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Ho gran prurito all'ano ho provato ha fare delle foto perché era insopportabile, per capire le cause ho visto delle piaghe rosse in mezzo all'ano e dei vermi mi sto procurando domani vado subito dal medico curante nel frattempo vorrei sapere le cause e la possibile cause..
Caro Signor Vincenzo,
probabilmente ha contratto dei parassiti intestinali, i più frequenti sono gli ossiuri. Le consiglio di eseguire un esame parassitologico fecale per confermare la diagnosi e si faccia consigliare dal suo medico una terapia adeguata.
Buongiorno, ho 46 anni. Non ho malattie particolari e non prendo nessun farmaco, non sono omosessuale, sono sposato e padre di tre bravissimi ragazzi. Vengo al mio problema. Fin da quando avevo circa 25 anni soffro di un disturbo che definisco ano umido accompagnato da intenso prurito. Ho convissuto con questo problema senza avere troppi fastidi, ho fatto tutte le visite del caso. Ma i medici non hanno mai rilevato nulla. Adesso in questi ultimi anni (diciamo da un paio) il disturbo è diventato davvero insopportabile, inoltre mi sono apparse delle macchie di psoriasi nelle pieghe del sedere. Il dermatologo mi ha prescritto una crema a base di cortisone chiamato "ELCON" con la quale la psoriasi si è affievolita, ma la secrezione anale sta peggiorando, tanto che adesso devo mettere dei rotolini di carta igienica sullo sfintere per evitare di bagnare gli indumenti intimi e anche i pantaloni (cosa che è già successo, con immenso imbarazzo del sottoscritto). Ho notato che la secrezione aumenta esponenzialmente se tocco lo sfintere per alleviare il prurito. Ho visto parecchi proctologi, ho fatto la rettoscopia e la manometria ano-rettale ma da entrambe non si evince nulla. Non so più cosa fare e cosa pensare, Vorrei avere un vostro parere e soprattutto consiglio.
Caro Signor Gabriele,
il prurito anale riconosce diverse cause, anali e coliche. Nel suo caso le secrezioni potrebbero derivare da una patologia del colon retto, anche funzionale (sindrome del colon irritabile), correlate da altri sintomi. Inoltre queste secrezioni possono causare una dermatite , che a sua volta, partecipi anche le lesioni da grattamento, aumentano le secrezioni stesse, mantenendo e alimentando l’ano umido e il prurito. A mio parere, è importante arrivare alla diagnosi principale, cioè la causa del prurito, per impostare un adeguato percorso di terapia.
Dottore dopo ogni defecazione devo sdraiarmi supino a letto per almeno 40-45 minuti. Se Invece rimango in piedi o seduto o peggio ancora cammino, o anche se mi sdraio di fianco, dopo pochi minuti inizio a sentire prurito intorno all'ano e sembra quasi che la zona dell'ano diventi umida. Il prurito aumenta ad un livello difficile da sopportare con il passare del tempo. Ho questo problema da quasi un anno. Nell'atto della defecazione non sento dolore, ma sempre più faccio fatica a trattenermi quando arriva lo stimolo di defecare. Cosa posso avere e cosa mi consiglia di fare? La ringrazio in anticipo. Saluti
Caro Signor Paolo,
probabilmente dopo la defecazione persiste una fuoriuscita di secrezioni rettali, impedite dalla posizione supina. Queste secrezioni di muco potrebbero essere dovute ad una patologia del colon o del retto. Sono comunque secrezioni “sporche” che imbrattano e umidificano l’ano, evocando il prurito. Le consiglio una visita colonproctologica completata con una videoproctoscopia digitale al fine di una corretta diagnosi e per un coretto percorso di terapia.
Gentile Dott. Nicastro, sono una donna di 47 anni e da circa 4 mesi soffro di un forte prurito e rossore nella zona anale oltre a riscontrare la presenza quasi costante di una secrezione gialla negli slip che a volte mi sembrano feci. Una settimana fa sono stata da un proctologo che mi ha visitato con l’anoscopio e poi inserendo un dito e mi ha diagnosticato una ragade anale posteriore cronica con nodulo sentinella. L’unica soluzione a suo dire è l’intervento anche perché la ragade ha formato il callo ed una tasca. L’intervento consisterebbe nella escissione della ragade e rimodellamento del muscolo che secondo lui è troppo duro. Mi ha nel frattempo prescritto Mioxyrag e Psyllogel perché ho anche problemi di motilità intestinale con flatulenza. A questo punto Le chiedo se l’intervento è l’unica soluzione oppure è possibile adottare una terapia medica. Le faccio presente che io non ho dolore nella defecazione, il problema è il forte prurito, la tensione della pelle nella zona anale e perianale oltre alla secrezione che si manifestano alcune ore dopo aver evacuato. La ringrazio in anticipo se vorrà rispondermi
Cara Signora Antonella,
il prurito anale riconosce diverse cause tra cui le patologie anali. Non è da escludere che la ragade sia la causa del suo prurito, ma sarebbe opportuno ricercarne anche altre. Le secrezioni potrebbero essere la causa di un continuo imbrattamento della cute anale e questo porterebbe al prurito. ma queste secrezioni dipendono dalla ragade cronica complicta o da altra patologia? La terapia medica per la ragade comunque è stata correttamente prescritta (mioxyrag e psyllogel) e potrebbe essere migliorata aggiungendo un detergente specifico per l’igiene anale. Riguardo l’intervento è giusta l’impostazione sulla escissione della ragade, mentre potrei avere dei dubbi sulla necessità della sfinterotomia, necessaria solo in caso di ipertono, fenomeno che andrebbe valutato con una manometria. Inoltre se vi è il dubbio che le secrezioni (pus?) provengono dalla ragade sarebbe anche utile una ecografia endoanale con sonda rotante a 360° per valutare la presenza di un eventuale ascesso sul fondo della ragade stessa.
Buongiorno, nel giro di 5 mesi, ho subito 2 interventi per ciste pilonidale. ora guarita. Ma ora mi ritrovo con del "soiling" sulle slip e 1 emorroide. Puo' lo shock degli interventi avermi causato danni al pavimento pelvico- sfinteri anali con conseguente soiling, emorroide e (spero di no) prolasso del retto? chiedo anche: il soiling è risolvibile con delle fisioterapie o tocca x forza la chirurgia?
Cara Signora Daniela,
solitamente gli interventi per cisti pilonidale, anche se ripetuti, non provocano soiling, tranne che non si siano stati intaccati i fasci posteriori dei muscoli del pavimento pelvico e in particolare il rafe ano-coccigeo. Sarebbe opportuno valutare questa sfortunata evenienza con una ecografia endoanale con sonda rotante e comprendere la funzionalità degli sfinteri con una manometria anorettale. I risultati di queste due indagini sono fondamentali per stabilire un adeguato percorso di terapia.
Gentile Dottore da un po' di tempo avverto un prurito anale, molto discontinuo, le premetto che ho una prostatite ed allo stesso tempo sto facendo da 2 mesi anche esercizi per rilassare e tonificare il p.pelvico, anche se l'origine della prostatite non mi è chiara! Detto ciò il prurito anale è sia interno che esterno e soprattutto discontinuo, nel senso che capita 4/5 giorni ogni 2 settimane (almeno per ora l'andamento è questo). Detto ciò, al passaggio di feci dure non accade quasi mai nulla, nel senso che non brucia quasi mai, invece quando vi è il passaggio di feci più morbide ed "accaldate" che tale prurito si crea ed anche successivamente! Le premetto che la mia alimentazione è sanissima, senza piccanti e superalcolici e con alimentazione che prevede l'uso discreto di fibre e verdure, e che per alleviare tale prurito a devo lavarmi spessissimo. Se Le può interessare l'andrologo ha constatato che non ho varicocele. In ultima battuta quando tale prurito è maggiore, maggiori sono i sintomi della prostatite.
Caro Signor Stefano,
il prurito anale è un sintomo che riconosce diverse cause. Spesso queste sono determinate da patologie anali ma anche patologie del retto e del colon possono evocare questo fastidiosissimo sintomo. Nella sua storia clinica sono importanti due punti fondamentali da approfondire e che potrebbero portare a svelare la causa del sintomo: la consistenza delle feci (patologia colica?) e che è spesso associato ai sintomi di prostatite (patologia rettale e anale?). La corretta diagnosi è possibile solo attraverso una preliminare visita colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale; in caso di dubbi lo specialista potrebbe richiedere ulteriori accertamenti e quindi impostare un adeguato percorso di terapia.
Egr. dottore, sono una donna di 34 anni e da circa due mesi ho un forte prurito all'ano che mi viene dopo aver defecato la mattina e poi mi ritorna la sera anche senza andare in bagno. Ho consultato vari specialisti ma senza alcun risultato. L'ultimo di questi mi ha prescritto una risonanza magnetica lombare in quanto era convinto che poteva dipendere da un'ernia, ma l'esito della risonanza era negativo. Le dico che dopo la gravidanza gemellare avuta tre anni fa mi sono venute delle emorroidi. Non so come risolvere, per questo chiedo il suo aiuto, ovviamente se lei ritiene necessario mi sottoporrò ad una sua visita di controllo. Grazie sin da ora. Distinti saluti.
Cara Signora,
la ringrazio per la fiducia. Il prurito anale è un sintomo spesso invalidante e di difficile discriminazione, ma è pur sempre un sintomo che riconosce una causa certa. Probabilmente gli specialisti consultati si sono soffermati su altri aspetti del suo stato clinico non valutando cause provenienti dal colon, dall’ano, dal pavimento pelvico o da un insieme di cause che portano all’insorgenza di tale sintomo. Una attenta valutazione colonproctologica completata con la videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per una corretta diagnosi e per un adeguato percorso di terapia.
Buongiorno, mi chiamo Rosaria e tre mesi fa ho fatto un intervento in THD per eliminare il problema delle emorroidi....Nonostante dai controlli eseguiti dal proctologo che mi ha operato risulti tutto regolare, a distanza di tre mesi ho ancora un fastidio che mi si è presentato due settimane dopo l'intervento, un prurito che, in alcuni momenti è veramente insopportabile.Inizialmente la zona anale era estremamente arrossata, pensammo che potesse essere addirittura incorsa una micosi.Mi fu comunque consigliato di fare terapia con Sporanox o Diflucan e creme varie che peggioravano solo il decorso dell'infiammazione esterna.Dopo i vari tentativi, pasta fissan, creme al cortisone,antimicotiche e antipruriginose..., ho deciso di non mettere più nulla, il sintomo si è nel tempo attenuato,ma non è mai passato.Ho fatto persino una coprocoltura e un tampone ...che, ovviamente ,sono risultati negativi.Beh, la mia domanda è: è normale un prurito post intervento in THD così persistente e perchè? La ringrazio e la saluto
Buongiorno Signora,
non è normale un prurito così persistente dopo un intervento proctologico, ma questo potrebbe dipendere da altre cause, non prettamente legate all’intervento di THD, ma anche ad alterazioni funzionali del colon.
Gentile Dott. Nicastro, Ho 25 anni, da circa 10 aa soffro di prurito anale e perianale in particolare serotino notturno. Il prurito è ingravesciente e negli ultimi anni è diventato invalidante, mi sveglia 3-4 vv al giorno e le lesioni che mi infliggo col grattamento non mi permettono di pensare ad altro neanche durante le normali attività quotidiane. Nell'ultimo anno ho fatto diverse visite dal gastroenterologhi e dermatologi ho anche fatto una colonscopia e ripetuti esami parassitologici delle feci, tutto negativo. Mi è stata prescritta una crema a base di cortisonici che a parer mio è stata la causa di dei condilomi acuminati che mi sono comparsi circa 10 mesi fa e che adesso sto trattando con Veregen 10%. Informo di essere eterosessuale. Ho comunque dovuto interrompere questo trattamento negli ultimi giorni perchè purtroppo peggiora fino all'inverosimile i miei sintomi già estremamente invalidanti. Le chiedo quindi, quale eseme o visita secondo la sua opinione è più appropriata nel mio caso? Grazie Cordiali saluti
Buongiorno Signor Flavio,
il prurito anale riconosce diverse cause. Anche la presenza attuale dei condilomi (che nulla hanno a che fare con la sua sessualità) possono essere causa del prurito. A mio parere bisogna prima escludere la presenza di patologie funzionali del colon (sindrome del colon irritabile, ecc.) e patologie dell’ano, bonificare chirurgicamente la regione Perianale dai condilomi e quindi, fatta la diagnosi, stabilire un adeguato percorso di terapia.
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