre dovrà essere nuovamente atomizzato, ma credo proprio di no e questi disturbi di canalizzazione possono rientrare in un normale decorso in un paziente che ha subito numerosi interventi   addominali. La canalizzazione avverrà e i chirurghi che hanno eseguito l’intervento le hanno già dato la motivazione e fatto tutto quanto il possibile per comprendere questa ritardata espulsione di feci e, credo, siano tranquilli per il fatto che invece i gas transitano regolarmente.

VOLEVO CHIEDERE UN INFORMAZIONE .MIO FRATELLO E AFFETTO DA POLIPOSI è STATO 5 ANNI FA COLECTOMIZZATO E ORA DI ROUTINE FACCIAMO I CONTROLLI ADESSO DALL'ULTIMO CONTROLLO GLI HANNO TOLTO DEI POLIPI NEL RETTO DOVE LA DIAGNOSI è STATA:LESIONI POLIPOSE TUTTE CON IL QUADRO DELL'ADENOMA TUBOLARE CON DISPLASIA GHIANDOLARE FOCALMENTE DI ALTO GRADO.PER FAVORE QUALCUNO IN TERMINI SEMPLICI MI PUO SPIGARE.è UN SICURO TUMORE SUCCESSIVO?SICCOME NELLA POLIPOSI COME SI SA NON SI RIESCE MAI A TOGLIERE TUTTI I POLIPI QUINDI I PIU PICCOLI RESTANO C'è BISOGNO DI UN INTERVENTO CHIRURGICO?PRECISO CHE LUI HA 28 ANNI.GRAZIE MILLE A TUTTI VOI CHE MI DARETE UNA RISPOSTA.

Caro Signore,

il polipo adenomatoso tubolare o villoso è un tumore benigno che può degenerare in maligno se non è asportato. Il grado di displasia determina questa probabilità di trasformazione e la displasia grave prelude alla definitiva maligna del tumore. Per questo tutti i polipi devono essere asportati e analizzati. Nel caso di suo fratello non è possibile affermare se è necessario un intervento di asportazione del retto (a scopo preventivo) in quanto non ho alcun elemento essenziale per poter dare un giudizio sereno. Il solo dubbio è sul perché questo tratto di intestino è stato risparmiato durante l’intervento di colectomia, probabilmente perché non colpito da malattia e quindi evitare di confezionare una ileostomia definitiva.

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