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caro dottore sono una signora di 60 anni desidero sapere che cosa posso avere elencandogli questi sintomi . E' da 5 giorni che soffro di mal di pancia come se sta per arrivare il ciclo mestruale e anche gonfiore,con stimolo di andare a evacuare.ora da 2 giorni che evacuo con gas e sangue più fitte accentuate nel lato sinistro dello stomaco .Viso più pallido occhiaie sto veramente male mi pu dare il suo parere grazie mille
Cara Signora Domenica,
i sitomi descritti potrebbero derivare da varie patologie del colon. Probabilmente potrebbe trattarsi di una malattia diverticolare ma le consiglio di consultare il suo curante o uno specialista per una corretta diagnosi e per una adeguata terapia.
Salve sono una ragazza di 18 anni. Sono stata incisa a causa di un sinus pilonidalis il 1 febbraio 2014. Mi hanno operata in anestesia totale e il giorno dopo mi hanno dimessa. Oggi 19 febbraio, continuo a fare medicazioni, inizialmente un giorno si e un giorno no andavo in ospedale, in seguito a casa. Inizialmente avevo una garza all'interno dell'incisione e dopo due medicazioni mi hanno lasciato la ferita aperta e ogni volta mi mettevano una polverina chiamata acido borico, questo per altre 3 volte. Mia mamma mi medica con acqua ossigenata e betadine, come suggerito dai dottori. Adesso mi dicono che dovrò subire un secondo intervento, quello vero e proprio, ma non mi hanno spiegato precisamente il perchè. Il chirurgo che mi ha incisa vorrebbe fare questo intervento dopo l'estate, ma io preferirei farlo prima, onde evitare che si ripresenti l'infezione. So solo che la cisti c'è ancora, e ho sentito parlare di un drenaggio a seguito dell'intervento Confido in una sua risposta anche perchè sono molto terrorizzata. Cordiali saluti
Cara Emanuela,
il primo intervento probabilmente è stato eseguito per drenare l’ascesso provocato dalla presenza della cisti infetta che non è stato possibile asportare. Il chirurgo, giustamente, attende che la ferita guarisca dall’infezione per poter eseguire un intervento definitivo, con l’asportazione della cisti, e per garantirsi una buona cicatrizzazione potrebbe prevedere di mettere un drenaggio della nella ferita, per evitare che questa possa infettarsi nuovamente.
Salve dottore, circa 6 anni fa, a seguito di una proctoscopia, mi era stata diagnosticata una fistola anale. I fastidi durarono poco. è da anni che non mi sembra avere sintomi, se non ogni tanto un po di muco nelle feci. La mia domanda è se sia possibile che la fistola anale passi da sola. La ringrazio per l'attenzione
Cara Signora Marilena,
la fistola perianale per definizione è cronica ed è difficile che possa guarire senza alcun tipo di terapia.
Salve dottore, sono una donna di 41 anni che soffre di colon irritabile, riscontrata con colonscopia due anni fa, a breve dovro' ripeterla per valutare una sospensione della cura on mesalazina. Ho avuto due anni fa una piccola ragade che per fortuna si e' risolta con pomate. Ora ho riscontrato una marisca (almeno credo),piccolo lembo di carne che a volte mi da prurito e fastidio. C'e' una cura adatta? Come posso attenuare i fastidi quando insorgono in alcuni giorni? Grazie
Cara Sigmora Lorena,
se la marisca è sintomatica, nei momenti di crisi potrebbe applicare delle creme lenitive (all’ossido di zinco, vitaminiche, ecc.), ma la cura definitiva potrebbe consistere nella asportazione chirurgica della lesione. L’intervento può essre condotto in anestesia locale. Comunque sarebbe opportuno, prima dell’intervento, sottoporsi a visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una conferma diagnostica e una aseguata terapia.
Salve dottore credo di avere una fistola. Da un anno circa vicino l'ano ho un bozzetto da cui fuoriesce del pus, specialmente si gonfia quando vado a fare le feci e poi ese un liquido sul giallo appena esce il dolore si calma e da operare l'intervento si puo fare senza degenza grazie dottore
Caro Signor Francesco,
da quanto descrive sembra che si tratti di una fistola perianale la cui cura prevede un intervento chirurgico. L’entità, le modalità e la tecnica dell’intervento dipendono dalle caratteristiche della fistola che possono essere definite prima con una visita colonproctologica seguita da una ecografia endoanale con sonda rotante a 360°.
Mi hanno diagnosticato una ragade anale ma il sanguinamento non è costante come viene descritto e non ho prurito solo molto dolore in particolare dopo la visita e mi sono uscite dei bozzetti fuori anch'essi dolorosi è normale? ringrazio anticipatamente della sua disponibilità
Cara Signora Tiziana,
non in tutti i casi la ragade anale ha come sintomi il prurito e la perdita di sangue. Nella ragade cronica il sintomo predominante è il dolore alla defecazione e quelle che descrive come protuberanze, probabilmente sono delle marische infiammate. La diagnosi di ragade anale, come di tutte le altre patologie anali, andrebbe confermata con un esame endoscopico di base come l’anorettoscopia o meglio con una videoproctoscopia digitale.
Salve Dottore, sono Fabio ho 33 anni mi sono operato a una fistola anale il14/02/2014, quando faccio le medicazioni fuori esce il pus che trovo nella garza. Le chiedo secondo lei e' normale? Grazie
Caro Signor Fabio,
nei primi giorni dopo un intervento di fistola perianale è possibile che ci possa essere ancora fuoiuscita di materiale corpuscolato (pus), soprattutto se la tecnica utilizzata è stata la fistulotomia, cioè l’apertura della fistola con toilette chirrurgica senza la sua asportazione, e non la fistulectomia, cioè l’asportazione della fistola. Continui a sottoporsi alle medicazioni prescritte che hanno la funzione anche di detergere la ferita.
I condilomi si possono davvero curare con aceto di mele?
Caro Signor Stefano,
non ho alcuna esperienza sull’uso dell’aceto di mele nel trattamento dei condilomi, mi sembra più una leggenda metropolitana che una seria terapia per questa patologia.
Buongiorno dottore, mia figlia ha 25 anni e in febbraio dell'anno scorso le e' stata diagnosticata un cisti sacrococcigea dopo avere fatto una cura di antibiotici e' stata meglio, poi a novemre 2013 le e' tornata, ha preso di nuovo gli antibiotici ma oggi di nuovo soffre molto ( come l'ultima volta) ha riniziato dopo il ciclo puo' avere un'attinenza.? La zona si presenta rossa, calda e dura (al momento non e' mai uscito ne pus ne sangue....) cosa mi consiglia. .? Per alleviare temporanemente il dolore e' meglio il caldo o il freddo? Ho letto che anche l'intervento sia molto doloroso e la degenza lunga.... Con molti casi di recidiive..... Grazie 1000 Cinzia
Cara Signora Cinzia,
antibiotici e antidolorifici non curano la cistimpilonidale o sacrococcigea ma solo i sintomi legati alla sua infiammazione o infezione. L’unico trattamento è quello chirurgico che se condotto con tecnica chiusa non è doloroso e prevede solo 24 ore di degenza.
Egregio Dottore Nicastro Sono un uomo di 34 anni domiciliato a Lamezia. Circa 5 anni fa ho avuto i primi fastidi all'ano, come un senso di corpo estraneo a ore 12 e senso di gonfiore esterno e in qualche caso dolore diffuso. Ovviamente sono andato alcune volte dal mio medico di famiglia che mi ha fatto fare cicli di daflon, antrolin, proctolyn. Il medico stesso mi ha mandato da un medico chirurgo che mi ha diagnosticato una ragade. Voglio precisare che la prognosi non è stata supportata dalla visione di una ragade ma dal dolore in fase di allargamento durante la visita digitale, mi prospetta subito l’operazione (che sinceramente avrei fatto volentieri) Passo dal medico, racconto la visita come la racconto a voi e lui perplesso mi manda da un amico chirurgo in ospedale, che non riscontra assolutamente una ragade. Sono perlpesso, ed arriviamo ad oggi…dopo un periodo di remissione sono andato al PS con forti dolori. Il medico mi visita e non trova nulla ma mi segna una rettosigmoidoscopia, che il mio dottore mi segna come urgente (visti i dolori). Attualmente sento dolore e lo spasmo che leggo tipico in questi casi e come una pallina che nessuno comunque riscontra alla visita. Sono esausto e anche il mio umore è peggiorato di molto, una sua risposta mi sarebbe di grande conforto. Grazie Ps La domanda è: che devo fare?
Caro Signore, sicuramente bisogna arrivare ad una diagnosi e uno dei modi è di sottoporsi a visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale, esame che può facilmente risolvere ogni dubbio sulla preßenza o meno della ragade anale.
Buongiorno Dottore, a Luglio 2013 mi è stato riscontrato un ascesso perineale, ascesso che si è sgonfiato e rigonfiato (passava da una grandezza di una nocciolina a quella di una noce) fino a dicembre quando si è gonfiato molto, con dolori e febbre. Il chirurgo mi ha inciso l'ascesso. Due settimane fa sono stato operato di fistulectomia esterna. Ad oggi ho ancora una bella ferita larga e profonda, lontana dall'essere cicatrizzata, non mi è stato indicato nessun farmaco solo Betadine. Mi chiedo se non c'erano altre tecniche per asportare l'ascesso e soprattutto quanto dovrò aspettare perchè inizi a cicatrizzare.
Caro Signor Mario,
esistono diverse tecniche per trattare una fistola perianale e queste dipendono anche dal tipo di fistola da trattare. L’ascesso invece può essere curato solo con l’incisione e drenaggio del pus. I tempi di cicatrizzazione della ferita sono comunque lunghi e dipendono anche da quanto è grande la ferita.
Salve, ho sofferto e soffro di stitichezza da sempre, negli ultimi anni questo è peggiorato comunque dopo la gravidanza, ho 37 anni e mi è stata fatta un clisma opaco e una defecografia, i risultati sono questi: DEFECOGRAFIA L'indagine è stata eseguita previo riempimento dell'ampolla rettale con circa 240 ml di soluzione baritata; 20 ml di mdc dello stesso tipo sono stati introdotti nel lume vaginale. L'angolo ano-rettale a riposo presenta valori modicamente incrementati; la sua variazione di ampiezza durante le fasi di ritenzione e ponzamento è regolare. Durante la fase di evacuazione si osserva la comparsa di un rettocele anteriore del diametro di 2.5 cm circa con inizio dell'estroflessione a circa 4 cm dalla rima anale; si rilevano segni di intussuscezione retto-ampollare e pliche di prolasso mucoso in sede posteriore. Il canale anale mostra calibro e decorso regolari. L'escursione inferiore dei piani perineali è incrementata per sindrome del perineo discendente. Il residuo di mdc al termine dell'evacuazione spontanea è modesto. Cosa ne pensa lei? l'intervento potrebbe essere una soluzione o consiglia sempre riabilitazioni?
Cara Signora Nadia,
da quanto descrivere, nel suo caso, la riabilitazione rappresenta la terapia di scelta per la soluzione della stipsi espulsiva. Comunque la stipsi riconosce diverse cause che, spesso, sono associate nella stessa persona e per ognuna di essa bisogna prevedere un diverso trattamento.
salve dottore... volevo capire insieme a lei se soffro di colite o colon irritabile o....altro.... ho dolori addominali soprattutto nella parte destra o bassa al centro,,, non vado in bagno con molta regolarità,,, circa 10 gg prima del ciclo ho un senso di gonfiore addominale,,, e da qualche giorno a dx in basso un fastidio ma non continuo.. mi sento stressata... ogni mese prendo dei probiotici x regolarizzare la flora intestinale( prescritti da dott internista) cosa mi può dire... grazie
Cara Signora Lina,
la ringrazio per la fiducia, ma è difficile comprendere una malattia descritta per via virtuale, tra una persona sofferente (virtuale) e il Medico (virtuale). Lei, come leggo, ha già consultato un medico internista, che avrà posto una diagnosi e consigliata la terapia. I suoi sintomi possono derivare da diverse patologie del colon, compreso la Sindrome del Colon Irritabile ma questa diagnosi andrebbe confermata con una attenta visita specialistica che prenda in considerazione tutte le variabili cliniche che emergono.
Buongiorno Dottor Nicastro, ho alle spalle due operazioni per emorroidi e una per ragadi, le emorroidi sono stata operate con metodo tradizionale mentre le ragadi con un palloncino, purtroppo le due operazioni alle emorroidi mi hanno provocato un restringimento del retto e tutt'ora combatto quando devo defecare, anche quando le feci sono di consistenza normale, ora dato che io vorrei risolvere questo problema ma ho paura di subire un'altra operazione perchè ho letto che c'è la possibilità che si può perdere il controllo dei muscoli perianali con la conseguenza di incontinenza, vorrei sapere da lei cosa fare, e se le notizie in mio possesso hanno un fondo di verità, La ringrazio anticipatamente per la sua risposta, voglia gradire i miei saluti Angelo
Caro Signor Angelo,
se è stata posta una diagnosi di stenosi anale questa andrebbe ben valutata, al fine di indicare una adeguata terapia. La stenosi potrebbe essere curata sia con dilatazioni graduali che con interventi chirurgici correttivi, di ampliamento del canale anale. Questi interventi, se ben condotti, non provocano alcuna lesione agli sfinteri anali e quindi alcuna incontinenza. Comunque prima di prendere in considerazione un intervento sarebbe utile una visita colonproctologica completata con le indagini diagnostiche possibili in relazione della presenza della stenosi (videoproctoscopia digitale, manometria e ecografia endoanale).
gentilissimo dott.ho notato proprio stasera che ho del muco con piccolissimi pezzettini di sangue coagulato il muco è rosastro questo accade da un po di tempo ci sono periodi di stitichezza che mi provocano un blocco ...cioè non riesco a defecare mi gonfia lo stomaco mi vengono coliche e non riesco a buttare l'aria è come se fosse tutto gonfio il basso ventre all'interno,in'oltre quando ho questi episodi anche una linea di febbre che va dai 37,5 ai 38 ho fatto degli esami specifici (colonscopia) mi hanno riscontrato una diverticolite ma non sono andati oltre perchè l'intestino non era perfettamente pulito. ora queste macchie di sangue mi preoccupano cosa devo fare e se è qualcosa di brutto. La saluto e attendo una risposta. se possibile tramite e-mail grazie tante per la risposta PS oltre alla colonscopia ci sono altriesami meno invasivi?
Cara Signora Isabela,
i sintomi descritti possono essere dovuti alla sua malattia diverticolare, o meglio ad una diverticolite. Spero che i medici che la stanno curando e che hanno avuto modo di fare la diagnosi le abbiano consigliate una terapia adeguata per la patologia di cui soffre. Esistono diverse indagini per valutare la malattia diverticolare e lo stato del colon ma nel suo caso, nel sospetto di una diverticolite, queste passano in secondo ordine, rendendo necessaria una attenta valutazione clinica del suo stato e una adeguata terapia.
Buonasera Dott. Nicastro volevo sapere una sua opinione e' da settembre che ho bruciore anali e prurito solo dopo defecazione, prima vedevo anche sangue nella cartigienica, negli ultimi 3 4 mesi il sangue e' sparito, il mio dottore mi ha prescritto antrolin non si e' parlato di chirurgia ne di altre cose, lei cosa ne pensa? grazie
Caro Signor Marco,
credo che il suo medico l’abbia visitata, fatto una diagnosi e prescritto l’Antrilin, farmaco spesso utilizzato per la cura della ragade anale. Se i suoi sintomi persistono e non tendono ad attenuarsi è importante che lei si sottoponga a visita colonproctologica completata con videoproctoscopia digitale per una corretta diagnosi e una conseguente adeguata terapia, medica o chirurgica.
SALVE DOTTORE VOLEVO CHIEDERLE UN CONSIGLIO IN MERITO AL MIO PROBLEMA. DA MESI SENTO UNA PESANTEZZA ANALE CHE DIVENTA PIU' INSISTENTE AL MATTINO DOPO AVER DEFECATO. MI ACCOMPAGNA PER TUTTA LA GIORNATA ALLEVIANDOSI SOLAMENTE QUANDO RIMANGO SEDUTO. HO NOTATO CHE SONO PRESENTI DELLE EMORROIDI ESTERNE SOLAMENTE DALLA PARTE DESTRA. DA QUANDO HO QUESTI PROBLEMI HO LA SENSAZIONE DI DOVER URINARE PIU SPESSO RISPETTO A TEMPO. DURANTE LA NOTTE E RIMANENDO DISTESO IL PROBLEMA SCOMPARE. COSA MI CONSIGLIA? ATTENDENDO UNA SUA RISPOSTA LE PORGO DISTINTI SALUTI.
Caro Signor Stefano,
questi suoi sintomi possono dipendere da varie patologie anali e perineali. La prima osservazione è che possano dipendere dalla patologia già conosciuta, la malattia emorroidaria, ma altre cause funzionali andrebbero prese in considerazioni in base anche alla sua storia clinica. Le consiglio di consultare un colonproctologo che mediante una accurata visita, magari completata con una videoproctoscopia digitale, per una corretta diagnosi e una adeguata terapia.
Ho 55 anni e sono stata operata lo scorso mese di Aprile di un adenocarcinoma al colon. Ho portato una istomia di protezione per circa 40 giorni. Fortunatamente non ho dovuto fare terapie in quanto la malattia era ad uno stadio iniziale, di dimensioni assolutamente microscopiche. I problemi sono cominciati dopo che sono stata ricanalizzata. Il chirurgo che mi ha operata mi ha spiegato che si è formata una strozzatura ad effetto “clessidra”, proprio dove l’intestino è stato reciso e poi ricollegato. Il fatto è che o prendo lassativi (pastiglie, sciroppi, tisane e chi più ne ha più ne metta, con il risultato poi di avere sempre nausea, intestino irritato, insomma, malessere generale)) oppure, vado in bagno anche 10 o 15 volte al giorno; ogni volta con spinte e sforzi notevoli, per evacuare solo piccole porzioni di feci. Ora, mi rendo conto che il problema più grave è stato risolto, ma comunque, tutti questi disturbi mi creano un disagio notevole, soprattutto se mi capita di essere fuori casa e tra la gente. Esistono casi come il mio? Quando parlo con chi ha subito il mio stesso intervento, di solito ha problemi opposti cioè di dissenteria. C’è un rimedio a tutto ciò? Se sì, a chi mi posso rivolgere? La ringrazio molto e aspetto con ansia una sua risposta.
Cara Signora,
la stenosi della anastomosi (congiunzione tra due parti del colon) non è un evento raro. Si forma per un eccesso di cicatrizzazione che “strozza” il colon e questo causa non pochi problemi alla persona. In questi casi è possibile eseguire delle dilatazioni, con dei particolari palloncini, per via endoscopica o se questa stenosi è vicina all’ano con dei dilatatori. Il chirurgo che ha eseguito l’intervento sicuramente conoscerà queste modalità di cura per risolvere la stenosi e potrebbe essere lui il primo specialista da consultare.
Buongiorno ho 55 anni sono 10 giorni che ho la diarrea ho preso enterogermina e adesso sto prendendo normix da 3 giorni le scariche sono diminuite devo continuare con normix ? Faccio ogni anno la colonoscopia per prevenzione e l'unica cosa che mi hanno diagnosticato è colon infiammato più qualche diverticolo.Come mi devo comportare. La ringrazio anticipatamente per la Sua disponibilità
Caro Signor Giovanni,
credo che lei debba sottoporsi ad una adeguata terapia per curare quella”unica cosa” che i medici hanno diagnosticato l’infiammazione e la presenza dei diverticoli che possono essere la causa dei suoi sintomi.
Ho 35 anni, ed in seguito a forti dolori addominali e febbre a 40 °c mi sono recato in ospedale dove mi hanno diagnosticato la diverticolite. dopo 12 giorni di digiuno assoluto e i vari antibiotici somministratimi febbre e dolori sono scomparsi.A distanza di un mese mi sono sottoposto alla colon virtuale x mezzo tac con contrasto assunto per os, ed è stata confermata la presenza di numerosi diverticoli nel sigma. Ora la mia domanda è questa: devo necessariamente sottopormi ad intervento chirurgico? Quale dieta bisogna seguire viste le enormi differenze che vi sono tra quella per diverticolosi e diverticolite?
Caro Signor Salvatore,
nella mia pratica non faccio differenza nella dieta tra diverticolosi e diverticolite, anzi questa è necessaria per evitare alla persona ammalata di avere diverticolite. A parte questa prima considerazione, la sua giovane età impone un serio pensiero sul trattamento chirurgico della patologia che potrebbe essere ritardato solo con particolari terapie che, con sincerità, dovrebbero durare per sempre. Dieta e terapia farmacologica possono essere utili a prevenire altri episodi di diverticolite, ma nel suo caso sono consigliabili solo per procrastinare un intervento chirurgico.
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