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Domande e Risposte: Fistole anali

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Egregio Dott. Nicastro, da circa un anno ho nella zona perianale un piccolissimo foro dal quale fuorisce piccola quantità purolenta. Il medico di base mi diagnosticò agli inizi una fistola che decise di curare con trattamento antibiotico. La situazione migliorò ma successivamente non ho più potuto seguire il trattamento perchè iniziaì ad avere problemi di intollerenza agli antibiotici stessi. Da allora tengo sotto stretta sorveglianza questa fistola che tuttavia ancora ad oggi perde poco pus e non riesce a cicatrizzarsi. Premetto che in passato sono stato operato ad una fistola che però non era degenerata in pus verso l'esterno. Il medico mi ha infatti detto che probabilmente è un residuo della vecchia fistola che era situata però nella zona sacrale. Vorrei avere, cortesemente, il nome di uno specialista ( mi trovo a Perugia ) e sapere se esistono centri specializzati con possibilità di interventi ambulatoriali. Grazie

Caro Signor Antonio,
la fistola perianale è una patologia chirurgica e quindi il solo trattamento possibile è un intervento di asportazione del tessuto malato. Non servono gli antibiotici o le medicazioni locali per la guarigione ma il loro utilizzo è necessario per non far progredire l’infezione. Riguardo la sua richiesta di uno specialista nella sua regione non posso esserle di aiuto ma credo che se si rivolge al policlinico universitario di Perugia sicuramente troverà uno specialista che potrà soddisfare le sue richieste di salute. Cari saluti

Egr. Dott Nicastro sono affetto da fistola perianale cieca da 8 anni. Soffrivo di emmorroidi e di un gonfiore molto dolente sul lato sinistro dell'ano. Un chirurgo mi visitò e mi disse di essere affetto di emorroidi e di fistola perianale cieca,così definita perchè non sfociava all'esterno ma ,secondo il chirurgo,sfociava,scaricando all'interno del retto durante l'evacuazione e spariva. Si decise così per l'intervento per entrambi,solo che al risveglio il chirurgo mi disse che per quanto riguarda la fistola non si era potuto fare niente perchè si era asciugata da sola. Da allora a oggi sono passati 8 anni e puntualmente almeno una volta all'anno la fistola si ripresenta con il solito gonfiore e poi sparisce. Noto però una cosa che comincia a farmi preoccupare,in pratica quando si ripresenta,si presenta con il dolore in una superficie più ampia rispetto alla volta precedente. Oggi che le scrivo oltre a farmi male fino al centro del gluteo,mi fa male anche il testicolo di sinistra e mentre lavoro l'interno della parte alta della coscia. Vengo alla domanda:che tipo di accertamento clinico dovrei fare per vedere il percorso di tutta la fistola e decidere il da farsi? Tra le altre cose noto anche che dalla parte sx dell'ano il dolore si irradia quasi fino all'osso sacro. La prego di darmi qualche consiglio. Grazie.

Caro signor Carmelo,
una visita proctologica con videoproctoscopia digitale potrebbe essere dirimente. Ma visti i suoi trascorsi è meglio eseguire una ecografia anale per stabilire la presenza della fistola e la sua diramazione.
cari saluti

Gent.ssimo Dott. Nicastro il 4/11/08 scorso mi sono operato per la fistola perianale che avevo ed era del tipo trasfinterica esterna interna, pertanto mi e' stato applicato il filo (setone) e cioe' la cosidetta fistulotomia.Sto effettuando le dovute medicazioni con fitostimolina e lavaggi con anonet. Ora quello che vi chiedo il filo che ho in trazione quanto tempo ancora lo devo portare?So che se ne cadra' da solo! Da premettere che ogni volta che lo metto in trazione subisco un forte bruciore.qst perche' forse sta serrando sempre piu' la fistola? E poi ho notato che mi sta uscendo come un pezzo di carne.Tutto cio' e' normale?Spero tanto che sia l'iter che mi portra' finalmente alla guarigione! Cari saluti Vincenzo

Caro Signor Vincenzo,
le sue domande sono più che leggittime ma non posso sinceramente risponderle poichè, anche se la sua descriione è dettagliata nei termini, è impossibile stabilire quanto tempo impiegherà il setone a fare la sua opera. Dipende da molte variabili: l’entità della trazione, il filo usato, la capacità cicatriziale. Credo che migliore risposte potrrebbe darle il chirurgo che ha eseguito l’intervento anche in relazione al suo stato attuale.
Cari saluti

Salve sono padre di un ragazzo di 19 anni con un problema di una fistola anale complessa con due diramazioni. Il problema nasce circa un anno fa ,andando in ospedale e facendogli una incisione perché pensavano che fosse una ciste,a distanza di tempo le cose si sono aggravate perchè fuoriesce ancora il pus. La mia domanda e come bisogna intervenire. La ringrazio della sua attenzione distinti saluti Giampiero.(Lecce)

Caro Signor Giampiero,
la fistola perianale è una patologia chirurgica e il suo trattamento è un intervento di asportazione della fistola (fistulectomia). Le tecniche che possono attuarsi sono diverse e la scelta è attuata dal chirurgo secondo la sua personale esperienza e anche in base alla complessità della patologia.
Cari saluti

Gentile Dottore, nel 2000 da un piccolo "brufolo" sul gluteo sono giunto ad avere un enorme macchia di pus,asportata prontamente,anche se oramai era già troppo tardi,essendo già questa giunta fino al muscolo della coscia.Ed era una fistola perianale.La chirurgia non è stata dolorosa,se non in un momento successivo,quando è stata eseguita la "zaffattura",quello che Voi definite setone,ossia a giorni alterni dovevano pulire con una garza la cavità dalla quale era stato asportato il pus........tralasciamo il dolore che era tanto inteso da portarmi allo svenimento.In questi giorni ho notato che vicino alla cicatrice si è formata una piccola macchia rossa,dimensione di un "brufolo",ma che adesso sembra allargarsi di diametro.potrebbe essere nuovamente una fistola??Ci sono metodi diversi per il trattamento di una fistola??Un medico mi ha detto che è anche possibile strozzarla;è vero questo??è meno doloroso??Non mi capacito di come la medicina attuale,con tutti i progressi effettuati non sia riuscita ad individuare un metodo meno doloro.In attesa di una Sua Gentile risposta Le porgo i miei più Cordiali Saluti

Esistono diversi metodi per trattare le fistole perianali. Quello attuato nel suo caso è stato il drenaggio dellì’ascesso con successive medicazioni per zaffatura. Nella maggioranza dei casi a seguito dell’ascesso residua una fistola. Penso che questo sia il suo caso. Presumo che lei non è stato mai operato di fistola ma solo di ascesso. I sintomi che riferisce possono essere quelli della fistola residua ed il suo trattamento può prevedere o meno il “setone” (che non è la zaffatura), tecnica che io comunque utilizzo raramente, mentre preferisco asportare la fistola in blocco e chiudere la ferita con i punti. Cordiali Saluti.

Spett.le Dott. Nicastro, Sono Luigi e avrei da sopporle un chiarimento se non un consiglio, ad ottobre 2005 sono stato operato di fistola perianale, solo che non aveva una comunicazione dentro l'ano, fortunatamente, ad oggi sono stato rioperato per ben due volte una in ambulatorio e l'altra in sala, il problema è che l'esterno della ferita si richiude ma l'interno non ne vuole sapere, ho sempre effettuato dalla prima operazione le medicazioni ogni due giorni, ed ultimamente sono stato trattato con condress senza avere risultati. Di tempo ne è passato dai quaranta giorni previsti per la guarigione, adesso sono in procinto di rifare eco e un tampone per vedere se c'e qualcosa che non va. Vorrei qualche consiglio sul da farsi e se ci sono dei medicinali per stimolare la ricrescita interna. La ringrazio anticipatamente per l'attenzione.

Caro Luigi,
Per quanto mi riguarda non esistono le fistole perianali senza l’orificio interno. Questo vuol significare che va sempre ricercato, pre-operatoriamente mediante una videoproctoscopia digitale, una ecografia transanale o, in mancanza di questi mezzi, con una fistolografia. Ma soprattutto va adeguatamente ricercato intraoperatoriamente, tramite una attenta ed accurata specillazione del tramite fistoloso. Riguardo la sua situazione penso che eseguendo gli esami indicati si riesca a definire l’origine interna dell’infezione e quindi eseguire il trattamento adeguato, mentre mettrei in secondo piano, fino ad escluderlo, il difetto di cicatrizzazone. Resta comunque una considerazione generale che le fistole perianali hanno un alto tasso di recidiva che si riduce solo con una attenta valutazione pre-operatoria.
Cari Saluti, auguri per una pronta guarigione restando a sua disposizione per eventuali altri chiarimenti

Egregio Dott.re Nicastro, Mi chiamo Rosario R ed ho 23 anni, desidererei avere un Suo consulto in merito ad una fistola sacro-coccigea plurirecidiva. Durante uno stato febbrile, circa due anni fa, si formò una tumefazione dolente che all'improvviso scoppiò secernendo pus e sangue. Dopo una visita chirurgica sono stato sottoposto ad una prima operazione,il cui decorso post-operatorio prevedeva la chiusura della ferita per" seconda intenzione". Il mio calvario era appena iniziato, Durante il pomeriggio avevo avuto una forte emorragia che comportò un altro intervento. Il mese e mezzo successivo eseguii le medicazioni previste in ambulatorio, Poi mi spostai a Milano per motivi di studio,continuando le medicazioni al "Fatebenefratelli" ed in seguito ad una nuova emorragia fui nuovamente operato, poiché la fistola si era riformata. Dopo qualche mese, un anno dal primo intervento,un piccolo foro posto sulla ferita iniziò a secernere nuovamente pus. Pertanto si decise per un nuovo intervento che fu svolto ad Avellino,all'Ospedale "San Giuseppe Moscati"che si concluse con la sutura della fistola e l'applicazione di un drenaggio. In seguito(gennaio 2006) all'ennesima formazione di fistola secernente siero e pus,sono stato operato per la quinta volta. In tale occasione si è preferita la guarigione della ferita per "seconda intenzione"(dato che la fistola all'interno si era ramificata). Ho eseguito fino a questo momento medicazioni ambulatoriali con rasatura della ferita. La parte superiore si è chiusa, mentre quella inferiore,più interna, non riesce a chiudersi nonostante i diversi metodi utilizzati per facilitarne la chiusura.(compresi dei punti di sutura che poi non hanno tenuto poiché il tessuto era infetto,così sono stato sottoposto ad un piccolo"raschiamento" in anestesia locale ma la ferita emana cattivo odore e secerne siero). In seguito a tale evento mi è stato prospettato un nuovo intervento, Io sono disperato,La pregherei vivamente di fornirmi un suo parere in merito perché così non riesco a vivere più la mia vita.

Caro Rosario, purtroppo con un pò di ritado ho letto la sua e.mail mentre ho letto prima la sua rcichiesta sul sito e su questo potrà trovare una risposta. Confermo che potrebbe trattarsi di una errata valutazione sulla reale origine della fistola e nella mia esperienza ho più volte visto casi di fistole sacro-coccigea “false” in quanto l’origine dell’infezione era posta nella zona perianale. Una mia curiosità è se nei precedenti interventi hanno fatto l’esame istologico e ne vorrei avere la risposta, se questo è possibile. La visita specialistica con la specillazione del tramite ed una eventuale videoproctoscopia digitale, la valutazione con una ecografia o altra indagine per immagini potrebbe condurre ad una esatta diagnosi. Resto a sua disposizione ed ancora le chiedo scusa per questa risposta privata tardiva. Cari saluti e non disperi che anche la sua situazione è risolvibile.

Ho 42 anni da circa 4 mesi sto trattando una fistola peri anale, che da quello che dice il chirurgo che mi segue e molto brutta.Leggendo nel sito i sono venuti molti dubbi per come mi stanno trattando la mia fistola. Vi racconto in breve la mia storia. Dopo scoperto di avere una fistola me l'anno inciso due o tre volte ,poi si e deciso di mettere un setone (27/06/2006)in seguito e cominciato la trazione, che e stato molto doloroso, che è durato circa tre mesi. Ma a causa del forte dolore e pus non si poteva tirare abbastanza per far uscire il setone. Allora si è deciso di cambiare il setone ( circa un mese fa) e di mettere uno elastico. Inizialmente il pus non usciva piu' e durante le trazioni il dolore era sopportabile, ma ora e tutto come prima doloroso. In piu a complicare il tutto soffro di colite ulcerosa di pressione alta,e dolori articolari lievi.Vi chiedo gentilmente di rispondere alle mie domande. La strada che ha preso il chirurgo per trattare la fistola va bene? I dolori articolari possono dipendere dalla fistola? Cosa mi conviene Fare? Ci sono alti modi ? Ci sono delle conseguenze oltre al dolore e disagio per il prolugarsi del trattamento? Quali sintomi mi potrei aspettarmi? Nel ringraziarvi vi porgo i miliori saluti

Caro Sig. Giovanni,
la sua storia è simile a quella di tanti pazienti trattati con la tecnica del setone. I miei dubbi sono legati al fato che lei soffre di colite ulcerosa che potrebbe essere la vera causa dei suoi dolori articolari ed anche dell’insorgenza della fistola. Hanno fatto un esame istologico della fistola? quale è il suo esito? Quale terapia sta eseguendo per la colite ulcerosa? La prego di darmi ulteriori informazioni per poterle dare almeno
più chiare indicazioni.

Gentilissimo, sono stato dimesso oggi dall'ospedale di Gorizia dopo un intervento di fistolotomia perianale con posizionamento di elastico per sezione lenta e poichè sono molto preoccupato e insicuro sull'esito dell'operazione sono a chiedervi cortesemente ed urgentemente un suggerimento su una clinica specializzata (possibilmente la più vicina al Friuli) che possa occuparsi di me almeno da questo momento in poi. Vi riassumo brevemente com'è andata fin qui: Novembre 2006 - febbraio 2007: subisco 4 interventi chirurgici ambulatoriali (in anestesia locale) per l'individuazione del percorso della fistola. Venerdi 22 febbraio subisco l'intervento chirurgico,in day ospital, e vengo dimesso. Unica prescrizione post-operatoria: aulin in caso di dolori, visita di controllo martedi successivo. Da venerdì notte a domenica mattina è un inferno: dolori e bruciori fortissimi e soprattutto senza tregua, malgrado l'assunzione ripetuta di aulin. Domenica 24 torno quindi in ospedale e vengo ricoverato. Mi vengono somministrati grandi dosi di antidolorifici (fiale intramuscolari). Domenica 24 (sera) ho fatto l'ultima defecazione "normale". Lunedi 25: somministrazione grandi dosi di antidolorifici (fiale intramuscolari alternate a compresse di lixidol). Martedi 26 alla visita di controllo mi si rassicura che è tutto normale e che tali problemi post-operatori sono molto comuni. Continua la somministrazione di lixidol, una circa ogni 4 ore, all'insorgenza dei dolori più acuti) Mercoledi 27, visto che non ero più riuscito ad andare di corpo mi viene somministrata una massiccia dose di purgante che mi costringe al bagno dalle ore 12 alle ore 24 con perdite continue da ogni orifizio lasciato aperto dopo l'operazione. Malgrado tutto ciò abbia provocato dei forti bruciori, l'affievolirsi dei dolori, fino ad allora molto acuti, mi evita l'assunzione notturna del lixidol. In nottata però mi sale la febbre (fino a 38). Giovedi 1 marzo: Riprendono i dolori e quindi anche la somministrazione dell'antidolorifico, che essendo anche antipiretico (così mi spiegano) mi fa abbassare la febbre. Continua però la perdita continua di feci dai tagli post operatori. Venerdì 2 marzo: Dopo dolorosissima ispezione anale "a vivo" mi viene deto che non vi è nessuna infezione in corso e vengo dimesso. SITUAZIONE ATTUALE: Continuo ad avere continue perdite di feci (ovviamente incontenibili) dai tagli post operatori ma non da quello anale. Perfino quando spingo io la fuoriuscita delle feci (così come dei gas) queste non escono dall'ano ma dalle ferite aperte. Se non prendo il lixidol mi sale la febbre. Sono seriamente preoccupato e vorrei rivolgermi ad uno specialista se non altro per una consulenza al più presto possibile. Mi potete aiutare per favore?

Caro Sig. Filippo,
il suo decorso post-operatorio, così come descritto, è un pò complicato. Lei descrive un intervento di fistulotomia con posizionamento di setone ma non descrive per quale tipo di fistola perianale questo intervento è stato eseguito. Nella mia esperienza sono rare le volte che sono costretto a posizionare un setone per completare una fistulectomia. Il posizionamento di un setone o di un elastico provoca sicuramente dolore post-operatorio, ma l’entita che descive non è usuale. Riguardo gli altri sintomi (febbre, perdita di feci ecc,) le consiglio una valutazione specialistica accurata per meglio definire la diagnosi.

egregio dottore ho subito 5 interventi di fistola perianale sono disperato non voglio essere macellato come l'ultima volta . Resto in attesa Vs contatto

Caro Sig. Giovanni,
mi scuso per il ritardo della risposta. Io resto a sua disposizione se vorrà descrivermi il suo caso. Ceerto 5 interventi sono tanti ed esprimere un giudizio è veramente difficile se non dopo aver valutatao attentamente tutti gli eventi pregressi. Cari saluti

Buonasera Dott. Nicastro, ho un problema che mi porto dietro da un anno e mezzo ormai. Nel febbraio 2006 mi hanno ricoverato d'urgenza per un ascesso perianale che poi si è rivelata una fistola e causata "FORSE" da m. di Cronh ma mai accertato fino in fondo (premetto che non mi hanno mai sottoposto al clismopaco, mi sono informata e mi hanno detto che è la visita migliore per individuare questo tipo di malattia). Cosicchè mi hanno consigliato di asportarla ovviamente, e mi sottoposi alla prima operazione nel novembre 2006. Mi tolsero la fistola (penso fosse a ferro di cavallo) e mi applicarono il setone sullo sfintere(quella specie di elastico), feci tutta la convalescenza con la ferita ovviamente aperta e ogni settimana le medicazioni. Purtroppo la ferita si chiuse troppo presto fuori e dentro rimase un buco dove ancora c'era pus. Allora mi rioperarono di nuovo stesso procedimento ma molto più accurato e sotto controllo ma con gli stessi risultati. Ora ho fatto una risonanza e gli esiti tra qualche giorno. IO non so più cosa pensare. Non vorrei più sottopormi ad un'ulteriore operazione!!! Chiedo un consiglio ad un esperto come lei. La Ringrazio. Carmela

Cara Signora Carmela,
gli interventi per fistola perianale sono gravati da un alto tasso di recidiva. Nonostante i buoni propositi del chirurgo il pus rappresenta una forte incognita nella nostra professione. Inoltre la zona perianale ed anale non rappresenta il miglio luogo di cura per debellare le infezioni. Fatta questa necessaria premessa la sua lettera presenta alcuni punti poco chiari. Perchè pensare al M. di Crohn? lei ha qualche sintomo di questa malattia (diarrea, sanguinamenti, dolori addominali, dimagrimento)? La sua fistola è stata mai studiata con un esame ecografico? Oltre a questi quesiti aspetto di sapere anche l’esito della RMN per darle un parere più chiaro. Posso solo anticiparle cha alcuni tipio di fistole possono essere trattate anche non chirurgicamente ma per stabilire questo bisogna aver chiaro il quadro patologico.
Cari saluti

Gentilissimo dott. Nicastro,innanzitutto vorrei ringraziarLa per la Sua risposta immediata e attenta. In questo lasso di tempo febbraio 2006 a tutt'oggi ho fatto molte visite, quali 2 colonscopie con esame istologico,ecografia addominale, ecografia transrettale (penso si dica cosi', praticamente con una specie di sonda con una telecamera sono entrati dall'ano) 3 risonanze con contrasto per studio anse intestinali e fistola, tantissimi esami del sangue. La prima colonscopia alla quale mi sottoposi, i medici dissero che non era morbo di cronh e che all'altezza della valvola ileo-cecale c'era la mucosa intestinale infiammata con anse ispessite. La seconda colonscopia(in un altro ospedale) invece era con esito di morbo di cronh arrivando alla conclusione che la fistola "probabilmente è causata dal cronh. Io ho tutta la cartella clinica e sinceramente non penso di poterle spiegare tutte le visite alle quale mi sono sottoposta , poichè non ne sono in grado non conoscendo la terminologia medica esatta.Io le dico solo che non ho mai avuto sintomi del cronh, ossia diarrea sanguinamenti dimagrimenti ecc....nessuno nella mia famiglia ha questa patologia. L'ultimo medico gastroenterologo che mi ha visitato mi disse che avevo la malattia ma asintomatica e mi prescrisse 4 pastiglie al giorno di pentacol 800 mg tutti i giorni che tutt'oggi prendo. Settimana prossima ritiro gli esiti della risonanza e ovviamente sentirò il parere del medico proctologo che mi sta curando. Appena avrò un riscontro La contatterò per un ulteriore Suo parere e se ha bisogno di sapere ulteriori informazioni. Le farò avere tutto ciò in mio possesso. Se le può servire io ho quasi 28 anni. Il mio pensiero pensonale è che sinceramente non sono convinta di ciò che mi stanno dicendo, e mi scuso se confesso questa riflessione proprio ad un esperto specialista come Lei , ma penso che un medico prima di essere un medico è una persona normale. La ringrazio vivamente per la Sua disponibilità. Sinceri ringraziamenti

Cara Signora,
adesso il quadro è un pò meno offuscato. Restano alcune perplessità che vorrei valutare. Se lo desidera può spedirmi la copia della documentazione presso il Dipartimento di Colonproctologia e contattarmi direttamente al numero mobile o telefonando alla mia segretaria (Sig.ra Donati).
Cari Saluti

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